L'antiriciclaggio e gli sforzi nazionale ed internazionale - redigo.info

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La componente internazionale del riciclaggio è una parte significativa di quella complessiva che sfrutta la possibilità di trasferire i fondi acquisiti in maniera illecita in Paesi che adottano normative poco rigorose in tema di identificazione della clientela e di individuazione di comportamenti sospetti.

Gli spazi per arbitraggio normativo si sono ridotti nel tempo, grazie agli sforzi compiuti da istituzioni e organismi internazionali. Le Raccomandazioni del GAFI, riconosciute su scala globale come standard per il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, hanno contribuito a uniformare gli impianti normativi degli Stati.

La valutazione e il monitoraggio dei sistemi nazionali antiriciclaggio consentono di individuare i Paesi con lacune rilevanti così da fornire al settore finanziario elementi utili per le analisi del rischio da esso condotte. Le liste ufficiali di paesi a rischio di riciclaggio – anche dette “blacklist” – nascono dall’esigenza di indirizzare l’adempimento degli obblighi di customer due diligence (CDD) e sono anche di supporto alle Financial Intelligence Unita (FIU) per valutare il rischio concreto da attribuire alle operazioni sospette di natura transnazionale. Ai soggetti obbligati è richiesto di adottare misure di due diligence rafforzata nei casi in cui siano coinvolti Paesi inclusi nelle blacklist, ai fini della valutazione del sospetto di un’operazione e dell’eventuale invio di una segnalazione alla FIU competente.

Liste antiriciclaggio e liste fiscali

Alle liste ufficiali a fini strettamente antiriciclaggio si affiancano liste ufficiali a fini fiscali, riguardanti Stati con regimi privilegiati o non cooperativi (c.d. “paradisi fiscali”). I paesi inclusi in queste liste forniscono servizi finanziari a non residenti su una scala sproporzionata rispetto alle dimensioni e al finanziamento dell’economia nazionale.

Benché non direttamente elaborate a fini antiriciclaggio, le liste sono particolarmente utili perché l’opacità tipica dei sistemi finanziari e societari delle giurisdizioni incluse le rende attrattive anche per l’attività di riciclaggio. L’evasione fiscale genera, infatti, fondi illeciti che possono essere riciclati nell’economia legale.

L’obiettivo del lavoro è offrire alcuni spunti di riflessione sui criteri di valutazione del rischio “estero” di riciclaggio utilizzati dalle liste ufficiali e su possibili integrazioni delle stesse, derivanti in particolare da caratteristiche specifiche del Paese che valuta il rischio stesso.

Il documento Quaderni dell’antiriciclaggio (Luglio 2025), descrive caratteristiche e contenuti delle liste ufficiali dei Paesi a rischio di riciclaggio o non cooperativi a fini fiscali. Le blacklist ufficiali sono confrontate con altri indicatori di Paesi a rischio di riciclaggio elaborati da istituti privati, per valutarne le differenze e trarre alcuni spunti di riflessione.

L’analisi nazionale delle segnalazioni di operazioni sospette che contengono un collegamento con Paesi esteri

Esso presenta, poi, un’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette (SOS) ricevute nel 2022 dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) che contengono un collegamento con Paesi esteri, presenti o meno nelle blacklist ufficiali alla fine di quell’anno. Nell’analisi si tiene conto dei risultati degli indicatori non ufficiali e di altri fattori considerati dalla letteratura, specifici di ciascun Paese in cui origina il riciclaggio.

Redazione redigo.info

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