Venerdì 21 novembre 2025, alle ore 21, il Teatro Astra di Vicenza ospita uno dei lavori più emblematici e rivoluzionari di CollettivO CineticO, riallestito dodici anni dopo il suo debutto per interrogare nuovamente – con altri corpi, altre sensibilità, un altro mondo – quella zona di confine luminosa e vulnerabile che è l’adolescenza.
Secondo appuntamento della stagione Terrestri 25.26, curata da La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale per il Comune di Vicenza, con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura e Regione Veneto, AGE è il lavoro con cui la pluripremiata regista e coreografa Francesca Pennini porta in scena la soglia che separa l’infanzia dalla maggiore età.
Lo spettacolo
Sulla scena si rivelano “esemplari” umani tra i 15 e i 18 anni, chiamati a esporsi in un dispositivo performativo che intreccia regole ferree e incandescenza vitale, rigore zoologico e fragilità emotiva. In ogni replica dello spettacolo, la performance si riscrive: i parametri cambiano e ciò che prende forma è un atlante vivente dell’umano, capace di restituire allo spettatore un’immagine nitida e perturbante del presente.
Si esplora l’adolescenza come punto di deflagrazione creativa, luogo di rischio, di gioco e di verità. Un invito a guardare – davvero guardare – chi stanno diventando, mentre nel loro farsi a fuoco gli adolescenti mettono a fuoco anche noi: adulti, genitori, ex ragazzi, osservatori del nostro stesso tempo.
Un progetto che ha segnato una generazione
Presentato per la prima volta nel 2012 nell’ambito di Romaeuropa Festival, nasce in risposta al bando Ripensando Cage. Da allora è diventato un riferimento internazionale, premiato con il Premio Jurislav Korenić per la migliore regia al Festival MESS di Sarajevo, e riconosciuto come uno dei più potenti ritratti scenici dell’adolescenza contemporanea.
Quei primi giovani “esemplari” oggi sono adulti: insegnanti, architetti, artisti, premi Ubu, emigrati. Ognuno con la propria traiettoria, ma tutti toccati dalla forza formativa di un’esperienza teatrale unica. Nel 2024 CollettivO CineticO ha scelto di ricostruire da zero lo spettacolo, con un nuovo gruppo di adolescenti, restituendo al dispositivo la vitalità del presente e le trasformazioni culturali, sociali e linguistiche degli ultimi anni.
Concepire e condividere la scena oggi
«Trovo interessante la possibilità di mettersi nella postura di imparare qualcosa dagli “esemplari”, qualcosa di loro a soprattutto qualcosa di noi e qualcosa del mondo… la possibilità di non vederli sempre e soltanto come materia da addestrare, come adultità in potenza, ma come odierni esseri umani», afferma la regista Francesca Pennini.
Il risultato è uno spazio scenico permeabile alle storie, ai desideri, alle contraddizioni di un’età che è processo continuo, movimento, possibilità.
Come scriveva John Cage: «Mi piacerebbe che le nostre attività fossero più sociali e anarchiche». Ed è proprio in questa apertura all’indeterminazione che trova la sua forza: nel porre lo spettatore dentro un incontro, un attraversamento, una risonanza.
Dall’idea alla scena
Regia e coreografia di Francesca Pennini, che firma la drammaturgia insieme ad Angelo Pedroni. La creazione scenica è frutto del lavoro collettivo di Nicola Cipriano, Piero Cocca, Francesco Gelli, Giulio Mano, Beatrice Monesi, Alice Ada Petrini, Nicole Raisa, Sofia Russo e Adele Verri, giovani performer chiamati a far vivere il dispositivo con la loro presenza e le loro storie. La cura e l’organizzazione del progetto sono affidate a Matilde Buzzoni e Carmine Parise.
La produzione nasce dalla collaborazione tra CollettivO CineticO, Fondazione Romaeuropa, Centrale Fies Art Work Space e Fondazione Sipario Toscana, con il supporto di Goldonetta Firenze, Ferrara Off Teatro, Fondazione Armunia e L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale, Centro di Residenza Emilia-Romagna.
Terrestri 25.26 – un viaggio nel teatro contemporaneo
La rassegna Terrestri de La Piccionaia riunisce alcuni dei protagonisti più significativi del teatro contemporaneo italiano e internazionale. Dopo il debutto con Agrupación Señor Serrano e il loro History of Love e il secondo appuntamento con AGE, si continua con FORESTO di Babilonia Teatri (ven. 5 dicembre) e la sua urgenza di dare voce alla solitudine e alla marginalità. Partendo da La notte poco prima delle foreste di Koltès, Babilonia riscrive il monologo attraverso una lingua sporca, istintiva, popolare, affiancata dalla LIS – Lingua dei Segni Italiana. Ne nasce un potente cortocircuito di voci e linguaggi che trasforma lo straniero in una figura universale di resistenza. Il viaggio prosegue con GHOSTS di Fanny & Alexander (ven. 30 gennaio, prima regionale), che porta in scena i racconti di Edith Wharton. Un teatro sonoro e visivo che evoca apparizioni, dissolvenze e atmosfere brumose, dove i fantasmi diventano metafora dei legami invisibili tra nostalgia, colpa e desiderio. La stagione accoglie anche la voce di una delle più giovani e sorprendenti promesse della scena italiana: Pietro Giannini, con LA COSTANZA DELLA MIA VITA (ven. 13 febbraio). Menzione speciale al Premio Scenario 2023, il suo lavoro intreccia autobiografia e finzione teatrale per raccontare un trauma familiare attraverso lo sguardo ingenuo e poetico di un bambino di nove anni. Un racconto delicato, ironico e doloroso al tempo stesso. Doppia replica per L’ANGELO DEL FOCOLARE nuova produzione di Emma Dante (gio. 26 e ven. 27 febbraio, prima regionale) che affronta con radicalità la piaga della violenza domestica. In una narrazione grottesca e lucida, la regista palermitana mette in scena una donna che muore e rinasce ogni giorno, intrappolata in un ciclo infinito di soprusi e negazioni. Una metafora feroce e struggente della condizione femminile nel nostro tempo. ILVA FOOTBALL CLUB di Usine Baug/fratelli Masiglio (ven. 13 marzo) intreccia il mito calcistico di una piccola squadra di quartiere con la realtà drammatica della più grande acciaieria d’Europa. Tra sogni di comunità e disillusioni sociali, lo spettacolo racconta Taranto come “zona di sacrificio”, paradigma di un’Italia dove salute, lavoro e ambiente si scontrano in conflitti mai risolti. La stagione entra quindi in una dimensione immersiva e performativa con ASHES di Muta Imago (ven. 27 marzo, unica regionale), Premio Ubu 2022. Uno spettacolo/concerto di voci e suoni che costruisce paesaggi invisibili, esplorando la bellezza e la fragilità dell’impermanenza. Il tempo che passa diventa esperienza collettiva, un ascolto che unisce memoria, immaginazione e presenza. A chiudere il cartellone sarà il nuovo lavoro di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, METADIETRO (ven. 10 aprile, prima regionale). Un universo ironico e corrosivo, abitato da visioni deformate e grottesche, che ribalta ancora una volta ogni certezza. Una conclusione di stagione, segnata dall’energia surreale di una delle coppie artistiche più dirompenti della scena contemporanea.
Cinque gli appuntamenti fuori abbonamento: Si parte con ILIADE. Il coraggio dei codardi, nuova produzione de La Piccionaia con Francesco Wolf diretta da Tindaro Granata (sab. 15 novembre ore 18.30). Segue CUORE A GAS, ultima creazione di Giorgio Fabbris, realizzata dal gruppo 4:48 e interpretata da Valentina Brusaferro (giov.15, ven. 16 e sab. 17 gennaio). La creazione vincitrice Danza Urbana XL 2025, THAT’S ALL di Davide Tagliavini, sarà invece protagonista sabato 21 marzo: un ring immaginario, una partita con ciò che non è visibile, per conquistare un posto mentre guizzi e inviti aprono alla trasformazione e all’imprevedibilità. Arriva poi REBECCA, uno spettacolo al buio, tratto dal romanzo di Maria Pia Veladiano e prodotto da Officine Papage (ven. 8 maggio). La conclusione degli spettacoli fuori abbonamento è con un appuntamento speciale dedicato alla Giornata della Legalità: andrà in scena NON È STATA LA MANO DI DIO, produzione Teatro dei Cipis (gio. 21 maggio).