Impresa sociale non cooperativa: un nuovo volume della Fondazione Nazionale di ricerca dei commercialisti.
Un nuovo volume, redatto dalla Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti, illumina la natura dell’impresa sociale in forma “non cooperativa”.
È un testo concepito per coloro che, all’interno o accanto agli enti, devono prendere decisioni organizzative e fiscali in un periodo di cambiamento: dall’implementazione del quadro tributario dell’impresa sociale (a partire dal periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2025) alle scelte che molte realtà stanno considerando per armonizzare attività economica e obiettivi di interesse generale senza scopo di lucro.
Il libro esplora l’impresa sociale da molteplici punti di vista, dove la sostenibilità economica si combina con l’utilità sociale e con regole rigorose riguardanti la governance, la trasparenza e il divieto di distribuzione, anche indiretta, di utili.
L’attenzione sulle forme non cooperative – associazioni, fondazioni, società di persone e di capitali – riempie un vuoto pratico: come si redige lo statuto? Quali organi sono necessari? Come si qualificano e si documentano le attività di interesse generale?
In risposta a queste domande, gli autori propongono un percorso sistematico: inquadramento civilistico, schemi di bilancio specifici, indicatori di qualifica, bilancio sociale e valutazione d’impatto, fino ad affrontare i profili fiscali e giuslavoristici, con particolare enfasi sul coinvolgimento dei lavoratori e sui limiti retributivi.
L’impostazione “da cassetta degli attrezzi” è particolarmente utile: offre modelli operativi per l’organo di controllo, tracce di monitoraggio e suggerimenti per attestare la conformità del bilancio sociale. Questo materiale è prezioso per gli organi di controllo, i revisori e i professionisti che supportano gli enti del Terzo settore (Ets) e le imprese sociali nella loro attività quotidiana: dalla gestione contabile alla rendicontazione, dalle operazioni straordinarie alla gestione dei patrimoni vincolati.
Il volume funge anche da guida per le realtà che oggi sono più coinvolte nelle scelte di transizione. Pensiamo, per esempio, alle Onlus che dovranno decidere entro il 31 marzo 2026 se iscriversi nel registro unico nazionale del Terzo settore (Runts): l’opzione di impresa sociale può essere adatta per chi svolge stabilmente attività economiche di interesse generale e desidera promuovere un modello d’impresa orientato alla missione, con regole chiare e un regime fiscale definito. Tuttavia, il pubblico di riferimento è più ampio e comprende enti già Ets che vogliono qualificarsi come impresa sociale, così come professionisti in cerca di un vademecum integrato che copra diritto civile, lavoro, fisco e rendicontazione.
Criticità applicative ancora aperte
Il testo analizza anche le aree in ombra. Le questioni più significative riguardano l’Ires e l’Iva: il nuovo sistema fiscale per le imprese sociali non sarà veramente completo senza un riordino sistematico che definisca chiaramente i confini e le estensioni delle esenzioni. Per molte realtà, la sostenibilità della transizione – in particolare per quelle provenienti dal settore Onlus – è legata alla certezza del trattamento Iva per le prestazioni tipiche e i servizi strumentali.
Sempre riguardo alla transizione dalle Onlus, è necessario avere prassi uniformi sulla continuità dei rapporti, la destinazione dei beni e la gestione dei patrimoni vincolati, per evitare contenziosi e asimmetrie interpretative.
Altri aspetti critici riguardano la corretta attribuzione dei ricavi ai fini della prevalenza richiesta per la qualifica (soprattutto nei casi “misti” o con entrate non immediatamente attribuibili), così come l’implementazione pratica dei controlli: i modelli di monitoraggio e le attestazioni sul bilancio sociale comportano oneri e competenze che non tutti gli enti – e non tutti i collegi sindacali – hanno già sviluppato.
Infine, rimane l’esigenza di un coordinamento più solido tra la disciplina dell’impresa sociale, il codice del Terzo settore e le regole specifiche delle diverse forme giuridiche, in particolare per quanto riguarda la governance, i limiti retributivi e le operazioni straordinarie.
In sintesi, il volume fornisce strumenti pratici per gestire il cambiamento e potenziare l’impresa sociale come una forma contemporanea di fare impresa a beneficio della collettività. Tuttavia, affinché il progetto sia realmente concluso, sono necessari ulteriori aggiustamenti – a partire dall’Iva – e procedure chiare che supportino gli enti nelle decisioni dei prossimi mesi.