Oggi esiste una legge delega in cui il Consiglio dei Ministri con Presidente Giorgia Meloni, attraverso un intervento politico, inserisce la tutela dei tributaristi. Non è una visione del presidente INT, Riccardo Alemanno, impegnato ieri a presiedere il XXIV Convegno Nazionale della Categoria, ma è nell’Ordinamento del settore professionale.
“La tutela è concetto che deve riguardare l’operatività professionale e i soggetti che il Professionista assiste; in tal senso, una norma che risale al Bilancio per il 2022 tutela la Professionista in maternità, i Professionisti a rischio salute; sospende gli adempimenti tributari del Professionista impossibilitato, anche degli assistiti, che hanno trenta giorni per scegliere un altro intermediario per adempimenti in scadenza. Purtroppo è limitata al Professionista ordinistico, non associativo, lo ribadiamo da quando la norma è stata varata. Doveva essere sperimentale; credo che nel 2025 ne sia superata la provvisorietà.”.
Si è proposta una tutela ad ampio raggio spendendosi sulle professionalità della Legge n. 4/2013. “Sulla malattia non ci devono essere discriminazioni. Salvaguardiamo i professionisti, tutti, e i loro assistiti. È una richiesta unitaria. Angelo Deiana – Presidente di Confassociazioni – mi ha delegato, in qualità di Vicepresidente, al coordinamento. De bertoldi – Onorevole e padre di questa norma – ribadisce la volontà di incontrare le Associazioni. Un primo passo; abbiamo tanta pazienza, costanza e siamo testardi. Andremo avanti fino all’equità di questa misura di legge per maggiore civiltà di una norma di tutela.
Legge 4/2013. Ma il Legislatore mostra una maggiore attenzione al sistema duale e di governance. Alcune norme: di accesso al microcredito per i professionisti associativi; l’iscrizione come CTU nei Tribunali, l’inserimento nella legge 123/2025. Parlano delle associazioni autorizzate al rilascio dell’attestato di qualità come di competenza del professionista. E poi il Codice del consumo. Ancora: la delega unica. L’intermediario fiscale, dall’8.12, potrà avere un’unica delega in ambito telematico. Mentre per ogni adempimento c’era, fino ad oggi, una delega con diversa scadenza. Era una regola “ingarbugliata”. Dal 2017, noi tributaristi INT, abbiamo chiesto la delega unica. L’avremmo voluta più specifica, ma in ogni caso servirà sia per l’Agenzia delle Entrate che per l’Agenzia Entrate-Riscossione. Sono intanto valide le deleghe attuali, ma fino ad una determinata scadenza. Abbiamo voluto inserire questo tema nella conferenza stampa perché si sappia quanto tempo è necessario anche per una norma così, semplificativa.”.
Nella memoria depositata presso la Commissione Bilancio del Senato, tra i desiderata dell’audito Presidente Alemanno sono “presenti” i 510mila professionisti lasciati fuori dalla tutela in caso di malattia.
Altri temi. L’originale proposta di una compliance soggettiva
“Rottamazione quinquies: assolvimento dell’obbligo di pagare imposte e contributi non alla scadenza ma dopo che quelle somme sono state iscritte a ruolo e esclusione di sanzioni e interessi. Auspichiamo sia l’ultima e che mantenga un numero di rateizzazione come quello previsto. La quater ha creato problematiche, era più compressa. Si dovrebbe avere forza e risorse per una sorta di “compliance soggettiva“: intendo che il presupposto della rottamazione – mi sembra di tutta evidenza – è salvaguardare il contribuente in difficoltà. Ma egli era in difficoltà al momento del pagamento, mentre passa sempre un lasso di tempo con la rottamazione. Interveniamo quando è in difficoltà, perché possa comprovare in modo chiaro che lo è e non ha potuto versare; magari adottando soluzioni come l’esclusione di sanzioni. Evitiamo che ci sia l’iscrizione a ruolo per i soggetti in crisi; tutti gli altri saranno riconoscibili come i “patiti del mancato pagamento”. Si giustifica una sorta di condono o si vuole aiutare veramente chi è in difficoltà?
Un investimento di risorse, da parte anche della Pubblica amministrazione. Useremo ancora “tigna” per portare avanti questa che riteniamo una proposta di civiltà. Riteniamo sia qualcosa su cui almeno ragionare.
Dir Alessia Lupoi
Redazione redigo.info