Veronese: “No alle dimissioni per fatti concludenti”

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Veronese: �No alle dimissioni per fatti concludenti�

�Non indebolire la tutela per la maternit� e i diritti delle donne�

29/01/2025  Sindacato.

�Non condividiamo affatto l�introduzione, all�art. 19 del �Collegato Lavoro�, delle dimissioni per fatti concludenti, in quanto questo istituto costituisce una scorciatoia per i datori di lavoro rispetto all�attivazione di una procedura per licenziamento disciplinare, con riduzione di costi e di oneri per l�impresa ma, contestualmente, anche di diritti e tutele per lavoratrici e lavoratori�.

� quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.

�Riteniamo, infatti, non comprensibile e inaccettabile la risoluzione di un rapporto di lavoro per dimissioni volontarie, senza che vi sia la certezza della genuinit� delle medesime. Ci� significa - ha proseguito Veronese - voler privare le lavoratrici e i lavoratori del diritto alla difesa, di tutele come la Naspi e di posti di lavoro, senza preventivamente accertare l�effettiva volontariet� di quella decisione�.

�Ma c�� un aspetto che ci preoccupa in modo particolare. Nella modifica fatta dal governo - ha precisato la sindacalista della Uil - non viene esplicitamente escluso da questa nuova disposizione il cosiddetto periodo �protetto� (artt. 54 e 55 d.lgs. 151/2001) durante il quale vige, in caso di dimissioni volontarie, l�obbligo di convalida da parte del servizio ispettivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali competente per territorio�.

�La tutela della maternit� � sancita prima di tutto nella nostra Costituzione e lasciare dubbi interpretativi su questa norma - ha concluso Veronese - significherebbe indebolire tale tutela. Abbiamo chiesto alla Ministra del lavoro un chiarimento definitivo al riguardo: non possiamo permetterci di arretrare neanche di un passo sui diritti delle donne�.

Roma, 29 gennaio 2025

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