Violenza sulle donne: libri da leggere il 25 novembre

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Fermare la violenza sulle donne: leggere, capire, agire

L'attenzione sul tema della violenza sulle donne non è mai troppa, considerando che neanche una costante sensibilizzazione dell'opinione pubblica riesce ad arrestare il fenomeno o a diminuirne la portata.

Per le donne vivere è sempre un atto di coraggio

Sembra incredibile a dirsi, perché vivere dovrebbe essere l'atto più naturale del mondo, ma c'è qualcosa che ricorda sempre loro che in qualsiasi momento possono diventare prede di una violenza che ha origini antiche e, purtroppo, socialmente radicate.

Nel 2025, secondo il rapporto aggiornato ogni settimana dal Ministero dell'Interno Omicidi volontari e violenza di genere, da gennaio fino a settembre si sono registrati 224 omicidi, con 73 vittime donne, di cui 60 uccise in ambito familiare/affettivo (44 per mano del partner/ex partner). 

La violenza sulle donne comprende uno spettro di eventi talmente ampio e pervasivo che spesso circoscrivere, analizzare e punire questi episodi non è semplice, né immediato. Eppure dovrebbe esserlo.

Non si tratta solo di lottare attivamente contro il femminicidio e gli abusi fisici e psicologici, ma anche contro il linguaggio e i comportamenti dominanti nella nostra società quando schiacciano le donne, relegandole a ruoli secondari, facendole sentire giudicate per le loro scelte personali, limitandole nella libertà di espressione, costringendole ad adeguarsi a modelli socialmente accettati perché di stampo patriarcale.

Celebriamo il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Una data scelta per ricordare il massacro delle sorelle Mirabal, trucidate nel 1960 nella Repubblica Dominicana perché considerate rivoluzionarie.

Abbiamo tutti il dovere di agire per fermare tutto questo.

Libri da leggere per il 25 novembre (e non solo) per capire e combattere la violenza sulle donne

Tanti e difficili da decifrare sono i tipi di violenza subiti dalle donne.

Letizia ha vent’anni quando subisce violenza da un professore della sua università. Una violenza che la priva di tutto: fiducia, spensieratezza, felicità. Da quel momento il dolore diventa parte di lei, e con il tempo compaiono anche attacchi di panico e disturbi alimentari a ricordarle quanto fragile sia diventata. Ma a volte basta una frase per cambiare tutto... Quanto lontano dovrai correre di Letizia Venturini è una testimonianza autentica e toccante su come superare il dolore e ritrovare la propria essenza. Un invito a guardare oltre i confini del quotidiano per scoprire nuove possibilità dentro e fuori di noi.

Cosa cerchiamo davvero in una relazione? Quando il desiderio di essere amati diventa bisogno o perfino dipendenza? Come si può spezzare il circolo che ci tiene legati, restituendo dignità e libertà ai sentimenti? Come fossi una bambola nasce dall’incontro di Francesca Fialdini con lo psicoterapeuta Massimo Giusti e dall’esigenza di raccontare le storie di chi è riuscito a uscire da relazioni che magari non lasciano sempre lividi sulle braccia o segni sulla pelle, ma che, giorno dopo giorno, diventano prigioni soffocanti, invisibili e invalicabili, finendo per inibire ogni slancio vitale.

Nel 1792 Mary Wollstonecraft pubblicava la Rivendicazione dei diritti della donna, un testo che avrebbe cambiato per sempre il modo di parlare di libertà. Figlia di un secolo che esaltava la ragione ma negava alle donne il diritto di esercitarla, Wollstonecraft rispose con la sola arma che aveva: la scrittura. Le bastò un libro per scardinare il luogo comune che voleva le donne naturalmente fragili, emotive, incapaci di pensiero. Nelle sue pagine rivendica la possibilità di educarsi, di diventare cittadine, di essere giudicate per la mente e non per il genere.

Gli episodi di violenza di genere che occupano le cronache non sono fatti isolati, ma l’espressione estrema di un sistema radicato. Sono il volto più visibile di una subcultura che affonda le radici nelle logiche del patriarcato: un potere antico e pervasivo, che si insinua nei linguaggi, nelle abitudini, nei rapporti quotidiani e perfino nelle aule dei tribunali. Ilaria Ramoni e Fabio Roia - in Mai più cosa vostra - mettono in luce un parallelismo scomodo ma necessario: quello tra la subcultura patriarcale e quella mafiosa.

Tiziana ha messo al mondo suo figlio Lorenzo da sola. L’ha desiderato con tutto il cuore, custodendolo dentro di sé nel tempo della gravidanza come un piccolo miracolo. L’ha cresciuto riempiendolo di amore e attenzioni, regalandogli un’infanzia magica. Con l’adolescenza, però, qualcosa si rompe. L’unione tra madre e figlio vacilla. Lorenzo incomincia a frequentare una scuola lontana da casa, dove imboccherà la strada sbagliata, stringendo amicizie pericolose. Quando torna a casa, Lorenzo è sempre più ribelle e aggressivo, fino a diventare apertamente violento... Un futuro può esistere solo se madre e figlio sapranno imparare ad amarsi alla giusta distanza, è questo che ci racconta il romanzo di Anna Tiziana Torti e Lorenzo Greco in La distanza che ci unisce.

Alia, giovane e bella studentessa di Tangeri, si rende conto ogni giorno di più, e con grande disagio, delle reazioni che il suo corpo suscita per le strade della città: sguardi invadenti, fischi e battute. I genitori pensano di proteggerla consigliandole di essere più discreta, ma la ragazza respinge questa richiesta di invisibilità e vuole indagare le ragioni del desiderio maschile. Tangeri, addio, il primo romanzo di Salma El Moumni, esplora il potere distruttivo dello sguardo maschile, descrivendo inoltre l’impossibilità di tornare a casa, il dolore dello sradicamento e l’esperienza dell’esproprio struggente di un corpo e di un’identità.

Le filosofe Adriana Cavarero e Olivia Guaraldo rivendicano la differenza delle donne e la necessità del femminismo di rappresentarla non come un ostacolo, causa di subordinazione e inferiorità, ma come una forza, elemento fondamentale per raggiungere una libertà autentica. Donna si nasce è un'analisi che affronta alcuni dei temi più caldi del nostro tempo, dall’uso dello schwa alle teorie sul gender, al dibattito sulla maternità surrogata e sulla libertà riproduttiva, fino alla drammatica realtà della violenza maschile sulle donne.

Dal Premio Nobel per la pace 2023 Narges Mohammadi, un coraggioso atto di denuncia verso la dittatura iraniana e le sue barbare violazioni dei diritti umani, e al tempo stesso un appello agli attivisti di tutto il mondo a non rinunciare alla lotta: Più ci rinchiudono, più diventiamo forti.

Artemisia, pubblicato per la prima volta nel 1947, racconta la vita della pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi: donna estremamente talentuosa ma relegata a un'esistenza di solitudine e diffidenza, a causa di nascere donna, e ancor di più nel crescere donna virtuosa. Un libro di forti emozioni quello di Anna Banti, un intimo e accorato dialogo tra due donne – l'autrice e la sua protagonista – in cui la narratrice rievoca gli eventi bellici, la pittrice narra le proprie vicende biografiche: a partire dal celebre processo in cui accusò il suo stupratore.

My dark Vanessa di Kate Elizabeth Russell racconta la storia di una giovane donna nell'arco temporale di diversi anni, in cui cresce e si trova a dover ridefinire la storia d’amore mai davvero finita che ha segnato la sua esistenza: quella con il suo insegnate di letteratura di quarantadue anni accusato di abusi sessuali da un'altra allieva. Un'indagine dell'abuso e del trauma che va oltre il fenomeno #metoo problematizzandolo.

Thora Hjörleifsdóttir, con stupefacente spudoratezza e candore, in Lui mi ama esplora gli angoli più oscuri delle relazioni, catturando un aspetto perverso e nascosto dell’amore, fa luce sulle correnti di violenza che spesso passano inosservate nelle relazioni sentimentali e illustra abilmente le carenze della nostra cultura nel riconoscere i sintomi della crudeltà.

Stella Poli nel suo esordio – duro, scomposto, a tratti impudico – La gioia avvenire compie una riflessione coraggiosa sul consenso, sulla fallibilità della giustizia umana e sulla persistenza delle ferite.

Io vivrò della studentessa olandese di origine turca Lale Gül è il suo j’accuse ruvido e sincero nei confronti della cultura islamica, ma è anche una disincantata riflessione sulle contraddizioni e le ipocrisie della società multietnica, sulle difficoltà delle politiche di integrazione in Olanda e sui sensi di colpa dell’Occidente. Dopo averlo scritto, i genitori l'hanno ripudiata e contro di lei si è scatenata una  fatwā con esplicite minacce di morte. 

Non chiamatelo revenge porn racconta, invece, le storie vere di vite violate sui social di alcune donne e ragazze che, senza alcuna colpa, hanno visto tradire la fiducia che avevano riposto in persone sbagliate. L'autrice Francesca Florio, grazie alla sua competenza in materia di diritto, fornisce strumenti e consigli legali per aiutare a prevenire il fenomeno e a proteggere le vittime future di questa ennesima forma di violenza di genere.

Molto diversa, ma altrettanto significativa è la realtà raccontata da Maria Pia Ammirati in Vita ordinaria di una donna di strada, che ci porta nel cuore oscuro dell'Europa, laddove la prostituzione si annida più crudele e feroce. Una storia, quella di Nadia, che racchiude le vicende di tante donne e ci pone di fronte a una realtà che, seppur inaccettabile, continua a essere tollerata e ignorata.  

L'universo affrontato da Christina Lamb ne I nostri corpi come campi di battaglia è quello delle vittime femminili di conflitti in zone di guerra: dalle rifugiate yazide sfuggite all’ISIS alle profughe rohingya dello Stato di Rakhine, dalle tutsi violentate durante il genocidio ruandese alle attiviste argentine alla ricerca dei desaparecidos e dei loro «bambini rubati».

Jessica Notaro, cantante e modella, racconta in Nata sotto una buona stella la sua storia di vittima aggredita nel 2017 con l'acido dall'ex fidanzato, condannato in Cassazione a oltre quindici anni di carcere. Un evento di cui Jessica porterà per sempre il segno, e non solo quello visibile sul suo volto.

Con Soltanto mia Lorenzo Puglisi (avvocato specializzato in diritto di famiglia e diritto minorile) e Elena Giulia Montorsi (psicologa e psicoterapeuta che spesso assiste donne vittime di stalking) incrociano le loro esperienze creando un romanzo in cui eventi e riflessioni sulla violenza sulle donne si intrecciano fino a fare sentire il lettore si trova sempre più coinvolto.

Cosa succede quando una vittima si trasforma in carnefice? Quale distanza ci separa dalla violenza? Una volta indossati i panni dello stalker, a cosa si va incontro? Con La lezione Marco Franzoso, uno dei più talentuosi narratori italiani, ci pone di fronte a queste ed altre domande, obbligandoci a riconoscerci nella protagonista della sua storia che, dopo aver subito lo stalking, imprigiona il suo carnefice. 

Qualcosa di simile accade anche in Animale, il romanzo di Lisa Taddeo, già autrice di Tre donne, che esplora il modo in cui le dinamiche di potere tra uomini e donne finiscono per inquinare il modo stesso in cui le donne interagiscono con la figura maschile. Un thriller disturbante che mostra le conseguenze sulle vittime di una reiterata cultura degli abusi.

Di storie vere si occupa invece Maria Grazia Cucinotta. L'attrice è sempre stata in prima linea nella lotta contro la violenza di genere, fino a fondare nel 2019 la onlus Vite senza paura, in cui co

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Redazione Libri Mondadori