Tesori dei Faraoni: l'anima dell'antico Egitto nel cuore di Roma | Rizzoli Education

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LA TRIADE DI MICERINO, CAPOLAVORO DELL’ARTE EGIZIA

Il sovrano occupa la parte centrale, con la corona dell’Alto Egitto e la barba posticcia propria degli dei. Alla sua destra si trova la dea Hathor, con la pettinatura simmetrica e il disco solare tra le corna. Alla sua sinistra una divinità femminile, protettrice della regione tebana. Il corpo del sovrano è rappresentato con cura e perfezione: spalle larghe, torso ampio, muscoli di braccia e gambe ben modellati. Una gamba è piegata in avanti, come se volesse incedere verso di noi, in un atteggiamento dinamico ed energico che evidenzia il suo agire nel mondo.

LA MOSTRA TESORI DEI FARAONI ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE

La Triade di Micerino – gruppo scultoreo monumentale proveniente dal Museo Egizio del Cairo – verrà esposta per la prima volta in Italia alle Scuderie del Quirinale a Roma durante la mostra Tesori dei Faraoni, che si terrà dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026.

La mostra è un viaggio straordinario nel cuore dell’antica civiltà egizia. Attraverso sei sezioni tematiche, esplora la complessità della società egizia, l’autorità divina dei faraoni, la vita quotidiana, le credenze religiose, le pratiche funerarie e le più recenti scoperte archeologiche. Dalle spettacolari statue di Sennefer, Ramses VI e Thutmose III ai raffinati gioielli reali, dagli oggetti di uso quotidiano finemente lavorati ai sarcofagi decorati con simboli sacri, l’esposizione svela l’eccezionale sofisticazione artistica e la profonda spiritualità che hanno reso l’antico Egitto una delle civiltà più affascinanti della storia. 

Per ulteriori dettagli: https://scuderiequirinale.it/news/tesori-dei-faraoni-dal-23-ottobre-2025-al-3-maggio-2026

LA NECROPOLI DI GIZA

Tra i gioielli della mostra spicca indubbiamente la Triade di Micerino, esempio emblematico dell’arte dell’Antico Regno e del potere di Micerino, il faraone cui è dedicata la più piccola tra le piramidi di Giza.

Vale la pena ricordare brevemente le origini della necropoli, proclamata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1979. Nel suo insieme incarna una ricerca di perfezione geometrica, monumentalità e anelito di eternità senza precedenti: la condizione divina del faraone e la fede nell’esistenza di un ordine cosmico si riflettono pienamente nell’architettura, nelle statue, nelle raffigurazioni qui create dall’uomo.

La necropoli nasce tra il 2560 e il 2500 a.C. quando tre faraoni della IV dinastia (Cheope, Chefren e Micerino) fanno costruire diversi edifici funebri vicino alla capitale Menfi, su un altopiano sito lungo la riva occidentale del Nilo, oggi noto appunto col nome di Giza. Il complesso architettonico è molto articolato. Ciascuna delle piramidi maggiori (Cheope, Chefren, Micerino), elevate lungo la cresta dell’altopiano, è provvista di due templi: quello posto a valle è collegato a quello ai piedi della tomba da una via cerimoniale, una rampa che riveste un particolare valore simbolico. Secondo la religione egizia, infatti, è la strada che il faraone percorre per lasciare la vita terrena e immergersi nell’eternità. 

Il sito comprende anche due vaste necropoli con màstabe riservate ai funzionari, sei piccole piramidi a gradoni destinate alle regine e ad altri membri della famiglia reale e, di fronte al tempio inferiore del complesso di Chefren, la grande statua della Sfinge

GLI SCAVI ARCHEOLOGICI E LA SCOPERTA DEL COMPLESSO FUNERARIO DEL FARAONE MICERINO

Le piramidi e la piana di Giza sono sempre state note, ma sono gli scavi archeologici sistematici, iniziati nel XIX secolo, che hanno permesso di ricostruire la loro storia e il loro scopo. In particolare per la scoperta di tutto il complesso funerario del faraone Micerino bisogna risalire al 1902. Siamo al Cairo, sulla terrazza dell’hotel Mena House e durante un summit di egittologia si decide la ripartizione delle zone di scavo nella piana di Giza. Ai tedeschi tocca il settore della Piramide di Chefren, agli italiani una parte del cimitero situato a nord della stessa piramide e agli statunitensi tutto il complesso funerario del faraone Micerino. 

Nel 1906, l’archeologo statunitense George Andrew Reisner inizia a scavare, alla guida di una spedizione organizzata dall’Università di Harvard e focalizza la sua attenzione sulla ricerca dei resti del tempio a valle. Si tratta di una costruzione in mattone crudo con fondamenta di calcare, incompleta, probabilmente a causa dell’inattesa morte del sovrano. All’ingresso orientale si trova un vestibolo, circondato da alcuni ambienti simili a magazzini, che conduce a un ampio cortile. Da questo patio si accede alla sala delle offerte e al santuario, accanto al quale si aprono delle camere. È qui che, per lo stupore degli archeologi presenti, emergono alcuni magnifici gruppi scultorei: otto sculture in grovacca, roccia sedimentaria scultorea. Ogni gruppo è composto da tre personaggi: il faraone, la dea Hathor e la personificazione di un nomo o provincia egizia. Quattro di queste sculture, le triadi, sono frammentate e incomplete, mentre altre quattro sono concluse e in ottimo stato di conservazione come quella che sarà esposta nella mostra Tesori dei Faraoni. La funzione di queste sculture è incerta, ma probabilmente ha a che vedere sia con il culto che con la politica, un modo per indicare che Micerino regnava su tutto il Paese.

Oltre alle triadi George Reisner ritrovò una grande quantità di materiale nel complesso funerario di Micerino e quell’incredibile scoperta lo portò a dire che d’ora in poi sarebbe stato necessario “rivedere la storia dell’arte egizia di quel periodo”.

La mostra Tesori dei Faraoni sarà l’occasione per ammirare ed esplorare la ricchezza della civiltà dell’antico Egitto, mettendo in luce l’ingegno degli antichi Egizi nei campi della scienza, dell’ingegneria e delle arti. Svolgendo così un ruolo chiave: promuovere il dialogo interculturale e favorire l’avvicinamento tra i popoli attraverso l’apprezzamento condiviso del patrimonio umano.

PER APPROFONDIRE:

  • Un’analisi dettagliata della Triade di Micerino, dall’iconografia alla forma ai materiali
  • La collocazione delle Triadi di Micerino: due si trovano al Museo Egizio del Cairo, una al Museo di Belle Arti di Boston
  • Il GEM (Grand Egyptian Museum) a Giza, con i suoi 81mila mq e oltre 100mila pezzi, sarà il più grande museo archeologico al mondo. Molte sale sono già aperte al pubblico, ma la data ufficiale di inaugurazione del 3 luglio 2025 è stata rinviata. Per ulteriori dettagli: https://visit-gem.com/en/home
Recapiti
Andrea Padovan