CPB biennio 2025-2026, nuove cause di esclusione per i professionisti - redigo.info

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L’art. 9 del D. Lgs. n. 81 del 12 giugno 2025 ha apportato alcune modifiche al d. lgs. n. 13/2024 applicabili dalle opzioni esercitate per l’adesione al Concordato (CPB) relative al biennio 2025-2026.

Le modifiche al sistema del Concordato hanno inciso significativamente sulla platea dei soggetti ammessi al regime, in particolare tra:

– i professionisti individuali;

– le associazioni professionali;

– le società tra professionisti (STP).

CPB professionisti (opzioni biennio 2025/2026). Le nuove cause di esclusione e cessazione

Le novità – che si sostanziano nell’introduzione di nuove cause di esclusione e cessazione dal CPB volte a rafforzare la coerenza tra le posizioni fiscali individuali e quelle degli enti associativi di riferimento – sono applicabili dalle opzioni esercitate per il biennio 2025-2026.

In particolare, sono state introdotte ulteriori cause di esclusione e di cessazione dal CPB per i contribuenti che dichiarano individualmente redditi di lavoro autonomo e, contestualmente, partecipano a uno dei seguenti enti:

a. associazione senza personalità giuridica costituita fra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni – art. 5, c. 3, lett. c), TUIR;

b. società tra professionisti (STP) – art. 10, l. n. 183/2011;

c. società tra avvocati (STA) – art. 4-bis, l n. 247/2012.

Queste nuove disposizioni mirano a garantire un coordinamento tra i soggetti che operano all’interno di un medesimo contesto professionale, evitando che il singolo contribuente possa aderire al CPB in modo disallineato rispetto all’ente cui partecipa (associazione, STP, STA).

La ratio è chiara: assicurare omogeneità nel perimetro di adesione al Concordato, impedendo “scelte unilaterali” che potrebbero alterare l’equilibrio del sistema di
determinazione del reddito presunto e, conseguentemente, dell’imposta dovuta.

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, con l’approfondimento “Cpb: nuove cause di esclusione e cessazione per autonomi, associazioni professionali e Stp” accende i riflettori sulle modifiche al sistema dell’istituto, non limitandosi a riepilogare il quadro normativo, ma mettendo in luce le principali criticità applicative, come il rischio di disallineamenti temporali tra soci ed enti, che potrebbe bloccare l’adesione al regime o le possibili esclusioni in presenza di ISA approvati ma non applicabili, con conseguenti vuoti normativi.

Nel documento – da poter leggere e scaricare anche dal nostro giornale, sezione Leggi e Prassi – vengono forniti ai professionisti consigli pratici, per evitare l’esclusione o la cessazione dal regime e pesanti ripercussioni fiscali.

Redazione redigo.info

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