Il metodo Nausicaa per la ricerca della casa

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Oltre i confini del Progetto: un patrimonio di competenze importante per tutti

Venti operatori e operatrici dei servizi abitativi delle Cooperative del Consorzio L’Arcolaio (tra le quali Open Group, La Piccola Carovana, Società Dolce), si sono riuniti nell’ambito di questo percorso per analizzare la problematica dell’accesso alla casa nell’attuale contesto bolognese, accrescere le competenze e apprendere il metodo sviluppato con il Pogetto Nausicaa. Non si trattava della prima occasione di incontro: già all’inizio del Progetto erano state organizzate alcune giornate di formazione che hanno rappresentato un prezioso punto di partenza.
Oggi, a quattro anni dall’avvio e a seguito delle evoluzioni che hanno riguardato i servizi per il contrasto alla grave emarginazione adulta, si è sentita l’esigenza di fare rete e condividere informazioni e risorse sviluppate sin qui.

Il metodo Nausicaa: i 3 elementi chiave

Abbiamo cercato di condensare e trasmettere gli elementi salienti del nostro lavoro, dalla presa in carico alla ricerca della casa, facendo anche esempi reali e pratici,

dice Ilaria, che spiega il metodo in dettaglio. Testato e perfezionato in questi anni di lavoro, si fonda su una triade di elementi.

“Il primo passo è capire, davvero, il budget a disposizione”, spiega. Può capitare, infatti, che nel pensare alle proprie economie vengano considerate anche entrate che non hanno valore ai fini delle garanzie necessarie per l’affitto, come l’assegno unico.

È importante invece avere il quadro esatto della situazione. In pratica, elementi essenziali e su misura di educazione finanziaria e al risparmio.

Si passa quindi alla tipologia di abitazione ricercata: di quante stanze ha bisogno, idealmente, il nucleo familiare? Quale flessibilità si può raggiungere prevedendo e identificando soluzioni a problemi apparenti? Il terzo elemento è la zona, che deve corrispondere ad un buon bilanciamento tra le necessità di vita di tutti i componenti.

Una volta che abbiamo definito questi tre criteri, affianchiamo le persone nella ricerca su piattaforme e risorse online, spesso a loro sconosciute, per individuare insieme le soluzioni presenti sul mercato. In altre parole, un corso molto accelerato e completo sull’utilizzo di queste risorse.

Non sempre l’offerta coincide con le aspettative ed è necessario trovare dei compromessi. Sono le stesse famiglie a lavorare sull’immaginario, le aspettative e la costruzione di soluzioni accettabili e soddisfacenti per la loro condizione. Allargare il raggio d’interesse, includendo anche aree provinciali adeguate, ad esempio, è uno dei modi per reperire abitazioni più sostenibili. Valutare metrature diverse o differenti disposizioni degli spazi per identificare opzioni percorribili ed economicamente alla portata. “In questo modo”, interviene Federica, “accompagniamo le persone nella conoscenza del mercato, cercando di aprire nuove strade possibili, ma sempre nel rispetto della loro autonomia decisionale”.

“Poi ci sono le communication skills”, prosegue Ilaria. Il carico emotivo legato al bisogno di una casa spesso si aggiunge alle eventuali difficoltà linguistiche e può diventare un ulteriore ostacolo nell’approcciare agenzie immobiliari e proprietari. Soprattutto se dall’altra parte si incontrano distanze e diffidenze , come quelle riscontrate da Henry che, prima di conoscere Nausicaa, non era riuscito a ottenere nemmeno un appuntamento. È in questa fase che serve essere “attrezzati” e conoscere  alcune efficaci strategie come inviare una mail o un messaggio di presentazione, o condividere informazioni gradualmente e consapevolmente per non alimentare paure e diffidenza. Tutte abilità che Ilaria ha imparato sul campo e che trasmette alle persone che affianca, per facilitare il primo contatto e l’interazione con gli attori del mercato libero privato.

Un punto di riferimento nel contesto dell’emergenza abitativa

“Sono competenze tecniche miste a un approccio educativo”, sintetizza Mattia Castellani, coordinatore per La Piccola Carovana della Pronta Accoglienza Pallone: una struttura gestita dal Consorzio l’Arcolaio per ASP Città di Bologna, che si occupa dell’accoglienza di nuclei familiari e singoli in emergenza abitativa. Anche lui ha partecipato al percorso con Ilaria e Federica, insieme alle due équipe di Pallone e  San Sisto.

Questa idea del triangolo di elementi – quanto ti puoi permettere, quanto grande deve essere la casa e dove – serve a responsabilizzare le famiglie e ad aiutarle a prendere contatto con la realtà. Così sono loro a muovere uno o l’altro vertice per individuare la soluzione più giusta. L’ho trovata una pratica molto efficace.

Il lavoro di Mattia è preliminare e complementare a quello delle educatrici del Progetto Nausicaa. Le condizioni dell’emergenza abitativa possono essere tante: non si tratta solo di persone sfrattate, ma anche truffate o che non riescono più a vivere con familiari e amici ospitanti perché in sovraffollamento abitativo.

Oppure sono famiglie autonome che però, allo scadere del contratto di locazione, si trovano di fronte a un aumento esponenziale del canone o a un mercato con prezzi cresciuti talmente tanto che non riescono più a sostenerlo.

Per tutte queste persone, in carico ai Servizi Sociali, la Cooperativa svolge prima di tutto un servizio di accoglienza e poi le affianca in tutto ciò che serve ad arrivare alla ricerca di una casa: dal lavoro, all’iscrizione scolastica, ai documenti, agli aspetti sanitari. Un percorso teso a renderle il più possibile autonome, anche indirizzandole verso referenti o sportelli dedicati sul territorio. “Finora il Progetto Nausicaa è stato il nostro punto di riferimento per l’orientamento abitativo”.

“Se devi superare anche il muro della discriminazione, trovare casa diventa quasi impossibile”

Gli incontri con tutor, educatori ed educatrici, sono stati anche l’occasione per confrontarsi sulle difficoltà comuni a tutti e tutte. Ad esempio, quelle legate alle aspettative delle famiglie, spesso alimentate da fraintendimenti e falsi miti che circolano sul servizio di accoglienza e i suoi presunti doveri. Oppure quelle che derivano dalle resistenze personali o culturali, legittime ma non sempre conciliabili con la situazione emergenziale.

Inoltre, è stato il modo per condividere domande e dubbi di carattere generale. In che percentuale sono cresciuti gli affitti negli ultimi anni? Quali sono le tipologie di contratto e qual è la normativa di riferimento? Come funziona l’Edilizia Residenziale Pubblica, nel dettaglio? E cos’è L’Edilizia Residenziale Sociale? Sono alcune delle questioni trattate dai gruppi di lavoro, che confermano quanto sia complesso, per chiunque, orientarsi in un contesto così articolato.

Trovare casa in un mercato attraversato da profonde trasformazioni come quello di oggi è arduo per tutte le persone, ma lo è ancora di più per chi, oltre alle criticità oggettive, deve superare anche la barriera della discriminazione, spesso aprioristica e impenetrabile.

Riflette Ilaria.  

Il Progetto Nausicaa è riuscito a generare un approccio concreto che continueremo a portare avanti e a mettere a disposizione del territorio e di chi lo vive e dei suoi servizi.

Conclude Federica.

Recapiti
Michele Cattani