I bovini sulla Spiridon II stanno morendo, l'OIPA scrive alla CE

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

Comunicato stampa
24 novembre 2025

L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha scritto una lettera alla Commissione Europea, esprimendo profonda preoccupazione per le condizioni aberranti in cui avviene il trasporto di animali vivi in Europa. In particolare il riferimento è a quanto sta accadendo alla nave Spiridon II, che trasporta quasi 3mila bovini e che è bloccata al largo della Turchia da quasi due mesi.

Per quanto noto, la nave non ha potuto attraccare a causa della presunta irregolarità di alcuni documenti di animali a bordo; a rimetterci, come sempre, sono gli animali coinvolti, trattati non come esseri senzienti ma come merce di scambio, senza alcun diritto.

La situazione infatti è grave: parrebbe infatti che più di 60 animali siano già morti e quasi la metà sono femmine gravide, mentre oltre 140 hanno già partorito a bordo. Le condizioni igieniche sono talmente compromesse, che è estremamente difficile che i vitelli riescano a sopravvivere.

Alla luce di tutto questo, l’OIPA ritiene più urgente che mai affrontare il tema del trasporto di animali vivi in Europa: una questione che presenta gravi criticità non solo dal punto di vista sanitario, ma anche — e soprattutto — sotto il profilo del benessere animale, con animali costretti a viaggiare per giorni o settimane in condizioni climatiche estreme, in ambienti sovraffollati e senza gli standard minimi necessari a garantire la loro sicurezza e dignità.

Per questo, l’OIPA chiede all’Commissione Europea di:

  • Proporre una legge che introduca il divieto totale del trasporto di animali vivi via mare, adottando modalità alternative di commercio;
  • In alternativa, qualora il divieto non possa essere implementato immediatamente, rendere obbligatori controlli pre-partenza estremamente rigorosi, che includano di effettuare ispezioni indipendenti sulla salute e sul benessere degli animali;
  • Organizzare ispezioni delle navi, dei sistemi di ventilazione e dello spazio disponibile;
  • Introdurre limiti stringenti sulla durata del viaggio e sulla densità di carico;
  • Rendere disponibile la tracciabilità completa e trasparente delle operazioni.

L’OIPA ritiene che, alle soglie de 2026, il trasporto di animali vivi via mare rappresenti una violazione dei principi fondamentali dell’Unione Europea in materia di benessere animale e sostenibilità. Milioni di cittadini europei chiedono da anni un cambiamento significativo, e oggi il legislatore europeo ha la responsabilità e l’opportunità di intervenire per porre fine a pratiche che causano sofferenze inutili e comportano elevati rischi anche per la salute pubblica.

Allo stesso modo, l’associazione ritiene più urgente che mai un cambiamento profondo nelle abitudini alimentari, orientato verso scelte vegetariane e vegane. Una necessità legata non solo al rispetto per gli animali e la loro vita, ma anche un passo imprescindibile per ridurre l’impatto ambientale del nostro sistema alimentare.

Alle soglie del 2026, riteniamo che sia arrivato il momento che l’Europa inizi ad adoperarsi per introdurre il commercio e la produzione di carne coltivata – al pari di quanto avviene già in altri Continenti – per mettere fine a pratiche commerciali retrograde e disumane, a danno di animali utilizzati come merce deperibile.

Massimo Pradella, Presidente OIPA ETS sede internazionale

Informazioni per la stampa (recapiti non pubblicabili): 

Ufficio stampa OIPA
Tel. 3204056710
ufficiostampa@oipa.org

Canale Telegram Oipa media
Canale WhatsApp Oipa media
Archivio dei comunicati Oipa

Recapiti
Ufficio stampa OIPA