Con la caduta del regime di Assad la Siria cerca oggi di riemergere da 14 anni di conflitto, instabilità sistemica, collasso economico e crisi umanitarie, ma il percorso verso la stabilità è ancora lungo. INTERSOS non è mai andata via dal Paese e ha subito ripreso le attività di supporto alla popolazione siriana ad Hama, Idlib e nel Governatorato del Rif di Damasco.
Il crollo del regime di Bashar al-Assad all’inizio di dicembre 2024 ha inaugurato un periodo di cambiamenti senza precedenti in Siria. Sebbene il governo di transizione guidato da Ahmed al-Sharaa – che dovrebbe rimanere in carica fino a marzo 2025, quando si dovrebbero tenere nuove elezioni – abbia avviato riforme importanti, tra cui il rilascio dei detenuti e lo smantellamento dell’oppressivo apparato di sicurezza, la Siria rimane un Paese profondamente segnato da 14 anni di conflitto, lacerato da instabilità sistemica, collasso economico e crisi umanitarie. Il 90% della popolazione siriana vive in povertà, molte infrastrutture vitali sono distrutte e il sistema sanitario, devastato da anni di guerra, fatica a soddisfare le necessità fondamentali.
Nel suo percorso verso la stabilità la Siria sta facendo i conti con le questioni irrisolte e le rivalità di lunga data tra le diverse fazioni armate presenti nel Paese, che rischiano di sfociare in continui scontri interni o in violenze. Inoltre, il momentaneo vuoto in termini di sicurezza e la diffusa disponibilità di armi, eredità di oltre un decennio di armi introdotte in Siria da diversi attori regionali e internazionali, ha facilitato saccheggi, vendite di armi illegali e un aumento dell’attività criminale.
L’ultima escalation di violenza e il cambiamento cruciale dell’assetto politico del Paese hanno provocato ulteriori vittime civili e distruzione di infrastrutture civili fondamentali, oltre a sfollamenti massicci –1.1 milioni di sfollati interni– aggravando la situazione dei 16,7 milioni di persone in Siria che necessitano di assistenza umanitaria, il 75% dei quali sono donne e bambini.
Oltre 195.000 siriani sono invece tornati nel paese dall’8 dicembre 2024.
INTERSOS ha risposto alle esigenze umanitarie in Siria negli ultimi cinque anni e ha continuato a garantire la propria presenza durante questi importanti cambiamenti. Già pochi giorni dopo la caduta del regime, i nostri team sono tornati del tutto operativi e hanno ripreso a supportare la popolazione ad Hama, Idlib e nel Governatorato del Rif di Damasco, attraverso attività sanitarie, di protezione e di accesso all’istruzione. Attualmente, INTERSOS è una delle pochissime ONG internazionali ad aver completamente ripreso le attività in Siria. Nei giorni di escalation della violenza, due centri comunitari di INTERSOS a Sinjar e Tamanaah (Idlib) sono stati saccheggiati, quindi, in attesa che i lavori di riabilitazione siano completati, abbiamo trasferito le attività in corso in altri altri edifici, come scuole e locali comunali. I nostri team stanno valutando i bisogni della popolazione per espandere il nostro intervento anche in nuove aree e rafforzare la nostra presenza al fianco della popolazione siriana.