Nel bacino del Mediterraneo si intrecciano storie che raccontano di culture, tradizioni, convivialità e creatività: il fil rouge è il cibo
La Dieta Mediterranea non è composta solo di ingredienti, di fatto è un patrimonio che racchiude in sé i valori legati alla salute e al benessere dell’alimentazione e al rispetto delle biodiversità e degli usi locali. Secondo l’Unesco, “da secoli le donne giocano un ruolo fondamentale nella trasmissione delle conoscenze della Dieta Mediterranea”: lo testimoniano Noura Aloui e Adriana Sirone, le due cuoche dell’Alleanza Slow Food che il 21 e il 22 novembre, in occasione della IX edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo sono ospiti dell’Ambasciata Italiana in Tunisia per raccontare quanto c’è di comune tra le proprie tradizioni gastronomiche in una conferenza con degustazione e una cena a più mani intrecciando storie e sapori dalle radici comuni.
Dalla Tunisia batte forte il cuore del grano
«Amo la cucina fin da quando ero bambina: ho iniziato a preparare i principali piatti tunisini, come il couscous, all’età di 8 anni» racconta la cuoca tunisina Noura Alaoui, volto televisivo e fondatrice della cooperativa Lella Kmar Elbaya, una società agricola che promuove la filiera locale sostenibile coltivando in modo buono, pulito e giusto prodotti tradizionali come il Mahmoudi, un grano duro che, congiuntamente alle varietà della Chili e la Biskri, fa parte del Presidio Slow Food dei grani duri tradizionali Tunisini.
La semola ottenuta dalla macinazione del Mahmoudi è protagonista di tutti i piatti tradizionali preparati da Noura in occasione della due giorni, come il farfoucha (un piatto a base di cous cous) con foglie di finocchio e gamberi, il pane con pasta di carciofi e pomodori secchi con ricotta e tapenade nera, il bulgur con manzo e frutta secca e il masfouf (un dolce tunisino a base di cous cous) con carruba, frutta secca e acqua di fiori.
Se il cibo è connessione culturale
A rappresentare l’identità gastronomica dall’altro lato del Mediterraneo è Adriana Sirone, chef dell’Alleanza alla guida del ristorante Casa & Putia di Messina insieme al cuoco Emanuele Gregorio. «Cucinare significa raccontare una storia: un viaggio tra memoria e ricordo, dove i piatti evocano emozioni profonde e connessioni culturali» afferma la cuoca siciliana, che nelle sue preparazioni narra una cucina fatta di contaminazioni e creatività.
Tra le tradizioni gastronomiche del Mediterraneo emerge infatti un’identità comune composta da ingredienti fondamentali come l’olio d’oliva, il grano, gli agrumi, le erbe aromatiche e le spezie che vengono valorizzati in ricette distinte, ma intrecciate tra loro e che rappresentano non solo un’espressione regionale, bensì uno straordinario veicolo di dialogo e integrazione.
«Messina è una città di transito – prosegue Adriana -. Le contaminazioni continue che per secoli hanno attraversato il nostro territorio non potevano non caratterizzare anche la nostra cucina».
Un incontro di sapori dalle radici comuni
Un’ode alle influenze gastronomiche tra Sicilia e Nordafrica sono i piatti scelti dalla brigata di Casa & Putia per l’appuntamento a Tunisi: «abbiamo voluto portare prodotti identitari della nostra regione, ma che si trovano anche in Tunisia, per rendere ancora più evidente quanto sia forte il legame tra le due tradizioni culinarie» spiega la cuoca messinese, che insieme a oltre 70 ristoratori dell’Alleanza in tutta Italia ha aderito alla campagna Tutta farina del nostro sacco per celebrare i grani tradizionali e i loro custodi.
La pasta è fatta a mano (anzi, a più mani) in un formato tradizionale tunisino, ma servita con uno dei più iconici condimenti siciliani a base di sarde, finocchietto, pinoli e uvetta; il biancomangiare, dolce al cucchiaio tipico della Sicilia, profuma delle essenze tunisine di gelsomino e di arancia. E poi non mancano la ghiotta di pesce spada, le acciughe a beccafico, e un trionfo di fritti della tradizione isolana (arancini, caponata di melanzane, panelle) e messinese, come la sfincia di riso e le crespelle di San Giuseppe.
Gli appuntamenti si tengono in occasione della IX edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo in Tunisia e il programma di eventi è ideato dall’Ambasciata d’Italia a Tunisi, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, la locale Agenzia ICE, la Camera di Commercio italo-tunisina CTICI, il Comites Tunisia, le Delegazioni dell’Accademia Italiana della Cucina di Tunisi e Hammamet, Slow Food Messina, Alleanza Slow Food dei cuochi e i partner locali.