COMUNICATO ADI IN AS ex ILVA

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COMUNICATO ADI IN AS ex ILVA

Le Organizzazioni Sindacali Territoriali della Fim Cisl, in coerenza con le mobilitazioni dello scorso 20 novembre, hanno preso parte agli incontri convocati in data odierna, così come comunicato ai lavoratori in occasione della rimozione dei blocchi stradali che hanno di fatto portato il Ministro Urso, a seguito delle richieste delle Organizzazioni Sindacali Territoriali, a convocare un tavolo presso il MIMIT.

Restiamo assolutamente convinti che il tavolo di trattativa, così come dichiarato dai Segretari Generali di Fim Fiom Uilm, resti quello a Palazzo Chigi di cui chiediamo l’immediata convocazione e proprio per restare esclusivamente nel merito delle questioni, abbiamo ritenuto utile, nell’interesse dei lavoratori che nelle scorse ore sono stati posti in “formazione” così come disposto dai Commissari, fare chiarezza sulle modalità con cui certe scelte stanno già colpendo i lavoratori stessi presenziando l’incontro odierno.

È stato per noi fondamentale, proprio per la natura delle due convocazioni separate fatte dal Ministro, ribadire che per la Fim il gruppo deve restare unico ed unito, senza folli idee di divisioni e spezzatino che renderebbero i siti numericamente più piccoli, più deboli nelle trattative future. Nessun “sito del nord o sito del sud”, conosciamo un solo gruppo e tale per noi rimane.

È confermato – da parte aziendale – che il numero dei lavoratori posti in CIGS non supererà come previsto dalla normativa, il numero massimo dei 4450 stabilito dal Ministero del Lavoro (ricordiamo in maniera unilaterale) e che le fermate impianti previste saranno gestite con il solo ricorso a strumenti di formazione che non intaccano il salario dei lavoratori coinvolti.

Rispetto al “piano corto” c’è stata una parziale retromarcia del Governo che porta a 0 (zero) le unità poste in “formazione” a Novi Ligure rispetto alle 334 previste (384 saranno a lavoro sullo zincato), mentre a Genova sarà previsto un numero di 70 persone in formazione rispetto alle 585 previste (585 a lavoro sulle varie attività).

Su Taranto nessun avanzamento, motivo per cui riteniamo insufficienti le risposte del Ministro soprattutto dal punto di vista industriale e delle fermate di impianti.

Le Strutture Territoriali della Fim Cisl, ribadiscono che lo stato di agitazione e di mobilitazione che ha portato all’occupazione degli stabilimenti ed al blocco delle città deve essere un forte monito per il Governo che deve da subito, come presidenza del Consiglio, riconvocare i sindacati e aprire una discussione sul rilancio del gruppo ex Ilva, abbandonando totalmente e non in maniera parziale il piano che per noi è la chiara via – il loro “piano corto” – verso la chiusura degli impianti.

Chiediamo che non si perda più tempo e si faccia chiarezza sul futuro di migliaia di famiglie dei lavoratori diretti e degli appalti e indotto, nonché dei 1600 lavoratori in Ilva in AS a cui dovrà essere fornita una risposta occupazionale attraverso il rilancio affiancato – nella decarbonizzazione – di tutti gli strumenti utili per affrontare le diversità di condizioni dei singoli lavoratori.

Roma – MIMIT – 28/11/2025                       

Le Strutture Territoriali della Fim Cisl

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