BCE: crescita moderata - Bollettino economico n°6 2025 - Format Research

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 25 settembre 2025

Il Bollettino economico presenta le informazioni economiche e monetarie che costituiscono la base per le decisioni politiche del Consiglio direttivo. È pubblicato otto volte all’anno, due settimane dopo ogni riunione di politica monetaria.

BCE: crescita moderata, domanda interna al centro
 L’economia dell’area euro cresce dello 0,7% nel primo semestre 2025, rallentando nel secondo trimestre per effetto dei dazi USA. La BCE mantiene invariati i tassi, con inflazione vicina al 2% e un approccio “guidato dai dati”. Il mercato del lavoro resta solido (disoccupazione al 6,2%), a sostegno di consumi e investimenti. Rischi più bilanciati: pesano tensioni geopolitiche e commercio, ma possibili effetti positivi da spesa pubblica e riforme. L’istituto sollecita i governi a rafforzare competitività e resilienza, attuando le raccomandazioni Draghi.

Crescita sostenuta dalla domanda interna

Secondo l’ultimo bollettino economico della Banca Centrale Europea, l’economia dell’area euro mantiene una dinamica positiva, nonostante il rallentamento registrato nel secondo trimestre 2025, legato alle incertezze generate dai dazi commerciali introdotti dagli Stati Uniti. Nel primo semestre l’area euro ha registrato una crescita dello 0,7%, trainata soprattutto dalla domanda interna e sostenuta dagli investimenti pubblici in infrastrutture e difesa.

Politica monetaria: tassi invariati

Nella riunione dell’11 settembre 2025, il Consiglio direttivo ha confermato i tre tassi di interesse di riferimento, ritenendo che l’inflazione resti in linea con l’obiettivo del 2% a medio termine. La BCE ribadisce un approccio guidato dai dati: ogni decisione verrà presa riunione per riunione, senza impegni su percorsi prestabiliti dei tassi. Le valutazioni terranno conto di inflazione di fondo, dati economici e finanziari e trasmissione della politica monetaria.

Mercato del lavoro e consumi

Il mercato del lavoro rimane solido, con un tasso di disoccupazione al 6,2% a luglio 2025. La BCE sottolinea come questa tenuta, unita alla riduzione della propensione al risparmio, possa stimolare i consumi. Anche gli investimenti sono attesi in aumento, grazie sia al miglioramento delle condizioni di finanziamento sia agli interventi pubblici su difesa e infrastrutture.

Rischi più equilibrati

L’istituto centrale rileva che i rischi per la crescita economica appaiono oggi più bilanciati rispetto al passato. Tra i principali fattori di incertezza restano le tensioni geopolitiche, l’eventuale peggioramento delle relazioni commerciali e possibili turbolenze sui mercati finanziari. Tuttavia, scenari positivi potrebbero derivare da una spesa pubblica superiore alle attese, riforme orientate alla produttività e un rafforzamento della fiducia delle imprese, che stimolerebbe nuovi investimenti.

Effetto dazi e accordo USA-UE

Le politiche commerciali hanno inciso significativamente sull’andamento dell’economia nella prima metà dell’anno. L’anticipazione degli scambi in vista dei dazi ha generato oscillazioni, particolarmente visibili in Irlanda. Il nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione europea ha contribuito a ridurre l’incertezza, anche se l’impatto reale delle nuove regole globali emergerà solo nel tempo.

Riforme strutturali e competitività

In un contesto geopolitico complesso, la BCE sollecita i governi a rafforzare l’economia dell’area euro attraverso riforme strutturali e investimenti strategici. A un anno dalla relazione Draghi sulla competitività europea, l’istituto invita a dare piena attuazione alle raccomandazioni contenute nel piano della Commissione europea, accelerando interventi volti a migliorare produttività, competitività e resilienza. Al tempo stesso, i governi dovrebbero mantenere la sostenibilità delle finanze pubbliche.

(Immagine particolare di copertina)

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