Violenza sulle donne: libri da leggere il 25 novembre

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Fermare la violenza sulle donne: leggere, capire, agire

L'attenzione sul tema della violenza sulle donne non è mai troppa, considerando che neanche una costante sensibilizzazione dell'opinione pubblica riesce ad arrestare il fenomeno o a diminuirne la portata.

Per le donne vivere è sempre un atto di coraggio

Sembra incredibile a dirsi, perché vivere dovrebbe essere l'atto più naturale del mondo, ma c'è qualcosa che ricorda sempre loro che in qualsiasi momento possono diventare prede di una violenza che ha origini antiche e, purtroppo, socialmente radicate.

Nel 2024, secondo il rapporto aggiornato ogni settimana dal Ministero dell'Interno Omicidi volontari e violenza di genere, da gennaio fino a metà novembre si sono registrati 269 omicidi, con 98 vittime donne, di cui 84 uccise in ambito familiare/affettivo (51 per mano del partner/ex partner). 

La violenza sulle donne comprende uno spettro di eventi talmente ampio e pervasivo che spesso circoscrivere, analizzare e punire questi episodi non è semplice, né immediato. Eppure dovrebbe esserlo.

Non si tratta solo di lottare attivamente contro il femminicidio e gli abusi fisici e psicologici, ma anche contro il linguaggio e i comportamenti dominanti nella nostra società quando schiacciano le donne, relegandole a ruoli secondari, facendole sentire giudicate per le loro scelte personali, limitandole nella libertà di espressione, costringendole ad adeguarsi a modelli socialmente accettati perché di stampo patriarcale.

In vista del 25 novembre 2024 Mondadori è a fianco di tutte le vittime di abusi con l’iniziativa #InPiediControLaViolenza. Cuore del progetto è l’installazione artistica fatta a Palazzo Niemeyer, ideata dal Gruppo Mondadori insieme al fotografo Nicola Ughi e al regista Tommaso Casigliani: 100 sedie rosse, di cui una sola aperta, in piedi, simbolo di forza e resistenza.

La #SediaRossa diventa un simbolo di consapevolezza personale e responsabilità collettiva: un invito a riflettere sul ruolo che tutti, uomini e donne, abbiamo nel promuovere una cultura del rispetto e della non violenza. La sensibilizzazione su queste tematiche troverà spazio anche in un palinsesto di contenuti e approfondimenti tematici dedicati, sul sito e sui profili social di @webboh.it e @thewom.

Il progetto #InPiediControLaViolenza si inserisce in un percorso più ampio di responsabilità sociale che il Gruppo Mondadori ha da tempo intrapreso insieme alle proprie case editrici, media digitali, magazine e librerie, con l’obiettivo di promuovere la parità, contro ogni forma di violenza di genere.


Ogni opportunità mancata nel fermare queste violenze è un'occasione che perdiamo nel dare alle donne un futuro in cui possano finalmente vivere senza paura e agli uomini la possibilità di liberarsi da standard di comportamento aggressivi, repressivi e basati sul possesso delle donne e dei loro corpi.

Per questo celebriamo il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Una data scelta per ricordare il massacro delle sorelle Mirabal, trucidate nel 1960 nella Repubblica Dominicana perché considerate rivoluzionarie.

Abbiamo tutti il dovere di agire per fermare tutto questo.

Libri da leggere per il 25 novembre (e non solo) per capire e combattere la violenza sulle donne

Tanti e difficili da decifrare sono i tipi di violenza subiti dalle donne.

Alia, giovane e bella studentessa di Tangeri, si rende conto ogni giorno di più, e con grande disagio, delle reazioni che il suo corpo suscita per le strade della città: sguardi invadenti, fischi e battute. I genitori pensano di proteggerla consigliandole di essere più discreta, ma la ragazza respinge questa richiesta di invisibilità e vuole indagare le ragioni del desiderio maschile. Tangeri, addio, il primo romanzo di Salma El Moumni, esplora il potere distruttivo dello sguardo maschile, descrivendo inoltre l’impossibilità di tornare a casa, il dolore dello sradicamento e l’esperienza dell’esproprio struggente di un corpo e di un’identità.

Le filosofe Adriana Cavarero e Olivia Guaraldo rivendicano la differenza delle donne e la necessità del femminismo di rappresentarla non come un ostacolo, causa di subordinazione e inferiorità, ma come una forza, elemento fondamentale per raggiungere una libertà autentica. Donna si nasce è un'analisi che affronta alcuni dei temi più caldi del nostro tempo, dall’uso dello schwa alle teorie sul gender, al dibattito sulla maternità surrogata e sulla libertà riproduttiva, fino alla drammatica realtà della violenza maschile sulle donne.

Dal Premio Nobel per la pace 2023 Narges Mohammadi, un coraggioso atto di denuncia verso la dittatura iraniana e le sue barbare violazioni dei diritti umani, e al tempo stesso un appello agli attivisti di tutto il mondo a non rinunciare alla lotta: Più ci rinchiudono, più diventiamo forti.

Artemisia, pubblicato per la prima volta nel 1947, racconta la vita della pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi: donna estremamente talentuosa ma relegata a un'esistenza di solitudine e diffidenza, a causa di nascere donna, e ancor di più nel crescere donna virtuosa. Un libro di forti emozioni quello di Anna Banti, un intimo e accorato dialogo tra due donne – l'autrice e la sua protagonista – in cui la narratrice rievoca gli eventi bellici, la pittrice narra le proprie vicende biografiche: a partire dal celebre processo in cui accusò il suo stupratore.

My dark Vanessa di Kate Elizabeth Russell racconta la storia di una giovane donna nell'arco temporale di diversi anni, in cui cresce e si trova a dover ridefinire la storia d’amore mai davvero finita che ha segnato la sua esistenza: quella con il suo insegnate di letteratura di quarantadue anni accusato di abusi sessuali da un'altra allieva. Un'indagine dell'abuso e del trauma che va oltre il fenomeno #metoo problematizzandolo.

Thora Hjörleifsdóttir, con stupefacente spudoratezza e candore, in Lui mi ama esplora gli angoli più oscuri delle relazioni, catturando un aspetto perverso e nascosto dell’amore, fa luce sulle correnti di violenza che spesso passano inosservate nelle relazioni sentimentali e illustra abilmente le carenze della nostra cultura nel riconoscere i sintomi della crudeltà.

Stella Poli nel suo esordio – duro, scomposto, a tratti impudico – La gioia avvenire compie una riflessione coraggiosa sul consenso, sulla fallibilità della giustizia umana e sulla persistenza delle ferite.

Io vivrò della studentessa olandese di origine turca Lale Gül è il suo j’accuse ruvido e sincero nei confronti della cultura islamica, ma è anche una disincantata riflessione sulle contraddizioni e le ipocrisie della società multietnica, sulle difficoltà delle politiche di integrazione in Olanda e sui sensi di colpa dell’Occidente. Dopo averlo scritto, i genitori l'hanno ripudiata e contro di lei si è scatenata una  fatwā con esplicite minacce di morte. 

Non chiamatelo revenge porn racconta, invece, le storie vere di vite violate sui social di alcune donne e ragazze che, senza alcuna colpa, hanno visto tradire la fiducia che avevano riposto in persone sbagliate. L'autrice Francesca Florio, grazie alla sua competenza in materia di diritto, fornisce strumenti e consigli legali per aiutare a prevenire il fenomeno e a proteggere le vittime future di questa ennesima forma di violenza di genere.

Molto diversa, ma altrettanto significativa è la realtà raccontata da Maria Pia Ammirati in Vita ordinaria di una donna di strada, che ci porta nel cuore oscuro dell'Europa, laddove la prostituzione si annida più crudele e feroce. Una storia, quella di Nadia, che racchiude le vicende di tante donne e ci pone di fronte a una realtà che, seppur inaccettabile, continua a essere tollerata e ignorata.  

L'universo affrontato da Christina Lamb ne I nostri corpi come campi di battaglia è quello delle vittime femminili di conflitti in zone di guerra: dalle rifugiate yazide sfuggite all’ISIS alle profughe rohingya dello Stato di Rakhine, dalle tutsi violentate durante il genocidio ruandese alle attiviste argentine alla ricerca dei desaparecidos e dei loro «bambini rubati».

Jessica Notaro, cantante e modella, racconta in Nata sotto una buona stella la sua storia di vittima aggredita nel 2017 con l'acido dall'ex fidanzato, condannato in Cassazione a oltre quindici anni di carcere. Un evento di cui Jessica porterà per sempre il segno, e non solo quello visibile sul suo volto.

Con Soltanto mia Lorenzo Puglisi (avvocato specializzato in diritto di famiglia e diritto minorile) e Elena Giulia Montorsi (psicologa e psicoterapeuta che spesso assiste donne vittime di stalking) incrociano le loro esperienze creando un romanzo in cui eventi e riflessioni sulla violenza sulle donne si intrecciano fino a fare sentire il lettore si trova sempre più coinvolto.

Cosa succede quando una vittima si trasforma in carnefice? Quale distanza ci separa dalla violenza? Una volta indossati i panni dello stalker, a cosa si va incontro? Con La lezione Marco Franzoso, uno dei più talentuosi narratori italiani, ci pone di fronte a queste ed altre domande, obbligandoci a riconoscerci nella protagonista della sua storia che, dopo aver subito lo stalking, imprigiona il suo carnefice. 

Qualcosa di simile accade anche in Animale, il romanzo di Lisa Taddeo, già autrice di Tre donne, che esplora il modo in cui le dinamiche di potere tra uomini e donne finiscono per inquinare il modo stesso in cui le donne interagiscono con la figura maschile. Un thriller disturbante che mostra le conseguenze sulle vittime di una reiterata cultura degli abusi.

Di storie vere si occupa invece Maria Grazia Cucinotta. L'attrice è sempre stata in prima linea nella lotta contro la violenza di genere, fino a fondare nel 2019 la onlus Vite senza paura, in cui collaborano molte professioniste, tra cui psicologhe, avvocate e magistrate. Ma quello che molti non sanno è che, prima di diventare una paladina, lei è stata anche una vittima. Lo racconta in un toccante libro dal titolo Vite senza paura.

Di battaglie, tutti i tipi di battaglie per i diritti civili, parla anche Cathy La Torre, avvocata e attivista che dedica la propria vita all'azione per affermare che Nessuna causa è persa.

Marina Di Guardo propone un romanzo che ha al centro il tema della violenza domestica: Nella buona e nella cattiva sorte. Parla di Irene, giovane illustratrice di talento, che vive da anni ostaggio del marito Gianluigi, manager geloso e violento, convinta, come tante altre vittime di violenza domestica, di meritarsi la semi-segregazione a cui lui la costringe a forza di minacce e lividi. Quando trova finalmente il coraggio di ribellarsi, il cambiamento stravolgerà le carte della sua vita. 

C'è un tipo di violenza di cui si parla meno sui nostri giornali ed è quella che subiscono le donne che raggiungono il nostro paese per sfuggire all'inferno della guerra dopo viaggi della speranza da cui molte non escono vive.

Ami di Edoardo Erba è la storia di una di loro. Premiato come più bel romanzo dell'anno dai lettori di Robinson, racconta la storia una ragazza marocchina che a soli quattordici anni s’innamora e decide di scappare di casa con un ragazzo bello e ricco di cui non conosce neppure il nome.

L'uomo la inganna e Ami, incinta, si ritrova da sola, persa fra le stradine di Tinghir. Avventurosamente cercherà di raggiungere l’Europa alla ricerca di un futuro migliore per sé e per il piccolo.

Di fuga dall'orrore, stavolta quello del genocidio del Ruanda, parla anche La ragazza che sorrideva perline di Clemantine Wamariya, narratric

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Redazione Libri Mondadori