Tecnologia e sport: dati, AI e futuro delle performance

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L’evoluzione delle tecnologie nello sport: dal cronometro all’AI

I primi strumenti: cronometri e fotofinish

Storicamente, la tecnologia nel mondo dello sport è sempre stata soggetta a costanti innovazioni, ma nell’ultimo decennio ha subito un’accelerata esponenziale fornendo metriche di salute e fitness in tempo reale per migliorare le prestazioni e la sicurezza dei giocatori.

L’implementazione della tecnologia nello sport ha consentito di accrescere un enorme valore, sia in termini di sviluppo economico che di fruibilità dei servizi.

All’inizio un semplice cronometro era uno strumento rivoluzionario, che consentiva di misurare con precisione i tempi e spingeva gli atleti a migliorare i propri risultati. L’avvento del fotofinish, sorprendentemente utilizzato per la prima volta oltre un secolo fa ai Giochi Olimpici di Stoccolma del 1912, ha trasformato il modo in cui venivano giudicati gli arrivi ravvicinati, mentre l’introduzione del sistema Hawk-Eye negli anni 2000, ha rivoluzionato il processo decisionale in sport come il cricket, il tennis e la pallavolo.

La trasformazione digitale sta fornendo nuove opportunità per le organizzazioni sportive, di strutturare ed effettuare gli eventi in modo più efficiente.

Sport Tech in crescita: dati, streaming e nuovi modelli di business

Le tecnologie che guidano nuovi modelli di business

Secondo una ricerca della società di analisi di mercato, Allied Market Research, il mercato globale delle tecnologie per il settore sportivo, dovrebbe raggiungere i 33,6 miliardi di dollari entro il 2026, con un tasso di crescita annuo del 20,4%.

Le tecnologie digitali come i software gestionali, le applicazioni per il monitoraggio delle prestazioni e gli streaming di eventi sportivi, stanno creando nuove opportunità di business fornendo nuove fonti di entrata.

Il 60% dei giovani appassionati di sport utilizza i social media per rimanere aggiornato sulle notizie sportive, il 56% scarica applicazioni mobile per accedere ai risultati e alle statistiche.

Giovani, social e contenuti snackable: come cambia la fruizione dello sport

Generazione Z e highlights sportivi

Gli snack sono quegli spuntini sfiziosi, appetitosi, spesso dannosi in quanto molto calorici, caratterizzati dalla velocità con la quale vengono ingurgitati, spesso in piedi, in auto, sul treno…

Sempre più spesso la generazione Z non si sofferma a guardare per intero un evento, ma si concentra principalmente nella visione degli highlights.

Gli snackable (contenuti online brevi, facili da consumare e da condividere, come brevi video, infografiche o post sui social media, ideali per catturare rapidamente l’attenzione) sono brevi ed efficaci: quasi nessuno ha più la voglia di assistere ad un’intera competizione.

Gli strumenti che aiutano i fan a vivere da remoto gli eventi sportivi rappresentano sempre di più un’occasione di vitale importanza: diventa fondamentale pianificare delle strategie di comunicazione digitale, generando dei contenuti coinvolgenti per l’audience.

Inoltre, le tecnologie di realtà virtuale e aumentata hanno reso meno netto il confine tra fisico e digitale, offrendo esperienze coinvolgenti che trasportano i tifosi nel cuore dell’azione.

Il fitness “fai da te”: come il digitale ha cambiato l’allenamento amatoriale

Dalla pandemia al boom dell’home fitness

La pandemia del triennio 2020-2022 probabilmente ha innescato e velocizzato questo mutamento (che secondo molti era già in atto), portando numerose persone a fare sport online e/o a utilizzare mezzi digitali per praticare attività sportiva a livello amatoriale. Alzi la mano chi non ha pensato d’iscriversi a un corso di yoga on line o non ha mai fatto una sessione di ginnastica seguendo qualche “guru” palestrato su YouTube nel periodo in cui eravamo costretti in casa.

Nasce così una nuova professione, quella dell’influencer sportivo che promuove contenuti a un target ben definito di persone che praticano attività fisica da casa, acquistando, spesso consigliato, pesi, elastici, tappetini e altre “diavolerie” per sviluppare i muscoli e sperare di ottenere un fisico tonico e da poter ostentare in spiaggia.

Wearable e analisi delle performance: la tecnologia al servizio degli atleti

Monitoraggio in tempo reale: dal battito al recupero

Le tecnologie digitali stanno anche fornendo nuove opportunità per gli atleti. Ad esempio, i dispositivi wearable come gli smartwatch e i sensori, congegni, come dice la parola, da indossare, stanno aiutando gli atleti a monitorare le proprie attività, raccogliendo dati come il battito cardiaco, la frequenza respiratoria e la velocità di movimento. Inoltre, le applicazioni per il monitoraggio delle prestazioni stanno fornendo agli atleti analisi dettagliate delle loro performance aiutandoli a personalizzare il loro programma di allenamento e addirittura a prevenire i possibili infortuni. Questi dispositivi non solo tracciano l’attività fisica, ma offrono anche funzionalità avanzate come il monitoraggio del sonno e la valutazione dello stress, contribuendo a migliorare il benessere generale degli atleti.

Realtà aumentata, realtà virtuale e AI: l’allenamento sportivo diventa intelligente

Simulazioni realistiche per migliorare le abilità tecniche

La realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) stanno rivoluzionando l’addestramento degli sportivi. Ora è possibile simulare situazioni di gioco realistiche, consentendo agli atleti di affinare le loro abilità in un ambiente controllato. Ad esempio, un calciatore può esercitarsi contro avversari virtuali che rispondono in modo realistico alle sue azioni. Questa tecnologia non solo migliora le prestazioni, ma offre anche un modo sicuro ed efficace per affrontare situazioni di gioco ad alta pressione.

Un tempo gli allenamenti erano i “classici” sollevamento di pesi, corsetta, stretching, coadiuvati da un personal trainer in carne ed ossa a dare il via a noiose sessioni di “fatica;” oggi è la tecnologia a “consigliare” allo sportivo cosa fare, quali movimenti, quanto allenarsi, basando i risultati sullo studio di performance precedenti, peso, altezza, frequenza cardiaca, alimentazione e rendimento.

L’analisi video potenziata dall’intelligenza artificiale: come si studiano le partite oggi

Visione artificiale e strategie basate sui dati

Quante volte gli allenatori e gli sportivi riguardano quell’ ultima partita giocata? O i precedenti, ad esempio, di una squadra di calcio o pallavolo negli scontri con altri avversari?

Tecniche di gioco, punti deboli, aspetti da migliorare, tutto può essere passato sotto il vaglio dell’occhio attento dell’osservatore grazie alle immagini che scorrono al rallentatore, fotogramma per fotogramma o al contrario velocissime.

Alcune aziende sono specializzate in questo settore e utilizzano telecamere ottiche e computer vision per registrare i movimenti dei giocatori in tempo reale. Raccolgono i dati delle coordinate X e Y dei giocatori in campo, creando una libreria completa dei movimenti del corpo in diversi sport. Di conseguenza, si ottengono informazioni fondamentali sulla posizione, la velocità e la formazione della squadra di un giocatore. L’intelligenza artificiale fa un ulteriore passo avanti, prevedendo la prossima azione possibile del giocatore.

VAR e tecnologie arbitrali: affidabilità, dubbi e prospettive future

Come funziona il VAR e cosa può (e non può) fare

Il video assistant referee è stato introdotto per assistere gli arbitri e i giudici di gara a prendere le decisioni più corrette ed evitare clamorosi errori di valutazione, come tante volte capitato in passato. Da questa saletta a distanza, posta adesso in un ambiente centralizzato a Lissone, in Brianza, i professionisti analizzano le immagini e le situazioni di campo e comunicano al direttore di gara se ha preso oppure no la decisione più corretta in specifiche situazioni di gioco, definite dal protocollo.

L’esigenza è di applicare il regolamento in maniera corretta fornendo agli arbitri gli elementi per valutare e decidere in modo più equo e imparziale possibile ed evitare contestazioni.

Ricordiamoci però che le aree di intervento del VAR sono solo quattro: calcio di rigore, goal, espulsione, scambio d’identità.

Per anni il calcio ha vissuto senza tecnologia, con il giudizio inappellabile dell’arbitro di gara che spesso, per questo motivo, si è guadagnato improperi “universali” adottati da adulti e bambini qualora il suo giudizio fosse a favore della squadra avversaria ai tifosi contestatari.

Capita ancora però che anche questo strumento, posto che l’ultima parola spetta comunque all’arbitro, commetta degli errori.

Qualche domanda sul VAR dobbiamo porcela: chi sono e come vengono selezionati i tecnici che scelgono immagini e tracciano linee in tempo reale? Cosa si dicono arbitro e VAR? Siamo sicuri che il VAR intervenga solo ed esclusivamente quando è previsto dal protocollo (che già non è un esempio di chiarezza) e non anche, ad esempio, a correggere qualche fallo laterale o calcio d’angolo erroneamente assegnato?

Qual è lo spauracchio tipico del gioco del calcio? Quella cosa che spinge orde di uomini ad estenuanti tentativi di spiegazioni alle loro compagne e a furiosi litigi tra amici?

Ovviamente il fuorigioco!

Ebbene anche la VAR pare prenda cantonate sull’argomento: di recente è stata tacciata di aver deviato il risultato di una partita sulla base di un’immagine sbagliata, con la linea del fuorigioco tracciata sul difensore che marcava un giocatore anziché un altro, il quale era tagliato fuori da tutte le inquadrature, questo ha comportato che un goal valido venisse annullato.

Tecnologia arbitrale del futuro: fino a dove ci spingeremo?

L’arbitro aumentato e le nuove frontiere della regolarità

C’è da chiedersi quali altri artifici saranno utilizzati in futuro da questo sport, il più popolare in Italia, per evitare risse verbali e non, processi televisivi e linciaggi mediatici, ma spesso ahinoi anche fisici, nei confronti dei direttori di gara.

Ogni giocatore indosserà delle microcamere? Un drone, assegnato ad ognuno di loro, seguirà ogni istante e ogni azione durante le partite? Per adesso fa già effetto sapere che l’orologio dell’arbitro vibri quando la palla tocca la linea della porta: si chiama Goal-Line Technology, e funziona appunto tramite una vibrazione che avvisa il direttore di gara quando la palla ha oltrepassato la linea di porta.

Il limite umano nello sport: serve davvero superarlo?

L’equilibrio tra natura e progresso sportivo

Urge un’ultima considerazione: è proprio così importante alzare l’asticella delle prestazioni nello sport? Davvero misurarsi adoperando ogni escamotage per raggiungere risultati sempre più impensabili ci renderà persone migliori? Le gazzelle corrono i 100 metri in poco più di 4 secondi. L’uomo in meno di 10. È davvero di fondamentale importanza trasformarci in gazzelle? Forse per un futuro di qualità nello sport è necessaria l’accettazione dei limiti umani, o forse uno dei driver degli esseri umani sta proprio nello sfidare le proprie potenzialità. Ma a quale prezzo?

Nelide Quarato

Recapiti
Sara