Dopo la Maratona di Ravenna prosegue la campagna studentesca per il “Bambino con l’Imbuto”
“Heu-Hem runs for Neuroblastoma” a sostegno del progetto VAMOLAA. Su Wishraiser fino al 30 novembre
Bologna, 11 novembre 2025 – Hanno partecipato alla Maratona di Ravenna correndo il 9 novembre scorso per accendere i riflettori sulla ricerca scientifica sui tumori pediatrici promossa dall’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma. Si tratta di giovani di diverse nazioni che hanno scelto di indossare magliette con il “Bambino con l’Imbuto”: un modo per gettare nuova luce alla campagna solidale “Eu-Hem runs for Neuroblastoma” attiva fino al 30 novembre su Wishraiser.
L’iniziativa di correre per la solidarietà e lanciare la campagna benefica è di un gruppo di giovani del corso di laurea magistrale in “Health Economics and Management” (Eu-Hem), ramo di studi costituito a livello internazionale da quattro realtà accademiche, tra cui l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna (UniBo).
La campagna studentesca sostiene il progetto di ricerca multicentrico VAMOLAA finalizzato a inibire il gene amplificato MYCN nel neuroblastoma. Di seguito i nomi di chi promuove “Eu-Hem runs for Neuroblastoma” scegliendo anche di correre il 9 novembre scorso per la ricerca scientifica. Per i 21 km: Silvia Antonicelli (Italia), Luna Argiro (Olanda), Stan Laaper (Olanda), Nora Van Ulsen (Olanda), Hendrik Otte (Germania), Nikolai Juri Plangger (Italia), Ellemijn Adler (Olanda), Francesco Melandri (Italia), Sandra Wings (Germania), Melissa Gianola (Italia), Marieke Lamers (Olanda), Sterk Bruijn (Olanda), Tobias de Boer (Olanda), Alina Pirouz (Germania), Flavie Jansen (Belgio), Veerle Cox (Olanda). Per i 10 km: Constança Teixeira (Portogallo), Annelies van Brakel (Olanda), Sophia Bourguignon (Stati Uniti), Marina Patricia Zecchini (Italia), Clara Arbonés (Spagna), Luc Timmermans (Olanda), Elisa Bris (Lussemburgo), Donya van der Schoot (Olanda), Beatriz Cruz (Germania), Senne Schute (Olanda), Alice Bertin (Francia).
“Come studenti e come parte di una comunità internazionale, crediamo che anche le piccole azioni possano generare un impatto significativo. Sostenendo questa causa, non solo si contribuisce alla ricerca scientifica, ma si dimostra anche vicinanza ai bambini e alle famiglie colpite dal neuroblastoma”, è la dichiarazione congiunta del gruppo.
Il progetto VAMOLAA
Il progetto VAMOLAA – acronimo di “a Valiant Approach against MYCN Oncogene to Leverage Antitumor Activity” – è promosso dall’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma e si pone l’obiettivo di bersagliare e bloccare in modo mirato e diretto il gene MYCN, che si presenta amplificato e over-espresso, cioè con attività estremamente aumentata, nel 25% dei casi di neuroblastoma, promuovendo una marcata aggressività del tumore.
Lo studio, in fase preclinica, è coordinato da Patrizia Perri, ricercatrice senior al Laboratorio Terapie Sperimentali in Oncologia dell’istituto “Gaslini” di Genova: in campo più livelli di azione e collaborazione con l’obiettivo di individuare le combinazioni ottimali di intervento per colpire MYCN. Il progetto include anche un filone di indagine coordinato da Roberto Tonelli, ricercatore e professore di Farmacologia e Tossicologia all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
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di Francesco Ciampa, giornalista, ufficio stampa Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma