di Enzo Maraio
Il Governo affronterà una estate calda. Caldissima. Da un lato si fa sempre più concreto lo scenario di un rimpasto di Governo che non riguarderebbe solo Fitto, il ministro sul quale la Presidente Meloni vuole puntare per una delega di peso e che ha già prenotato da tempo un volo per Bruxelles. Con più probabilità si tratterà di un riassetto più ampio che dovrebbe bilanciare meglio gli equilibri fra Lega e Forza Italia, ormai nemici dichiarati alle spalle della Meloni. In altri tempi Fratelli d’Italia si sarebbe messa alla finestra, guardando i suoi alleati litigare per il posizionamento in Europa. Ma non è più così. Giorgia Meloni sa perfettamente che questo atteggiamento la sta danneggiando e la danneggerà ancora di più. Dopo avere pasticciato anche sul voto contrario sulla Von der Leyen, con l’evidente imbarazzo di aver perso peso politico in Europa, si affretta nel tentativo di pubblicizzare un rapporto con i vertici europei, a partire dalla visita del neo Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa. Tentativo vano. Dall’altro lato c’è un centrosinistra unito, che recupera pezzi, che lavora insieme alla raccolta firme sul referendum contro l’autonomia differenziata, che affronterà insieme le elezioni Regionali in Emilia-Romagna e in Umbria, due regioni importanti che le forze di opposizione possono concretamente conquistare. L’ostinatamente uniti, che si sta concretizzando in queste settimane, è un forte campanello d’allarme per la Presidente del Consiglio. La mobilità della politica ci ha insegnato negli ultimi anni che nessun Governo può stare tranquillo dal punto di vista elettorale. E ciò che affronterà Giorgia Meloni nelle prossime settimane sicuramente la preoccupa e non poco. Se gli alleati di Governo sono così divisi sulla politica estera, la strada si fa in salita e quel Governo rischia di andare seriamente in crisi. Ed è quel che sta accadendo in Italia dove c’è la novità dell’unità delle opposizioni che, ora, hanno trovato nel referendum le ragioni della lotta. Per questo ben vengano le aperture e le dichiarazioni che rafforzano l’area del centrosinistra. I punti in comune ci sono. E anche la convinzione che questa destra si può battere.