Discorso di Christine Lagarde, Presidente della BCE, in occasione della 25ª conferenza “ECB and Its Watchers”, organizzata dall’Istituto per la stabilità monetaria e finanziaria dell’Università Goethe di Francoforte – Francoforte sul Meno, 12 marzo 2025
Paul Valéry scrisse che “il problema del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta”.
In effetti, negli ultimi anni e specialmente nelle ultime settimane, le nostre aspettative sono state sconvolte.
Le certezze consolidate sull’ordine internazionale sono state ribaltate. Alcune alleanze si sono indebolite, mentre altre si sono rafforzate. Abbiamo visto decisioni politiche che fino a pochi mesi fa sarebbero state impensabili.
Il livello di incertezza che stiamo affrontando è eccezionalmente alto.
Un indice di incertezza sulle politiche commerciali oggi si attesta vicino a 350, più di sei volte la media registrata dal 2021. Allo stesso tempo, gli indicatori di rischio geopolitico sono ai livelli più alti dai tempi della Guerra Fredda, al di fuori di guerre o gravi attacchi terroristici.
Questo nuovo contesto solleva domande fondamentali per la politica monetaria: come possiamo garantire la stabilità dei prezzi in una nuova era geopolitica?
Come sapete, la nostra revisione strategica è in corso e oggi non toccherò tutti i temi, ma mi concentrerò su quelli che ritengo particolarmente rilevanti per questa nuova fase.
Mi porrò tre domande: come sta cambiando il contesto nel quale operiamo? Cosa implicano questi cambiamenti per la nostra funzione di reazione? E quali sono le implicazioni per la nostra comunicazione?
Il mio messaggio principale è che, in un contesto di incertezza, l’impegno a garantire la stabilità dei prezzi nel medio periodo è più importante che mai.
Questo impegno richiederà agilità nel reagire ai nuovi shock, ma sempre all’interno di un quadro ben definito che limiti reazioni miopi e discrezionali.
Di conseguenza, sarà necessario continuare a orientare le aspettative del pubblico. Le persone guarderanno a noi – e ad altri responsabili politici – per capire come navigheremo questa era più volatile, contribuendo a ridurre, anziché amplificare, l’incertezza.
L’agilità dovrà quindi essere accompagnata dalla chiarezza. Anche quando non possiamo fornire certezze sul percorso dei tassi, possiamo chiarire la nostra funzione di reazione.
Il contesto
Durante la nostra precedente revisione strategica, la principale sfida era un prolungato periodo di inflazione troppo bassa. Sebbene quella revisione abbia fornito lezioni utili in ogni circostanza, il suo obiettivo era soprattutto comprendere le cause dell’inflazione bassa e impedire che si radicasse.
Oggi il contesto è differente, caratterizzato da tre principali cambiamenti.
In primo luogo, è molto più difficile prevedere la direzione degli shock.
Nel decennio precedente, abbiamo affrontato fattori strutturali e ciclici prevalentemente disinflazionistici. Ora assistiamo a nuovi shock bilaterali, legati al commercio, alla difesa e al cambiamento climatico, capaci di amplificare o contrastare le forze esistenti.
La frammentazione commerciale e le maggiori spese per la difesa potrebbero far salire l’inflazione, mentre le tariffe USA potrebbero ridurre la domanda delle esportazioni europee e aumentare la capacità produttiva inutilizzata proveniente dalla Cina, abbassando così l’inflazione.
In secondo luogo, gli shock sull’inflazione potrebbero diventare più grandi e diretti.
Nel recente passato, gli shock negativi si riflettevano lentamente sull’inflazione. In futuro, questi potrebbero manifestarsi in modo più immediato, aumentando la volatilità, soprattutto nell’eurozona, particolarmente esposta a questi nuovi rischi.
In terzo luogo, se gli shock diventano più ampi, anche la persistenza dell’inflazione potrebbe aumentare.
La recente crisi inflazionistica ha mostrato un incremento della frequenza dei cambiamenti di prezzo, che potrebbe rendere l’inflazione più sensibile agli shock ampi, portando a una maggiore persistenza inflattiva.
In tale contesto, il modo in cui definiamo il nostro obiettivo inflazionistico assume una grande importanza: puntiamo a un’inflazione del 2%, obiettivo simmetrico da raggiungere nel medio periodo.
La funzione di reazione
La nostra funzione di reazione è sempre stata dipendente dalla situazione contingente. Ciò significa che reagiamo in modo differente in base alla natura, all’entità e alla persistenza degli shock.
Due fattori diventano cruciali nel nuovo contesto.
Il primo è l’ancoraggio delle aspettative inflazionistiche. La recente crisi ha dimostrato quanto sia fondamentale che le aspettative siano ben ancorate per evitare che si rendano necessarie politiche monetarie estremamente restrittive, molto costose per l’economia.
Il secondo fattore riguarda la risposta ottimale ai diversi tipi di shock. Se l’inflazione risponde più rapidamente ai cambiamenti economici, la politica monetaria potrebbe ridurre l’inflazione senza grandi sacrifici economici.
In sintesi, in questa nuova era sarà necessario mantenere agilità e una strategia chiara e ben articolata.
Comunicazione della politica
Mantenere l’agilità influisce sul modo in cui possiamo parlare del futuro, soprattutto in relazione alla guidance sui tassi di interesse.
La forward guidance sul percorso dei tassi è utile in determinate circostanze, ma quando l’incertezza aumenta molto, questa forma di comunicazione rischia di limitare la flessibilità della politica monetaria.
Possiamo invece offrire chiarezza sulla nostra funzione di reazione, descrivendo quali scenari possibili consideriamo e quali dati utilizziamo per prendere le decisioni.
Chiarire la nostra funzione di reazione aiuta a moderare la volatilità e permette al pubblico di capire come reagiremo agli sviluppi economici futuri.
Conclusione – Una strategia solida per una nuova era
Concludo con una citazione di Thomas Jefferson: “La vigilanza eterna è il prezzo della libertà”. Lo stesso vale per la stabilità.
Mantenere la stabilità in questa nuova era sarà impegnativo e richiederà un’assoluta dedizione al nostro obiettivo inflazionistico, la capacità di comprendere quali shock richiedano una reazione monetaria e l’agilità per agire in modo appropriato.