Discriminazioni digitali: nuove tutele a garanzia dell'esercizio dei diritti - SPI CGIL Veneto

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Si è svolto venerdì 28 marzo al Payanini Center di via San Marco a Verona l’incontro formativo e informativo sui rischi di esclusione e di discriminazioni insiti nella rete e nell’informatizzazione dei servizi. Il segretario provinciale Adriano Filice ha dialogato con la professoressa Barbara Giovanna Bello, docente e ricercatrice in Filosofia del Diritto all’Università della Tuscia, dove tiene un corso di Giustizia digitale, autrice del libro (in)Giustizie Digitali nel quale si indagano le tutele dei diritti, la protezione contro i discorsi d’odio e le discriminazioni, la dimensione partecipativa della rete, a partire dal cruciale diritto di accesso universale a Internet.

«Come Sindacato pensionati ci interessa approfondire l’aspetto delle discriminazioni che possono colpire gli anziani, i fragili e gli esclusi e le relative forme di tutela – ha spiegato il segretario Adriano Filice –  tuttavia questo percorso di scoperta e approfondimento è consigliato a tutti, anche ai più giovani. Il solo fatto di essere un ‘nativo digitale’ non implica automaticamente la capacità di riconoscere e affrontare le insidie della rete».

«È un tema che portiamo avanti anche nella nostre iniziative di contrattazione sociale con una azione di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni locali affinché accompagnino il processo di digitalizzazione dei servizi con tutte le cautele necessarie alla tutela dei deboli e fragili, nella consapevolezza che oltre una certa età si incontrano enormi difficoltà nell’accesso e nella gestione delle risorse digitali» continua Filice.

«Abbiamo sentito amministratori o funzionari pubblici parlare di intelligenza artificiale con estrema leggerezza, a volte persino come panacea al sottofinanziamento dei servizi pubblici o come antidoto alle vertenze sindacali. La verità è che siamo stati catapultati nell’era digitale, un ambiente che per una buona parte non conosciamo ma che non è neutro. È quindi necessario uno sforzo di comprensione al fine di coglierne e prevenirne i possibili effetti negativi sull’effettivo esercizio dei diritti, politici, sociali, culturali, a tutela della parte più fragile della popolazione» conclude il segretario.

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SPI Ufficio Stampa