Scrittrici contemporanee: la letteratura femminile dall'Italia al mondo
Nonostante le donne non abbiano mai ricoperto ruoli fondamentali nel panorama letterario del passato, nel contesto moderno le scrittrici contemporanee - italiane e straniere - emergono con il loro talento straordinario, offrendo a lettrici e lettori prospettive uniche e voci potenti.
In questo articolo andiamo alla scoperta di alcune autrici del momento, che a nostro parere spiccano su molte altre, e delle loro opere più recenti, evidenziando il loro contributo alla ricchezza e alla diversità della letteratura mondiale.
Le tematiche affrontate nei loro libri sono spesso varie, e riflettono la complessità della condizione umana. Inoltre, molto spesso, le scrittrici di oggi esplorano le sfide delle donne nel contesto moderno, dando voce a esperienze spesso trascurate. La diversità di stili e idee offre a chi legge un ampio spettro di possibilità, dall'introspezione poetica alla narrativa sociale e politica.
Queste autrici, come molte altre, stanno contribuendo in modo significativo alla crescita di un nuovo patrimonio letterario, arricchendo il dibattito culturale e offrendo nuove prospettive. Attraverso le loro opere, queste donne non solo narrano storie indimenticabili, ma plasmano anche il futuro della letteratura, dimostrando che la voce femminile è un elemento cruciale nell'affresco della scrittura.
Buona scoperta, buona lettura!
1. Paola Antonia Tasca
Paola Antonia Tasca vive a Bassano del Grappa e lavora nel mondo della moda. Ha pubblicato alcuni racconti. Sarebbe bellissimo è il suo primo romanzo.
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Sarebbe bellissimo
Marzo 1978. La famiglia Massironi, residente nel quartiere operaio di Bassano del Grappa, vive una mattinata come le altre: Olga è in cucina a scaldare il latte per la colazione e Pietro si prepara a un’altra delle sue giornate in falegnameria. I figli dormono ancora. Ma a poche centinaia di chilometri di distanza le Brigate Rosse rapiscono il presidente della dc Aldo Moro.
Sono giorni di confusione e angoscia, in cui le notizie drammatiche che aprono i telegiornali turbano l’equilibrio già precario della famiglia: Pietro, comunista della vecchia guardia, è assorbito dalla politica e deluso dal modo in cui il pci gestisce il rapimento Moro. Passa la maggior parte del tempo fuori casa e non sa come occuparsi della tristezza di Olga, che sta sprofondando nella depressione. I figli Nora e Tonio se ne accorgono, e assistono impotenti alla crisi matrimoniale dei loro genitori.
Nella vita dei bambini ci sono però due zie ogni bambino vorrebbe avere: Angela, che si prende cura di tutta la famiglia e intanto sogna il grande amore, e Caterina, che l'amore l'ha già trovato fra le braccia di Blanca, una ragazza spagnola per cui è disposta a sfidare il perbenismo della provincia.
Insieme, i Massironi affrontano come meglio possono i grandi cambiamenti che li aspettano, alla ricerca di nuove identità e di forme di felicità diverse da quelle a lungo immaginate. Una piccola storia che scorre dentro una grande storia. La nostra.
2. Elena Pigozzi
Elena Pigozzi è scrittrice, giornalista e insegnante. Con Piemme ha pubblicato L’ultima ricamatrice (2020, premio Pavoncella per la creatività femminile), La signora dell’acqua (2022, premio Melvin Jones e premio internazionale di letteratura Città di Como), con Marsilio Uragano d’estate (2009, premio internazionale Città di Penne Opera Prima) e con Giunti il saggio Letteratura al femminile (1998). È dottore di ricerca in Linguistica applicata e linguaggi della comunicazione e diplomata alla scuola di specializzazione in Comunicazioni sociali dell’Università Cattolica di Milano. Per l’ospedale Sacro Cuore di Negrar di Valpolicella tiene laboratori di Medicina narrativa. Vive a Verona.
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Le sarte della Villarey
Le sarte della Villarey, tratto da un’incredibile quanto straordinaria storia vera, è un’emozionantissima celebrazione della forza delle donne, un esempio di resilienza e Resistenza che diventa grido di speranza ed esortazione a non rassegnarsi mai al buio del mondo.
Nel 1943, ad Ancona, la guerra semina dolore, spezza le famiglie e svuota le case. Lo sa bene Laura, che a diciotto anni è rimasta con il fratello Milo perché la madre è mancata da poco, mentre il padre è a combattere in Grecia e da tempo non dà più notizie. Sarà Alda, vedova forte e generosa che ha cresciuto da sola quattro figlie e che è sarta e factotum alla caserma Villarey, ad aiutare Laura, portandola con sé in caserma perché le dia una mano. E mentre Laura impara il nuovo mestiere, la storia subisce cambi repentini: la caduta del Duce, l’armistizio di Badoglio, l’Italia spaccata in due.
Quando il 15 settembre Ancona è occupata dai tedeschi, alla Villarey vengono rinchiusi più di tremila soldati italiani, in attesa di essere deportati in Germania nei campi di lavoro nazisti. Alda però non ci sta ed escogita un piano per l’evasione perfetta...
3. Alice Malerba
Alice Malerba è nata a Torino nel 1982 e vive a Zurigo. Laureata al DAMS e diplomata alla Scuola di Arte Teatrale di Torino, ha lavorato per diversi anni come attrice e formatrice e oggi insegna italiano come lingua straniera. Per l’editore indipendente Cartacanta ha pubblicato nel 2012 la raccolta di racconti Mea culpa e nel 2014 il romanzo La meccanica dei ruoli.
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Come brace coperta
Alice Malerba ha scritto un grande romanzo impastato d’acqua e di terra, di riso e di vino, che attraversa la seconda metà del Novecento raccontando le trasformazioni di un’Italia rurale sospesa tra miseria e speranza: la storia di una famiglia, i Visentin, che viene messa ripetutamente in ginocchio e che lotta per sopravvivere, ma soprattutto di una donna che ama la vita con un furore tale da rischiare di bruciare, per troppo desiderio, tutto ciò che tocca.
Siamo nel Polesine del 1951 quando, dopo giorni di pioggia incessante, Nora vede il fango filtrare sotto la porta di casa, capisce che l’acqua si prenderà tutto ciò che la sua famiglia possiede. I Visentin sono gente modesta, mezzadri con le braccia buone, e Nora, la più grande di tre sorelle, a undici anni ha già lasciato la scuola per aiutarli nei campi. Solo ogni tanto, grazie a un amico che le procura di nascosto qualche libro, può evadere dalla durezza quotidiana e rifugiarsi per un po’ in quei mondi lontani. Ma dopo la grande alluvione, che ha distrutto le case, decimato le bestie e costretto molti a sfollare, la terra stessa sembra aver perso la sua fertilità, e chi è rimasto ha sempre meno lavoro.
Così la famiglia decide di lasciare tutto per cercare fortuna nel Vercellese, dove la produzione del riso attira manodopera da tutto il paese. Nessuno di loro sa nemmeno com’è fatta, una risaia, e quando vedono per la prima volta dal finestrino del treno quell’immensa distesa d’acqua la scambiano per il mare. La realtà che li aspetta, però, è più amara di quella che hanno lasciato: sono costretti a vivere in una baracca e a lavorare per giornate intere coi piedi immersi nel fango, lo stesso fango che di notte invade ancora gli incubi di Nora.
A rischiarare un poco le sue giornate arriva Lina, una stagionale romagnola che coi suoi modi smaliziati riesce a far breccia nella scorza dura di Nora; ma sarà l’incontro con Riccardo, il figlio di un proprietario terriero del Monferrato, a permetterle finalmente di tirar fuori se stessa e la sua famiglia dal fango. E a riaccendere piano piano in lei una sete di riscatto sempre più vorace, che la porterà a trasformare l’azienda agricola della famiglia acquisita in una rinomata cantina di Barbera. D’altra parte, suo padre l’ha sempre detto che quella figlia, sotto l’aria mite, nascondeva il fuoco vivo, come la brace coperta dalla cenere…
4. Sofia Assante
Romana, classe 1995, dopo aver conseguito la laurea in Filosofia e successivamente in Storia dell’Arte, Sofia Assante è oggi impegnata in un dottorato di ricerca. Affianca l’attività accademica al lavoro di editor e sceneggiatrice, e da poco è anche autrice di un romanzo.
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La mia ultima storia per te
La mia ultima storia per te segna il suo debutto nella narrativa. Il libro racconta una storia di amicizia, amore e verità taciute, esplorando i segreti familiari e le dinamiche relazionali. Una storia coinvolgente, intensa e malinconica, che esplora i temi dell’amicizia, dell’amore e dei segreti familiari attraverso una narrazione ironica e romantica.
Cominciamo il romanzo con Andrea, che mentre cammina per le strade di New York in piena notte, riceve una telefonata. Riconosce subito la voce di Elettra, anche se non la sente da dieci anni. È lei la ragione per cui è scappato da Roma, la sua città, ed è proprio lei, ora, a chiedergli di tornare…
Quella telefonata, riapre tutto ciò che era stato bruscamente interrotto, e forse, è destinata a regalare una seconda possibilità a quel primo amore mancato. Al suo esordio, Sofia Assante mette a punto una voce narrante ironica e irresistibilmente romantica, che omaggia esplicitamente alcuni grandi narratori americani, da Salinger a Fitzgerald a Dylan, ed è capace di far sorridere e al tempo stesso commuovere. E racconta una storia piena di segreti e sorprese narrative, attraversata da una domanda che tutti ci siamo fatti almeno una volta nella vita: possiamo davvero dire di conoscere le persone che abbiamo accanto?
5. Chiara Gily
Chiara Gily, napoletana di nascita, triestina per scelta, è giornalista pubblicista e racconta le sue avventure di “espatriata” su Il Piccolo nella rubrica Una napoletana a Trieste. Ha un’abilitazione alla professione di dottore commercialista che tiene chiusa in un cassetto, ma gli studi economici le hanno dato l’opportunità di scrivere di finanza al femminile su Cosmopolitan. È autrice di diversi libri, fra cui L’essenza dell’arancio amaro.
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Aspettami al Caffè Napoli
Lidia ha lasciato Napoli per Trieste molti anni fa. Da allora fa ritorno di rado, senza mai riuscire a farsi accompagnare dall’eterno fidanzato Pietro. Solo l’invito al terzo matrimonio della cugina può costringerla a un fine settimana nella sua città d’origine. Alice l’ha scelta come damigella d’onore e Lidia non ha scuse per evitare le nozze, per questo programma di fermarsi a Napoli solo pochi giorni, ma il destino per lei ha in serbo altri piani.
In una manciata di ore, si ritrova unica erede dell’attività di famiglia, l’amatissima bottega di rigattiere del padre Felice, che ne aveva fatto un luogo di incontro per gli abitanti del rione anche grazie al suo eccezionale caffè. Il negozio si rivela presto un covo di segreti e problemi da risolvere. Per fortuna, Lidia non è sola, ad aiutarla ci sono la neosposa Alice e Mila, un’appassionata fotografa...