Acciaierie D’Italia-D’Alò (Fim Cisl) avviata discussione per proroga cassa per ulteriori 12 mesi

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario nazionale FIM-CISL Valerio D’Alò

Acciaierie D’Italia: avviata discussione per proroga cassa per ulteriori 12 mesi per garantire processo di transizione.

Aspettiamo convocazione Governo per aggiornamenti su situazione vendita

Oggi presso il Ministero del Lavoro a Roma, si è tenuta la riunione tra Acciaierie D’Italia e le organizzazioni sindacali di FIM-FIOM-UILM in merito alla richiesta di proroga della Cigs in scadenza il 28 Febbraio 2025.

La nuova proroga vedrà accompagnare per ulteriori 12 mesi a partire da marzo, il percorso iniziato con l’accordo del 26 Luglio 2024 con unica finalità, continuare a garantire sicurezza ai lavoratori e stabilità aziendale nel processo di transizione e fase di vendita. Durante l’incontro come FIM abbiamo ribadito che per quanto ci riguarda, nell’ottica di riapertura della fase di consultazione e del percorso, bisogna confermare quanto già realizzato nel precedente accordo e cioè: validità del settembre 2018; la salvaguardia dei lavoratori di Ilva in A.S.; piena applicazione delle rotazioni riconfermando la quota di rimpiazzo nelle turnazioni contrattuali, evitando di norma la sospensione a zero ore, e un ‘integrazione salariale pari o superiore al 70%.

Inoltre altro tema importante sollevato durante l’incontro, è stato quello della formazione, che va garantita al fine di aumentare ed incrementare il bagaglio di conoscenze dei lavoratori, anche per poter certificare ed accrescere le loro professionalità.

Abbiamo rimarcato la necessità di essere aggiornati sul piano di ripartenza degli impianti dei vari siti e lo stato attuale del programma delle manutenzioni realizzate e quelle ancora da programmare soprattutto per poter predisporre, all’interno dei siti i necessari interventi per garantire la sicurezza durante le attività lavorative.

C’è poi la necessità di rivedere e ridurre i numeri inseriti nella procedura pari a 3420 di cui 2955 solo a Taranto. Inoltre la questione dello smart-working e del welfare, deve essere parte integrante di un eventuale accordo da realizzare. Abbiamo riportato sempre alla direzione aziendale anche il tema dell’incentivo all’esodo, come strumento già utilizzato precedentemente su base volontaria,  che a nostro avviso, va nuovamente affrontato e introdotto.

Restiamo in attesa della convocazione del Governo in merito alla procedura di vendita e delle offerte vincolanti, di coloro che si apprestano ad acquisire gli asset del Gruppo.

Non siamo affezionati ai nomi o alle nazionalità ma deve essere chiaro al Governo che nessun lavoratore deve essere lasciato indietro, compresi i lavoratori di Ilva in A.S dell’appalto e dell’indotto. Oltre a chiedere una presenza nella nuova compagine dello Stato per chi si appresta ad acquisire gli asset del Gruppo, deve discutere rispetto al rilancio dell’intero Gruppo, non siamo disponibili e mai lo saremo, ad eventuali spezzatini e scorpori di pezzi di filiera.

La decarbonizzazione e il risanamento ambientale per noi rimangono la strada da perseguire, per garantire sostenibilità ambientale e social delle produzioni ma sia chiaro che il suo costo non deve essere scaricato sui lavoratori e sulle loro famiglie.

Roma, 18 Febbraio 2025                                                                            Ufficio Stampa FIM CISL Nazionale

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