In Italia è ancora grande il rischio di riciclaggio - redigo.info

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Nel Belpaese i rischi connessi alle frodi fiscali, informatiche, al settore dei finanziamenti assistiti da garanzia pubblica, alle cessioni di crediti fiscali da bonus (edilizi, anzitutto), più in generale il rischio di riciclaggio, sono significativi. Nel 2024 – racconta il consueto rapporto annuale UIF (Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia) – le segnalazioni di operazioni sospette (SOS) ricevute (in numero di 145.401) si sono lievemente contratte rispetto al 2023 (-3,3%). Tuttavia, alla contrazione si associano:

– da un lato, una riduzione della quota di segnalazioni a rischio riciclaggio basso o nullo;

– dall’altro, una crescita della complessità delle segnalazioni.

Quest’ultime richiedono tecniche di analisi avanzate.

Le tecnologie aumentano il rischio

Un ruolo di rilievo assume l’utilizzo delle nuove tecnologie per frodi informatiche; anche l’evoluzione delle modalità di impiego delle criptoattività a scopo di riciclaggio. S’è esteso lo sfruttamento dei servizi di IBAN virtuale (v-IBAN) e di correspondent banking, il cui utilizzo “si inserisce nella più recente evoluzione delle tecniche adottate dai circuiti criminali per ostacolare l’identificazione dei destinatari ultimi dei flussi finanziari, a beneficio di centri di interesse occulti”.

Si conferma, per il 2024 come per il 2023, la centralità delle aree di rischio negli illeciti fiscali (oltre il 20% del flusso segnaletico complessivo), la cui componente più significativa sono le presunte frodi nelle fatturazioni (quasi il 40% delle SOS riconducibili all’ambito fiscale); seguono giri di fondi fra persone fisiche e giuridiche collegate.

Come ci muoviamo?

Per il contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico del nostro Paese si sta sperimentando l’uso di algoritmi di machine learning a fini operativi. Protocolli, scambi di informazioni e l’avvio dell’AMLA (Autorità antiriciclaggio europea) rappresentano un nuovo assetto istituzionale in grado di rinforzare l’integrazione tra Stati nell’attività di antiriciclaggio.

Intanto, L’UIF Infine, ha fornito anche alcune anticipazioni sul provvedimento recante le nuove istruzioni UIF in materia di SOS. vicino ad essere emanato. L’obiettivo strategico è migliorare la qualità della collaborazione attiva, proseguendo nel percorso intrapreso nel 2023 con l’elaborazione degli indicatori di anomalia.

Redazione redigo.info

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