REACH OUT ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di salute delle persone migranti che si trovano al confine meridionale dell’Europa. INTERSOS e i partner di progetto si sono riuniti ad Atene per confrontarsi su obiettivi comuni e sfide future.
Si è tenuto ad Atene, gli scorsi 7 e 8 novembre, l’incontro annuale di coordinamento di Reach Out, il progetto di assistenza sanitaria integrata e prevenzione per le persone marginalizzate finanziato dalla Commissione Europea e attivo in Italia, Malta e Grecia.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti di tutte le organizzazioni coinvolte nel progetto – INTERSOS, che ne è capofila, Praksis, Pin Polo Universitario Città di Prato – ARCO, Digivis e il Ministero della Salute di Malta – e Jurgita Kaminskaite, Project Advisor dell’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) e coordinatrice dei progetti EU4Health.
Attraverso la presentazione di report dettagliati, nel corso dell’evento sono stati illustrati i progressi raggiunti da Reach Out nei tre paesi, gli obiettivi conseguiti dalle organizzazioni, le sfide incontrate nel lavoro quotidiano degli operatori sul campo e condivise riflessioni sulle strategie future dedicate alla tutela delle comunità più vulnerabili all’interno dei territori in cui Reach Out opera.
Il progetto, che ha come obiettivo generale migliorare le condizioni di salute dei gruppi svantaggiati della popolazione migrante che si trova al confine meridionale dell’Europa attraverso la prevenzione, la diagnosi precoce e l’accesso alle cure per le infezioni sessualmente trasmissibili (IST), presenta infatti numerose sfide. Tra queste, le barriere economiche, sociali e culturali delle persone migranti, le difficoltà di comunicazione dei diritti sanitari alle fasce vulnerabili della popolazione e gli ostacoli incontrati durante lo svolgimento delle attività legati alle procedure amministrative dei paesi.
Le interlocuzioni tra tutti gli attori coinvolti nel corso delle due giornate di lavori hanno rappresentato -attraverso la condivisione tra i rappresentanti diversi paesi delle esperienze dalle squadre di operatori sanitari e sociali che operano sul campo – una preziosa opportunità per riconoscere le buone pratiche che hanno avuto un impatto positivo nell’ambito delle attività di progetto. In aggiunta, i tavoli tematici di discussione, dedicati agli ostacoli di carattere operativo e logistico incontrati durante le fasi di implementazione del progetto e al costante evolversi dei bisogni delle comunità vulnerabili, e visite sul campo hanno alimentato un dibattito costruttivo e una visione condivisa per il consolidamento del progetto nel 2025.