Incentivi Fotovoltaico Aziende - Magnetti Building

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La transizione energetica è ormai una priorità strategica per le aziende italiane, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI) che vogliono ridurre i costi energetici e migliorare la propria sostenibilità ambientale. In questo contesto si inserisce il nuovo decreto firmato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che introduce importanti misure di sostegno all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per le PMI.

L’iniziativa rappresenta un’opportunità concreta per le PMI di investire in impianti fotovoltaici e altre soluzioni a energia rinnovabile, con l’obiettivo di favorire l’autoconsumo e ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali. Nel dettaglio, dallo scorso 8 luglio 2025 è attivo lo sportello per la presentazione delle domande di accesso agli incentivi.

In questo articolo approfondiremo tutti gli aspetti principali della misura: a chi è rivolta, quali tipi di investimenti possono essere finanziati, le agevolazioni previste e la procedura da seguire per presentare la domanda. Una guida pratica per aiutare le imprese a cogliere questa opportunità e contribuire attivamente alla crescita sostenibile del tessuto produttivo italiano.

Nuovo sportello attivo dallo scorso 8 luglio 2025

È ufficialmente attivo dallo scorso 8 luglio 2025 lo sportello per la presentazione delle domande di accesso agli incentivi destinati alle PMI che investono nell’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Le agevolazioni riguardano interventi per l’installazione di impianti fotovoltaici o minieolici, con la possibilità di integrare sistemi di accumulo dietro il contatore, utili per l’autoconsumo immediato o differito.

Il decreto direttoriale del 30 giugno 2025 ha stabilito le modalità di accesso ai fondi previsti nell’ambito della Misura 7, Investimento 16 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che punta a favorire la transizione energetica delle piccole e medie imprese italiane. Il decreto definisce anche i modelli da utilizzare per presentare la domanda, i documenti da allegare e i criteri necessari per accedere al contributo.

Modalità e termini per la presentazione delle domande

Le domande di agevolazione devono essere inviate esclusivamente in formato digitale, attraverso la piattaforma online disponibile nella sezione dedicata del sito di Invitalia. Il portale per la presentazione è aperto dalle ore 12:00 dell’8 luglio 2025 e resterà attivo fino alle ore 12:00 del 30 settembre 2025. Oltre tale termine non sarà più possibile inviare la richiesta di contributo.

Risorse disponibili

La dotazione complessiva destinata a questa misura ammonta a 320 milioni di euro, finanziati nell’ambito del PNRR. Il primo sportello agevolativo, attivo dal 4 aprile al 17 giugno 2025 e regolato dai decreti del 14 marzo e del 31 marzo 2025, ha avuto un forte successo, assorbendo 133.331.907,00 euro di fondi disponibili.

Considerando le risorse già impegnate nella prima fase e al netto dei compensi spettanti al Soggetto Attuatore (Invitalia), la disponibilità residua per il nuovo sportello, aperto l’8 luglio 2025 e disciplinato dal decreto direttoriale del 30 giugno 2025, ammonta a 178.668.093,00 euro.

Questa somma rappresenta un’importante opportunità per le imprese che vogliono investire in energia pulita e migliorare la propria efficienza energetica, accedendo a contributi che possono coprire una parte consistente dei costi di realizzazione degli impianti.

A chi è rivolta la misura?

Le agevolazioni sono destinate alle PMI operanti su tutto il territorio nazionale che intendano realizzare investimenti per la produzione autonoma di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare attraverso impianti fotovoltaici o minieolici, eventualmente integrati con sistemi di accumulo.

La misura si rivolge in particolare a quelle imprese che puntano a migliorare la propria efficienza energetica, riducendo i costi operativi e contribuendo attivamente alla transizione ecologica del settore produttivo italiano. Sono previste due linee di priorità nella distribuzione delle risorse:

  • Il 40% dei fondi è riservato alle micro e piccole imprese, che rappresentano la fascia più sensibile alle oscillazioni dei costi energetici, nonché il cuore del tessuto produttivo italiano;
  • Un ulteriore 40% è destinato alle imprese con sede operativa nelle regioni del Mezzogiorno, ovvero: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Tuttavia, non tutte le imprese sono ammissibili. Sono escluse:

  • Le aziende attive nel settore carbonifero;
  • Quelle che operano nella produzione primaria di prodotti agricoli, nella pesca e nell’acquacoltura;
  • Le imprese che non rispettano il principio DNSH (Do No Significant Harm), cioè il principio di “non arrecare un danno significativo” all’ambiente, come stabilito dall’articolo 17 del Regolamento (UE) n. 852/2020.

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni vengono concesse attraverso una procedura valutativa a graduatoria, sulla base della qualità e coerenza dei programmi di investimento presentati. Gli interventi devono prevedere spese ammissibili comprese tra un minimo di 30.000 euro e un massimo di 1 milione di euro. L’intensità dell’agevolazione varia a seconda della dimensione dell’impresa e delle specifiche componenti dell’investimento, secondo le seguenti percentuali massime:

  • 30% delle spese ammissibili per le medie imprese;
  • 40% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese;
  • 30% per l’eventuale componente aggiuntiva relativa ai sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia elettrica (quando inclusa nel progetto);
  • 50% delle spese sostenute per la diagnosi energetica, se prevista all’interno del programma d’investimento.

Spese ammesse

Per accedere alle agevolazioni, le spese devono essere direttamente connesse alla realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e devono essere sostenute a partire dalla data di presentazione della domanda. Sono considerate ammissibili le seguenti tipologie di investimento:

  • Acquisto, installazione e messa in funzione di beni strumentali nuovi, in particolare impianti solari fotovoltaici o mini eolici;
  • Sistemi di accumulo dell’energia prodotta dagli impianti (batterie e altre soluzioni di stoccaggio);
  • Apparecchiature e tecnologie digitali necessarie al funzionamento e al monitoraggio degli impianti;
  • Diagnosi energetica finalizzata alla pianificazione e alla valutazione degli interventi (le spese sono agevolabili fino al 50%).

Inoltre:

  • Gli investimenti devono essere avviati dopo la presentazione della domanda di agevolazione;
  • Il progetto deve essere completato entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione del contributo;
  • Per “data di ultimazione” si intende la data dell’ultimo documento di spesa rendicontato e ritenuto ammissibile oppure, in caso di leasing finanziario, la data dell’ultimo verbale di consegna dei beni.

È ammesso anche l’acquisto dei beni agevolabili tramite leasing finanziario, a condizione che siano rispettate tutte le condizioni previste dal bando.

Recapiti
Nicola Lazzaroni