Il Governo presenta un emendamento per recepire la direttiva europea anti-SLAPP, ma sembra fare acqua da tutte le parti.
“Si tratta di una clamorosa presa in giro”, commenta il capogruppo democratico nella Commissione Affari europei della Camera Piero De Luca.
Non migliore il commento del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti (OdG), Carlo Bartoli. Che sostiene che il recepimento senza estensione delle norme operative come era già precedentemente stato richiesto “è una scelta deludente”.
L’anti-SLAPP in Ue
La norma anti-SLAPP è una legge Ue volta a proteggere i giornalisti da azioni legali abusive transfrontaliere (Strategic Lawsuit Against Public Participation – SLAPP). Nel febbraio 2024 è stata approvata dal Parlamento europeo ed è uno dei mattoni che vanno a costruire la resistenza per la democrazia, la libertà di parola ed espressione, la protezione di giornalisti contro ingerenza politiche ed economiche e contro la disinformazione.
Il recepimento obbligatorio su cui l’Italia è stata richiamata ha sollevato tuttavia delle polemiche. La anti-SLAPP, infatti, specifica che la protezione Ue si applicherà a tutte le cause transfrontaliere, salvo casi specifici.
L’anti-SLAPP in Italia
Il testo italiano del recepimento, respinto già a novembre dal Governo e ora forzato, sembra però incompleto ai bisogni di un settore che si sente sempre più minacciato.
Commenta ancora Bartoli, infatti. “Registriamo una scarsa attenzione del Parlamento al tema delle querele temerarie, e la decisione assunta è un’occasione persa. Bisogna dire che si è molto solleciti nell’approvare norme restrittive sulla stampa, mentre si è sempre molto restii a fare il contrario”.
Andando più nello specifico, la direttiva si applicherà a poche causa civili, lasciando escluse tutte le cause intimidatorie e le querele pretestuose. Saranno competenza della norma di recepimento solo quelle cause civili promosse da soggetti stranieri intentate contro giornali e giornalisti che diffondono “verità scomode”.
Si contano migliaia di queste cause nei tribunali. Ma sono altrettante – e altrettante pericolose – tutte quelle altre migliaia di querele temerarie che non sono state comprese nel recepimento. Questo perché non sono materia di legiferazione per l’Ue. Nonostante nel dibattito parlamentare è stata richiesta l’estensione a tutte le cause civili, anche a quelle promosse da soggetti italiani, il Governo ha respinto questa modifica. La spiegazione risiede nel perimetro del recepimento, che non è “stato stabilito dal governo, ma dall’Ue con la direttiva stessa”, precisa Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei.
L’articolo Anti-SLAPP, direttiva Ue da recepire ma già posti dei limiti proviene da Notiziario USPI.