Pensione anticipata? Un miraggio con il Governo Meloni - SPI CGIL Veneto

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Da quando è in carica questo Governo l’importo soglia per il pensionamento anticipato è cresciuto del 23%: +306,65 euro rispetto al 2022

I dati parlano chiaro: nel 2025 l’importo soglia per accedere alla pensione anticipata è pari a 1.616,07 euro (+306,65 euro rispetto al 2022, +23%) e nel 2030 arriverà a 1.811,78 euro (+502,36 euro rispetto al 2022, +38%). “Solo questo incremento – spiega Ezio Cigna, responsabile delle politiche previdenziali della Cgil – richiede un montante contributivo aggiuntivo di oltre 128.000 euro: un traguardo irraggiungibile per chi ha carriere discontinue e salari medi o bassi, che richiederebbe una retribuzione aggiuntiva di 388.953 euro al 2030”.

Il vero nodo – commenta la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglioneè quello della precarietà e dei salari: fissare una soglia così alta significa rendere impossibile l’uscita a 64 anni alla stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Basterebbe fare i calcoli: con retribuzioni medie o basse la soglia non è raggiungibile nemmeno dopo 40 anni di contributi e con l’utilizzo del TFR”.

Secondo un’analisi dell’Ufficio previdenza della Cgil nazionale, anche l’utilizzo del TFR da sommare al montante contributivo maturato (proposto dal Governo) sarebbe inefficace. “La maggioranza dei lavoratori – dichiara Cigna – non riesce a raggiungere la soglia: con 8.000 euro annui di retribuzione, dopo 40 anni la pensione stimata è di appena 505 euro al mese; con 20.000 euro si arriva a 1.263 euro; solo chi ha redditi elevati supera i requisiti, mentre chi lavora tutta la vita con salari medi resta comunque sotto le soglie. Persino con la retribuzione media del settore privato, pari a 23.700 euro annui, dopo 40 anni la pensione stimata è di 1.496 euro, ben al di sotto della soglia prevista per il 2030”.

Conclude Ghiglione: “Il Governo aveva promesso il superamento della legge Fornero ma nei fatti non solo ha azzerato la flessibilità in uscita, ha addirittura aggravato una legge che continua a evocare solo negli slogan. Anziché eliminare soglie impossibili le ha alzate, e adesso vorrebbe trovare soluzioni. Noi continueremo a batterci per una vera riforma previdenziale che assicuri equità, giustizia sociale e una pensione dignitosa per tutte e tutti, costruendo una pensione di garanzia per i più giovani”.

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SPI Ufficio Stampa