L’uso dei social media sta condizionando e modificando l’approccio dei lettori alle notizie online. Disabituati alla lettura, sempre più utenti si informano tramite video, podcast, post e immagini sulle piattaforme social.
Proprio per questo motivo, è importante che i giornali riescano ad intercettare questi movimenti, a comprendere i fenomeni e gli interessi del proprio pubblico e fornire un prodotto consono e di qualità. È esattamente questo che TC McCarthy, vice presidente del giornale americano Newsday, ha voluto sottolineare della proprio linea editoriale. “Se vediamo una migrazione della nostra audience verso un nuovo formato, è necessario adattarsi per mantenere gli utenti informati tramite Newsday”.
Il concetto di base è navigare il nuovo formato e il nuovo mezzo, evolversi insieme alla tecnologia per mantenere la popolazione informata tramite le proprie news.
Secondo la giornalista americana Hanaa’ Tameez i video verticali sono uno dei formati preferiti dagli utenti. Esplosi grazie ad app come Instagram e TikTok, si prevede una loro permanenza anche sulla scena delle news online per il prossimo anno.
Il boom americano
L’ultimo report sulle news digitali di Reuters in collaborazione con la Oxford University mostra una percentuale più alta degli anni precedenti di interazione con i video informativi. Il consumo di video informativi su piattaforme è cresciuto del +13% in 5 anni (da 52% del 2020 al 65% del 2025). In generale, ogni forma di video su ogni tipo di piattaforma ha visto un incremento, passando dal 67% al 75% di interazioni e views.
L’aumento è sicuramente dato in prima battuta dal lavoro degli algoritmi oltre alla modalità di fruizione che invita a rimanere nel flusso del “feed”. Non per replicare TikTok, distingue Solana Pyne, video director del The New York Times. Nonostante la modalità sia ispirata ai social, la differenza primaria sta nel messaggio intrinseco. Infatti, l’obiettivo comune dei video su TikTok è quello di intrattenere, mentre quello degli editori che decidono di introdurre video verticali nelle proprie app è quello di informare.
Il delta del giornalismo
Il settore editoriale sta trovando sempre più spazio in ambiti che fino a qualche anno fa erano considerati “giornalismo-borderline”. Per questo, views, audience e informazioni della classica testata online stanno perdendo terreno. I vertical video sono uno dei tanti modi in cui alcuni giornali in tutto il mondo stanno provando a recuperare audience.
Per esempio, in America vediamo due tipi di approccio. Ci dividiamo tra il The Economist, che punta alla sottoscrizione annuale dei suoi lettori e offre il servizio dei video verticali solo agli iscritti. Di contro, abbiamo giornali come il The New York Times e Newsday, che offrono un feed di video giornalieri a ogni visitatore, senza bisogno di sottoscrizione.
Ogni giornale ha poi sviluppato il suo modo di offrire content. Cliccando sul video verticale offerto dal The New York Times, parte in automatico la carrellata di video. Newsday inizia con programmi live girati nei suoi studio e vira poi su diversi altri argomenti. Insider, altro giornale che tratta di geopolitica, economia e attualità, ha lanciato un progetto di video orizzontali a cadenza settimanale con discussioni live.
Ma qual è il riscontro con l’introduzione del carosello di video? Secondo i dati riportati dall’analisi interna di Newsday, il 30% degli utenti giornalieri apre quasi ogni giorno i video verticali informativi, che rappresentano quasi un terzo di tutti i video ormai pubblicati dal giornale di Melville, NY.
Per ora, l’elemento in comune con tutti questi giornali è l’assenza di un algoritmo che personalizzi il feed e dello spazio dedicato ai commenti. “Vogliamo essere in grado di aggiornarvi al meglio e darvi l’opportunità di esplorare l’ampiezza dei video che stiamo realizzando”, afferma Pyne del NYT, “e al momento sembra un’esperienza davvero appagante”. La personalizzazione è un investimento che gli editori americani vogliono aspettare a fare.
“[Aggiungere] le funzionalità social e poi [supportarle] con un algoritmo richiede un investimento tecnologico considerevole“, ha affermato McCarthy. “[Farlo] fin dall’inizio non avrebbe molto senso se la funzionalità in sé non ricevesse una buona risposta”, dichiara McCarthy, VP di Newsday.
L’articolo Rivoluzione dei video verticali: da esperimento a format di successo proviene da Notiziario USPI.