“SOLETERRE COSTUME JEWELRY” l’asta benefica di gioielli vintage per garantire cure e supporto ai bambini oncologici in Palestina.
Fino al 27 novembre su Memorabid, una selezione unica di gioielli americani anni ’40-’60 donati per sostenere gli interventi umanitari della Fondazione. A seguire Asta Live a Pavia presso il Palazzo Broletto.
Fondazione Soleterre presenta “Soleterre Costume Jewelry”, un’asta benefica realizzata insieme a Memorabid per sostenere i bambini malati di cancro in Palestina, oggi privati dell’accesso a cure, farmaci e supporto psicologico a causa di un sistema sanitario allo stremo. L’iniziativa nasce grazie alla generosità delle collezioniste Lucia Vullo, Lidia Santomauro e Isa Rossi Dabbene, che hanno donato una preziosa selezione di gioielli vintage americani realizzati tra gli anni ’40 e ’60: oggetti nati in un’epoca complessa, simbolo di creatività e resilienza, che oggi diventano uno strumento concreto di cura.
In catalogo figurano firme ricercate come Eisenberg Original, Vendome, Coro, Schreiner, Pennino, Schiaparelli e Trifari.
📅 PROGRAMMA
• Fino al 27 novembre: è possibile fare la propria offerta fino al 27 novembre compreso.
Per partecipare basta navigare su www.memorabid.com/soleterre
• 02 dicembre, ore 18:30: l’iniziativa si concluderà con un’asta benefica in presenza, patrocinata dal Comune di Pavia e dal Club Rotary Pavia Nord e del Distretto 2050, presso il Palazzo Broletto di Pavia.
L’IMPEGNO DI SOLETERRE IN PALESTINA
In un contesto segnato dalla guerra e dal collasso delle strutture ospedaliere, Soleterre garantisce interventi urgenti e continuativi per assicurare continuità terapeutica ai bambini oncologici e assistenza alle loro famiglie. I fondi raccolti con “Soleterre Costume Jewelry” contribuiranno a garantire:
• cure oncologiche e farmaci salva-vita per i piccoli pazienti in cura presso il Beit Jala Hospital, l’ultimo e unico centro pubblico per la cura del cancro pediatrico operativo in Cisgiordania;
• cibo, acqua e supporto psicologico ai bambini con malattie croniche e alle loro famiglie seguiti al Nasser Medical Complex di Gaza, dove malnutrizione infantile e trauma sono in aumento;
• le attività del Soleterre Children Center a Beit Jala, un centro per la cura del trauma psicologico infantile, dedicato all’ascolto del dolore psichico dei bambini e degli operatori sanitari.
“Nei contesti di guerra il rischio di morire aumenta per tutti, ma per i più vulnerabili – come i bambini malati di cancro – diventa quasi una condanna. In tutta la Palestina oggi è rimasto un solo ospedale in grado di curare il cancro infantile: il Beit Jala Hospital, in Cisgiordania vicino a Betlemme, dove Soleterre interviene ogni giorno. E anche lì le chemioterapie stanno finendo. C’è bisogno di un aiuto rapido, concreto, capace di arrivare dove le istituzioni non arrivano.
Per questo stiamo raccogliendo fondi privati: è l’unico modo, adesso, per portare cure, farmaci e supporto psicologico ai bambini in Palestina. I governi attendono, esitano, rinviano. Le persone no. Le persone che credono sia immorale fermare gli aiuti umanitari scelgono di agire. E grazie a loro Soleterre può acquistare direttamente le chemioterapie che tengono in vita questi bambini. Senza donazioni, queste cure semplicemente non esisterebbero. Ogni intervento che riusciamo a garantire è un atto di riparazione e di responsabilità. La solidarietà costruisce gli ultimi spazi di umanità rimasti: gli unici in cui la vita può ricominciare. Ed è questo, oggi, il nostro compito.”- Damiano Rizzi, Presidente Fondazione Soleterre
“Come molti, una sera mi sono chiesta cosa potessi fare di concreto per i bambini palestinesi che sono privati di tutto: scuola, casa, cibo, giocattoli, e troppo spesso anche della famiglia. Per i piccoli malati di cancro poi è negato persino il diritto più elementare: quello di essere curati. Allora ho guardato i “gioielli” che ho collezionato per molti anni e mi sono detta che la loro bellezza poteva avere un destino più grande che essere semplicemente indossata. Così è nata l’idea di donarli a Soleterre, affinché potessero diventare un aiuto concreto, immediato e reale. Spero che in molti vorranno unirsi a questo gesto: trasformare la bellezza di questi pezzi, creati artigianalmente tanti anni fa, in una bellezza nuova, quella che nasce quando scegliamo di essere vicini a chi ha più bisogno. Un atto di amore per i bambini della Palestina”. – Lucia Vulla