In data 4 novembre, presso il Teatro Orione di Roma, si è tenuta la presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2025, ormai giunto alla sua 35° edizione. Il Dossier si pone l’ambizioso obiettivo di sviluppare un pensiero critico e partecipante nelle menti italiane, in un momento di intenso accanimento verso i migranti.
Per iniziare, ci sono stati presentati una serie di dati e statistiche per comprendere meglio la situazione. Attualmente, “solo” il 16,9% della popolazione vive nel Nord del mondo ma, nonostante ciò, posseggono circa la metà della ricchezza globale. L’altra metà è ripartita nel popolatissimo Sud del Mondo. Inoltre, siamo nel periodo più turbolento dagli anni 50: all’attivo ci sono 64 conflitti tra Stati e 71 interni. Il risultato? 100 milioni tra sfollati e rifugiati. E intanto l’Unione Europea, che invecchia a vista d’occhio e cerca forza lavoro, respinge gli ingressi. 62 milioni sono i residenti nell’Unione Europea con background migratorio, di cui oltre 5 milioni si trovano in Italia che rimane al 4° posto dopo Germania, Spagna e Francia.
Per usare le parole di Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, ci troviamo di fronte ad un moderno mito della caverna. Ci vengono proiettate caricature grottesche di migranti, alimentate da falsi miti e populismi all’insegna del “ci rubano il lavoro”. Il Dossier vuole contribuire a invertire questa narrazione distorta, per far luce su un’altra realtà, non manomessa. I migranti contribuiscono fiscalmente per 4, 6 miliardi di euro con cui lo Stato finanzia il welfare pubblico. Per non parlare di scelte politiche che favoriscono l’irregolarità e l’economia sommersa, di cui i protagonisti indiscussi sono i Centri di Permanenza per il Rimpatrio, veri e proprio luoghi di brutalità, dove sempre più frequenti sono i suicidi e gli atti di autolesionismo. Intanto, un’altra Gaza si estende sotto il tappeto d’acqua dei nostri mari.
Il Dossier Statistico Immigrazione 2025 vuole essere, in conclusione, un fedele alleato per comprendere le realtà che ci circonda, dando voce ai dati empirici e a null’altro.
Coordinamento
Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.