Un anno fa la storica impresa di Giorgio Malan: dalla rimonta al bronzo olimpico - FIPM

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Le emozioni sono ancora vive negli occhi di chi lo ha visto, dal vivo e in tv, in quel caldo pomeriggio estivo ai Giardini dello Château de Versailles. Il 10 agosto 2024 Giorgio Malan conquistava uno storico bronzo ai Giochi Olimpici di Parigi, la quinta medaglia a cinque cerchi di sempre a livello individuale nella storia del pentathlon moderno italiano, a 36 anni dall’argento di Carlo Massullo a Seoul, e a 32 anni dal bronzo a squadre di Bomprezzi, Massullo e Tiberti.

Un podio indimenticabile, un’impresa storica costruita con grinta e concentrazione grazie a una rimonta pazzesca al termine di un percorso, quello a cinque cerchi, che “è stata una figata”, come lo stesso Malan ama definirlo. Il pentatleta torinese delle Fiamme Azzurre, a 24 anni e alla sua prima Olimpiade, costruiva la sua super rimonta (dai 215 punti nel Ranking Round di scherma), grazie a un percorso netto (300) nella prova di equitazione, il bonus round di scherma, la risalita con il nuoto e nella decisiva prova laser run. “Ricordo che non sono partito benissimo con la scherma, ma questo mi ha permesso di concentrarmi di più su quella che era la mia gara, fare il mio 100% e costruire la mia rimonta dal 13º posto iniziale fino al terzo. Credo che questo l’abbia resa ancora più bella e rispetto all’esperienza sono contento di essermela goduta come volevo.  Ho realizzato quello che è sempre stato il mio sogno da bambino e non mi sono fatto schiacciare dalle aspettative e dalla pressione”, racconta il pentatleta azzurro, un anno dopo. Ripercorrere la gara e ricordare quel podio, accanto all’egiziano Ahmed Elgendy, oro, e al giapponese Taishu Sato, argento, è sempre emozionante. “È stato molto difficile addormentarmi nelle due notti successive, perché l’adrenalina era altissima e ho avuto bisogno di un po’ di tempo per realizzare cosa fosse accaduto. Ho ricevuto tanti messaggi, anche da persone che non sentivo da tempo che mi hanno raccontato delle emozioni vissute durante la gara, e questo mi ha reso molto orgoglioso. Quando sono tornato al mare in Liguria, dove vado fin da piccolo, mi hanno accolto come un calciatore, chiedendomi foto e autografi! Una cosa a cui noi non siamo abituati, ed è stato molto bello”, dice ancora l’azzurro.

Dal raduno di Bath, dove assieme ai compagni di squadra e allo staff azzurro Malan sta preparando l’ultimo appuntamento della stagione, il Mondiale, si guarda al futuro. Un anno fa a Parigi, infatti, Malan concludeva la sua ultima gara con l’equitazione. Ora con la nuova disciplina a ostacoli le incognite sono ancora tante, anche se i primi buoni risultati sono già arrivati. “Sicuramente i cambiamenti sono una bella sfida e uno stimolo in più nel percorso che porterà a Los Angeles 2028 – racconta Malan che nella terza tappa di World Cup, in Bulgaria, ha conquistato una strepitosa vittoria e il primo posto nel ranking – Sono partito bene, ma per costruire una solida base e arrivare al massimo nel 2028 ci vuole ancora tempo e tanta pazienza, è ancora tutto in divenire e da scoprire. Chiaramente sono contento dei buoni risultati già ottenuti.  La vittoria in Bulgaria è stata non dico inaspettata ma diciamo non tanto cercata. Era una gara per fare esperienza, ma è chiaro che una volta lì dai sempre il massimo. C’è ancora tanto da fare e lavorare per poter essere presente in maniera costante nelle posizioni migliori”.

Reduce dalla finale di World Cup in Egitto e dai Campionati Europei di Madrid, Malan guarda adesso al Mondiale in programma a Kaunas, in Lituania tra meno di due settimane. “Purtroppo nelle ultime due gare non ero nello stato di forma ideale, ma questo è un anno importante soprattutto per fare esperienza con il nuovo format. Qui a Bath la condizione sta migliorando, spero sempre di più per arrivare al 100% al Mondiale e poter dire la mia”.

E se da Parigi è passato un anno esatto, tre anni separano Malan e tutto il Pentathlon Moderno dai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. “Personalmente spero di riuscire a trovare quella costanza di cui parlavo prima. Comunque il mio obiettivo rimane sempre quello di migliorarmi giorno dopo giorno, e diventare una versione di me, come uomo e come atleta, sempre migliore. Spero che con questi cambiamenti il Pentathlon Moderno possa diventare uno sport più conosciuto, meno di nicchia. Sarebbe bello riuscire a farci conoscere un po’ di più e speriamo che queste novità possano aiutare. Bisognerà sicuramente cogliere questa opportunità e lavorarci sopra per raggiungere dei risultati e speriamo che possa essere così”, conclude Malan.

Credit Foto: IOC – UIPM World Pentathlon / Nuno Gonçalves

Recapiti
Sonia