Un carico di cibo, amore e speranza: gli aiuti dell’OIPA alle colonie feline delle Isole Eolie

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Quando ci sono degli animali bisognosi di aiuto, l’OIPA non si tira mai indietro, ma è sempre pronta a fornire assistenza concreta per aiutare cani e gatti randagi, gli animali più esposti ai pericoli, costretti a mendicare cibo per sopravvivere.

Ecco perché di fronte a un periodo particolarmente difficile per alcune colonie feline distribuite nelle Isole Eolie, l’OIPA ha subito risposto con un’assistenza concreta sul campo, fornendo un’importante donazione di cibo secco per circa 80 mici randagi in difficoltà.  Un gesto fondamentale , soprattutto quando chi si occupa di sfamarli e accudirli quotidianamente si trova, suo malgrado, ad affrontare un momento critico.

Un gesto possibile anche e soprattutto grazie all’immancabile solidarietà di tutti i simpatizzanti e sostenitori dell’OIPA, che con fiducia continuano a seguire e supportare tutte le nostre iniziative.

Se anche tu vuoi unirti alla raccolta cibo in aiuto dei mici delle isole Eolie puoi devolvere un contributo a tua discrezione che sarà impiegato per le prossime forniture di cibo.

COLONIE FELINE: COSA SONO E COME SONO TUTELATE 

Dal momento che alcune volte si verificano episodi di intolleranza nei confronti dei gatti randagi, ricordiamo che le coline feline sono considerate patrimonio pubblico e l’orientamento giurisprudenziale prevalente ne tutela l’incolumità.

Per colonia felina “intendiamo un gruppo di gatti che si sono spontaneamente stanziati in un determinato luogo” e quando questo luogo sono gli spazi comuni del condominio non tutti ne sono sempre contenti. Nel nostro Paese vi sono diverse disposizioni normative sulla tutela dei gatti che vivono in libertà. La Legge nazionale n.281\91, legge prevenzione randagismo e tutela degli animali d’affezione, prevede:

“Il divieto, per chiunque, di maltrattare i gatti che vivono in libertà, che questi siano sterilizzati dall’autorità sanitaria competente e riammessi nel loro gruppo. I gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili. Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d’intesa con le autorità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza”.

Questa legge nazionale viene a sua volta applicata da ogni singola Regione mediante proprie disposizioni che disciplinano il fenomeno del randagismo e la relativa gestione delle colonie: per esempio in Lombardia la legge regionale n. 33 del 2009 sulla tutela degli animali, prevede, che “I gatti che vivono in stato di libertà sono protetti ed è vietato maltrattarli o allontanarli dal loro habitat. Se il comune, d’intesa con l’ATS competente, accerta che l’allontanamento si rende inevitabile per la loro tutela o per gravi motivazioni sanitarie, individua altra idonea collocazione, nel rispetto delle norme igieniche. Si intende per habitat di colonia felina qualsiasi territorio o porzione di territorio nel quale vive stabilmente una colonia felina indipendente dal fatto che sia o meno accudita.”

Ma si può davvero vietare di sfamare i randagi?  Molte ordinanze di divieto di somministrazione cibo a cani e gatti sono state dichiarate illegittime dai TAR – Tribunale Amministrativo Regionale – ma è sempre comunque doveroso garantire la pulizia e il decoro dei luoghi, pubblici o privati, dove viene somministrato cibo ai randagi, per tutelare gli animali e rispettare le esigenze altrui.

In ultimo ricordiamo che in caso si presenti il caso di un gruppo di gatti non regolarmente censiti né sterilizzati, è fondamentale far riconoscere la colonia felina al fine di tutelarla.
Per registrare una colonia e provvedere alla sterilizzazione, oltre che cura dei gatti bisognosi, è possibile rivolgere specifica domanda scritta al Sindaco e al dipartimento veterinario pubblico, al fine di ottenere la tutela che la legge garantisce.

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