La Commissione europea ha pubblicato la relazione finale della DgSante sull’audit condotto a gennaio 2025 in Italia sulla valutazione dei controlli sui medicinali veterinari antimicrobici utilizzati principalmente nelle filiere zootecniche. L’audit ha coinvolto le autorità competenti, enti e professionisti del settore pubblico e privato e le verifiche hanno interessato direttamente le Regioni Veneto e Lombardia, insieme alle ASL di Padova e Brescia.
La relazione finale della DgSante certifica che l’Italia rispetta in maniera ottimale il Regolamento 2019/6 sull’uso prudente degli antibiotici, sottolineando come le misure implementate consentano di contrastare efficacemente la resistenza antimicrobica e di promuovere un utilizzo responsabile di questi farmaci. Le autorità italiane, si legge nel documento, effettuano “controlli adeguati” e intraprendono “azioni appropriate” in caso di non conformità. La relazione si conclude senza alcuna raccomandazione finale, un risultato che testimonia il rigore e l’efficacia delle azioni e dei controlli intrapresi.
Nell’audit, la DgSante si è focalizzata su diversi aspetti chiave dell’uso degli antimicrobici, assicurandosi che:
- siano impiegati solo in base all’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) o tramite corretto uso in deroga;
- la prescrizione avvenga esclusivamente dopo un’accurata valutazione veterinaria (esame clinico o valutazione dello stato di salute dell’animale o del gruppo di animali);
- non siano usati per compensare carenze strutturali (es. scarsa igiene, pratiche inadeguate, mancanza di cure);
- non vengano impiegati come promotori della crescita o per aumentare la produttività negli animali;
- l’uso per metafilassi e profilassi sia conforme al regolamento europeo e a eventuali limitazioni nazionali;
- non siano utilizzati antimicrobici o gruppi di antimicrobici riservati alla medicina umana e vietati nei medicinali veterinari;
- siano rispettate le prescrizioni in materia di conservazione delle registrazioni.
La DgSante ha evidenziato positivamente anche gli strumenti e le strategie adottate dall’Italia per adeguarsi alla legislazione europea. Tra questi spiccano il sistema di tracciabilità elettronica introdotto nel 2019, la categorizzazione del rischio tramite ClassyFarm e il Piano nazionale della farmacosorveglianza (PNdF) 2024-2026.
In particolare, è stato presentato come punto di forza il sistema di Ricetta Elettronica Veterinaria (REV), che impedisce il rilascio di prescrizioni per antimicrobici o gruppi di antimicrobici riservati alla medicina umana – come elencato nel regolamento di esecuzione (UE) 2022/1255. La DgSante ha richiesto una dimostrazione in diretta, durante la quale il sistema REV si è bloccato automaticamente al tentativo di emettere prescrizioni per tali sostanze, confermando il rispetto dell’articolo 107, paragrafo 5.
Particolare attenzione è stata poi dedicata alle nuove check list di controllo, obbligatorie dall’inizio del 2025 e aggiornate per conformarsi pienamente al decreto nazionale. Queste liste, rilasciate in formato digitale e da caricare nel sistema informatico entro 30 giorni dal controllo, “contemplano in maniera più completa ed esplicita le prescrizioni oggetto dell’audit”.
Nel 2024, nelle due Regioni visitate, sono stati pianificati complessivamente 17.911 controlli (con un tasso di esecuzione del 95,1%), condotti regolarmente e basati sul rischio, in linea con il regolamento europeo. I criteri di rischio italiani sono stati giudicati coerenti e fedelmente applicati.