#CURIOSITÀ&RACCONTI
Dicembre 2025
RISOTTO DI NATALE
tradizione, convivialità e qualità in tavola
Il recente riconoscimento della Cucina Italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, assegnato dall’UNESCO, ha riportato al centro del dibattito il valore del cibo come espressione di identità e cultura. Un patrimonio che non vive solo nelle ricette, ma nei gesti quotidiani, nei tempi condivisi e nei rituali che da generazioni si rinnovano attorno alla tavola.
Il Natale è il momento in cui questa eredità si manifesta con maggiore forza. Le festività segnano una pausa dal ritmo ordinario e restituiscono centralità alla cucina e al pasto come occasione di incontro. È in questo contesto che la tradizione prende forma, piatto dopo piatto, trasformando il cucinare in un atto di relazione.
Tra i protagonisti della tavola delle feste, il risotto occupa un posto di rilievo. È uno dei grandi classici della cucina italiana, scelto per la sua versatilità e per la capacità di adattarsi ai sapori stagionali e alle diverse interpretazioni regionali, senza perdere il suo carattere conviviale. Può essere semplice o più elaborato, familiare o gourmet, ma richiede sempre attenzione e tempo: elementi che si inseriscono perfettamente nel ritmo più lento del periodo natalizio.
La riuscita di un buon risotto passa inevitabilmente dalla scelta della materia prima.
Tra le varietà più utilizzate nella cucina italiana spiccano il Riso Arborio e il Riso Carnaroli, entrambe particolarmente indicate per le preparazioni delle feste. L’Arborio è apprezzato per i suoi chicchi grandi e perlati, capaci di assorbire i condimenti mantenendo una consistenza cremosa, ideale per risotti ricchi e avvolgenti, dove la mantecatura gioca un ruolo centrale. La lavorazione a pietra utilizzata da Riso Scotti consente di preservare le caratteristiche naturali del chicco, garantendo una cottura uniforme e un gusto pieno, qualità che lo rendono una scelta frequente nei menu natalizi.
Il Carnaroli, noto come il “re dei risotti”, si distingue invece per l’elevata tenuta in cottura. L’alto contenuto di amilosio permette al chicco di rimanere ben definito, assorbendo i sapori senza sfaldarsi. È la varietà preferita per ricette più strutturate o per preparazioni gourmet, spesso protagoniste delle tavole delle feste più importanti.
Il periodo natalizio è anche un’occasione di sperimentazione.
Ingredienti stagionali come la zucca, i formaggi erborinati, le carni saporite e le erbe aromatiche offrono infinite possibilità di reinterpretazione, mantenendo un legame saldo con la tradizione. Ricette come il Risotto alla zucca con salsiccia ed erborinato con salvia fritta e cacao amaro, firmata per Riso Scotti da Carmine Gorrasi, dimostrano come un primo piatto classico possa evolversi in chiave contemporanea senza perdere identità.
Preparare un risotto a Natale significa dedicare tempo alla cucina e alle persone. È un piatto che invita naturalmente alla condivisione, coinvolge chi è a tavola e trasforma il pasto in un momento di relazione. Sempre più spesso il risotto viene raccontato non solo come ricetta, ma come espressione di una cultura gastronomica attenta alla qualità, al territorio e alle materie prime.
Il risotto di Natale rappresenta così un equilibrio riuscito tra tradizione e innovazione. Scegliendo varietà come il Riso Arborio o il Riso Carnaroli, è possibile portare in tavola piatti che uniscono gusto, tecnica e convivialità. Un primo piatto che, anno dopo anno, continua a essere protagonista delle feste e simbolo della cucina italiana.
Vuoi scoprire nuove idee per il risotto delle feste?
Su Cucina Creativa il magazine digitale che Riso scotti dedica alla cultura del cibo, trovi ricette, approfondimenti e ispirazioni che uniscono tradizione e innovazione, per portare in tavola tutto il gusto del Natale.
Il recente riconoscimento della Cucina Italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, assegnato dall’UNESCO, ha riportato al centro del dibattito il valore del cibo come espressione di identità e cultura. Un patrimonio che non vive solo nelle ricette, ma nei gesti quotidiani, nei tempi condivisi e nei rituali che da generazioni si rinnovano attorno alla tavola.
Il Natale è il momento in cui questa eredità si manifesta con maggiore forza. Le festività segnano una pausa dal ritmo ordinario e restituiscono centralità alla cucina e al pasto come occasione di incontro. È in questo contesto che la tradizione prende forma, piatto dopo piatto, trasformando il cucinare in un atto di relazione.
Tra i protagonisti della tavola delle feste, il risotto occupa un posto di rilievo. È uno dei grandi classici della cucina italiana, scelto per la sua versatilità e per la capacità di adattarsi ai sapori stagionali e alle diverse interpretazioni regionali, senza perdere il suo carattere conviviale. Può essere semplice o più elaborato, familiare o gourmet, ma richiede sempre attenzione e tempo: elementi che si inseriscono perfettamente nel ritmo più lento del periodo natalizio.
La riuscita di un buon risotto passa inevitabilmente dalla scelta della materia prima.
Tra le varietà più utilizzate nella cucina italiana spiccano il Riso Arborio e il Riso Carnaroli, entrambe particolarmente indicate per le preparazioni delle feste. L’Arborio è apprezzato per i suoi chicchi grandi e perlati, capaci di assorbire i condimenti mantenendo una consistenza cremosa, ideale per risotti ricchi e avvolgenti, dove la mantecatura gioca un ruolo centrale. La lavorazione a pietra utilizzata da Riso Scotti consente di preservare le caratteristiche naturali del chicco, garantendo una cottura uniforme e un gusto pieno, qualità che lo rendono una scelta frequente nei menu natalizi.
Il Carnaroli, noto come il “re dei risotti”, si distingue invece per l’elevata tenuta in cottura. L’alto contenuto di amilosio permette al chicco di rimanere ben definito, assorbendo i sapori senza sfaldarsi. È la varietà preferita per ricette più strutturate o per preparazioni gourmet, spesso protagoniste delle tavole delle feste più importanti.
Il periodo natalizio è anche un’occasione di sperimentazione.
Ingredienti stagionali come la zucca, i formaggi erborinati, le carni saporite e le erbe aromatiche offrono infinite possibilità di reinterpretazione, mantenendo un legame saldo con la tradizione. Ricette come il Risotto alla zucca con salsiccia ed erborinato con salvia fritta e cacao amaro, firmata per Riso Scotti da Carmine Gorrasi, dimostrano come un primo piatto classico possa evolversi in chiave contemporanea senza perdere identità.
Preparare un risotto a Natale significa dedicare tempo alla cucina e alle persone. È un piatto che invita naturalmente alla condivisione, coinvolge chi è a tavola e trasforma il pasto in un momento di relazione. Sempre più spesso il risotto viene raccontato non solo come ricetta, ma come espressione di una cultura gastronomica attenta alla qualità, al territorio e alle materie prime.
Il risotto di Natale rappresenta così un equilibrio riuscito tra tradizione e innovazione. Scegliendo varietà come il Riso Arborio o il Riso Carnaroli, è possibile portare in tavola piatti che uniscono gusto, tecnica e convivialità. Un primo piatto che, anno dopo anno, continua a essere protagonista delle feste e simbolo della cucina italiana.
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