L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha avuto un impatto significativo su vari settori economici, incluso il turismo. La Brexit ha reso necessarie nuove strategie per affrontare le sfide legate alla mobilità, alla competitività e alla cooperazione internazionale. In questo contesto, i due territori hanno elaborato una serie di criteri, presentati nel “Manifesto Europeo del Turismo” e in “Realising the Potential: A Manifesto for Tourism in the Next Parliament“, due documenti strategici che delineano le priorità e le azioni necessarie per lo sviluppo sostenibile e competitivo del turismo rispettivamente nell’Unione Europea e nel Regno Unito.
Obiettivi Comuni
Entrambi i documenti evidenziano l’importanza della competitività, della digitalizzazione, della sostenibilità e della governance per garantire la crescita del settore. Tra le tematiche condivise si trovano:
- Facilitazione dei viaggi
Entrambi i manifesti sottolineano la necessità di procedure più essenziali per i visti e per i controlli di frontiera. Il Regno Unito si concentra sulla semplificazione delle richieste di visto e sull’introduzione di visti multi-ingresso più economici, mentre l’UE punta a migliorare le procedure Schengen per attrarre più visitatori.
- Sostegno alle imprese turistiche
Le due strategie mirano a ridurre gli oneri fiscali e amministrativi per le imprese del turismo, rendendo il settore più attraente per gli investitori e gli imprenditori.
- Promozione del turismo sostenibile
Entrambi i documenti enfatizzano la necessità di politiche ambientali sostenibili, con l’UE che propone un piano strategico per il turismo eco-compatibile e il Regno Unito che si focalizza sulla riduzione delle interruzioni nei trasporti ferroviari e sulla pulizia delle spiagge.
- Sviluppo delle competenze
Viene riconosciuta l’importanza della formazione e della qualificazione della forza lavoro, con l’UE che promuove il riconoscimento delle competenze a livello transnazionale e il Regno Unito che si concentra sulla riforma degli apprendistati e dei programmi di mobilità giovanile.
Differenze di approccio
Nonostante i punti in comune, emergono differenze significative nelle priorità e nelle strategie adottate.
- Focalizzazione territoriale
Il Manifesto Europeo ha una visione d’insieme sull’industria turistica nel contesto dell’Unione Europea, promuovendo una strategia integrata tra gli Stati membri. Il documento britannico, invece, si concentra esclusivamente sul Regno Unito e affronta sfide post-Brexit, come la necessità di nuovi accordi di mobilità con l’UE.
- Aspetti fiscali
Il Regno Unito pone maggiore enfasi sulla riduzione delle tasse sul turismo, proponendo un regime di shopping duty-free per i turisti internazionali e la riduzione dell’IVA su alloggi e attrazioni. L’UE, invece, punta a una maggiore coordinamento fiscale tra gli Stati membri per mantenere la competitività del continente.
- Digitalizzazione
Sebbene entrambi i manifesti riconoscano il ruolo cruciale della digitalizzazione, il documento europeo si concentra maggiormente sul supporto finanziario per la digitalizzazione delle PMI turistiche, mentre quello britannico discute l’ottimizzazione dei processi di visto elettronico e dei sistemi di controllo dei confini.
Gestione della stagionalità
L’UE propone strategie per destagionalizzare il turismo, diversificando l’offerta e migliorando la distribuzione dei flussi turistici nel corso dell’anno. Il Regno Unito, invece, non pone una particolare enfasi su questo aspetto.
Noi di Twissen abbiamo osservato che le due strategie condividono obiettivi fondamentali ma rispondono a contesti e sfide diverse: l’Europa cerca di rafforzare la sua leadership turistica attraverso politiche coordinate, mentre il Regno Unito punta a riconquistare terreno e attrarre più visitatori con riforme mirate e incentivi fiscali. Entrambe le visioni possono offrire spunti di riflessione per il futuro del turismo a livello internazionale, facendo da modello per altre regioni del mondo che desiderano migliorare le proprie strategie di sviluppo turistico.