Scenario globale e minacce climatiche - weekly outlook | 08 07 2025 - Format Research

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L’attuale scenario economico internazionale, è fortemente condizionato dalle guerre in corso e dalle tensioni commercialiche stanno rimodellando i modelli commerciali globali e spingendo a rivalutare considerazioni strategiche più ampie. Nello stesso tempo, le crisi climatiche e ambientali, definite dalla BCE una vera e propria minaccia esistenziale, stanno spingendo le istituzioni monetarie a riconsiderare le proprie strategie, come spiega Frank Elderson, Membro del Comitato Esecutivo della BCE, in un  recentissimo discorso alla Riunione del Circolo EDS19 del Fondo Monetario Internazionale OEDNE/Gruppo Banca Mondiale.
Dipendiamo dalla natura, cittadini e imprese dipendono da essa, come spiega in un articolo apparso su Il Sole 24 Ore la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: “In un modo o nell’altro tre quarti delle imprese dipendono dalla natura: per le materie prime, come il legno, il cotone e i prodotti agricoli; per i servizi ecosistemici, come i microbi e gli organismi responsabili della decomposizione grazie ai quali i terreni agricoli rimangono fertili; per la protezione dai fenomeni meteorologici estremi, grazie a coste e pianure alluvionali che proteggono infrastrutture preziose …”.

Il ruolo delle assicurazioni

 E se difendere la natura dal degrado è fondamentale, è anche importante riuscire a proteggersi dai suoi eventi estremi. Come ha detto il presidente Giovanni Liverani all’Assemblea annuale ANIA, “In una fase così complessa e sfidante, il settore assicurativo è un potente strumento per ridurre la nostra esposizione ai rischi e alle incertezze e svolge un ruolo economico e sociale fondamentale, offrendo soluzioni per la protezione, la previdenza e il risparmio, erogando prestazioni di assistenza in caso di bisogno”.

Quadro macroeconomico europeo tra stabilità e debolezze strutturali

Nel contesto europeo, il quadro appare ambivalente. Se da un lato l’inflazione, dato Eurostat,  sembra essersi stabilizzata intorno al 2%, consentendo una certa tranquillità alla BCE, dall’altro alcuni indicatori mostrano segnali di debolezza.
Eurostat segnala un calo significativo del commercio al dettaglio, sceso dello 0,7% nell’area euro, accompagnato da una contrazione dello 0,6% dei prezzi alla produzione industriale. Questi elementi suggeriscono una persistente fragilità della domanda interna e dei consumi, specchio di una cautela diffusa tra famiglie e imprese.
L’occupazione europea conferma questa lettura: il tasso di disoccupazione nell’Eurozona è salito leggermente al 6,3%, dopo mesi di stabilità. Un dato che, pur non essendo allarmante, segnala una crescente difficoltà del mercato del lavoro europeo nel garantire una crescita sostenuta dell’occupazione.

In Italia segnali positivi e difficoltà strutturali

Passando all’Italia, il panorama presenta luci e ombre. Il settore manifatturiero, secondo HCOB PMI® Settore Manifatturiero Italiano, è ancora in affanno, con una contrazione della produzione e un costante calo dei nuovi ordinativi, sintomo di una persistente fragilità industriale. Anche il commercio al dettaglio, fonte Istat, mostra segni negativi, con un calo dello 0,5% in volume nel mese di maggio.
Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio “I movimenti, al rialzo o al ribasso, degli ultimi mesi sono stati guidati essenzialmente dal comparto alimentare. In questo contesto si confermano andamenti articolati delle singole merceologie e dei diversi format distributivi”.

Tuttavia, emergono segnali incoraggianti dal settore edile: l’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano, pur sull’orlo della contrazione (50.2, in discesa da 50.5 di maggio), registra ordini in aumento e livelli occupazionali al massimo degli ultimi 15 mesi, lasciando ben sperare.

Ma un aspetto significativo per la nostra economia è rappresentato dalla crescita occupazionale rilevata dall’ISTAT: +80mila occupati a maggio 2025, segnale positivo seppur accompagnato da un aumento parallelo della disoccupazione al 6,5%. Questo fenomeno potrebbe indicare un rientro nel mercato del lavoro di soggetti precedentemente inattivi, un aspetto potenzialmente positivo nel medio periodo.

Dal Territorio

 Nel terziario del Friuli Venezia Giulia, la fiducia generale delle imprese è in salita. Anzi, ha recuperato i livelli pre Covid e la previsione in prospettiva secondo semestre è in ulteriore miglioramento. È la “fotografia” della situazione scattata martedì primo luglio, a Villa Russiz di Capriva in occasione della presentazione dei dati dell’Osservatorio congiunturale di Confcommercio FVG curato da Format Research.

Scenario globale e minacce climatiche (Nella foto Dublino da Pexels– Finito di scrivere il 7 luglio 2025 alle 19,00)

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