Lo Snaprecom CISAL valuta positivamente la sottoscrizione dell’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, relativo al triennio 2019–2021. Un risultato atteso che, pur non colmando completamente l’enorme ritardo accumulato, rappresenta un passo concreto verso la valorizzazione del lavoro del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’accordo introduce elementi innovativi che rafforzano i percorsi di crescita professionale, con maggiori opportunità di progressione verticale ed economica per le lavoratrici e i lavoratori, ampliando significativamente il numero di posizioni accessibili all’interno di ogni categoria. Viene inoltre previsto un miglioramento del trattamento economico per le attività svolte in orario notturno e festivo, con attenzione specifica al personale della Protezione Civile ma anche in tutti gli altri Dipartimenti della Presidenza particolarmente esposti.  Una parte, sostanziale ed importante, delle risorse disponibili è destinata all’incremento dello stipendio base, al fine di sostenere concretamente il potere d’acquisto dei dipendenti, penalizzati dalle dinamiche negative degli anni precedenti e dai ritardi poco giustificabili dell’amministrazione. Il nuovo testo contrattuale rafforza inoltre le relazioni sindacali e introduce misure di tutela più ampie: dall’aumento delle ore destinate al diritto allo studio per il personale con disabilità, all’adozione di politiche orientate all’age management, al sostegno alla genitorialità e all’inclusione sociale. Tuttavia, si evidenzia una significativa criticità: la mancanza di una regolamentazione sull’accesso al lavoro agile, che rappresenta un vuoto non coerente con le esigenze di modernizzazione e flessibilità dell’amministrazione e che non tiene nel debito conto la legittima volontà del personale di conciliare lavoro e vita privata. Un vulnus che dovrà essere colmato in futuro. Lo Snaprecom CISAL sollecita ora l’amministrazione a procedere con determinazione verso i rinnovi contrattuali 2022–2024 e 2025–2027, puntando concretamente a realizzarli in tempi brevi superando cosi i ritardi ingiustificabili del passato.