Economia resiliente scenario incerto. Tassi fermi- Bollettino economico n°7 2025 | BCE - Format Research

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13 novembre e 2025

La riunione del Consiglio direttivo della BCE del 30 ottobre conferma la linea della prudenza: i tre tassi di riferimento restano invariati e l’istituto ribadisce un approccio “data-dependent”, con decisioni prese riunione per riunione. L’inflazione rimane prossima all’obiettivo del 2% a medio termine e, secondo Francoforte, non vi sono oggi elementi tali da modificare la rotta.

Crescita moderata, spinta dai servizi

Nel terzo trimestre il PIL dell’area euro è avanzato dello 0,2%, sostenuto soprattutto dai servizi, dal turismo e dalla rapida espansione dei servizi digitali. Le imprese continuano a investire in modernizzazione tecnologica e intelligenza artificiale, mentre la manifattura resta frenata da dazi, incertezza globale e rafforzamento dell’euro.

La domanda interna rimane il principale motore di crescita: la disoccupazione è ai minimi storici (6,3% a settembre), i redditi reali aumentano e le famiglie conservano un risparmio elevato, potenzialmente mobilitabile nei consumi. Pesano positivamene anche gli investimenti pubblici in infrastrutture e difesa, insieme agli effetti ritardati dei tagli ai tassi decisi nei mesi precedenti.

Dazi e commercio globale restano il vero punto debole

Le esportazioni di beni si sono indebolite tra marzo e agosto, invertendo il picco legato all’anticipazione degli scambi pre-dazi. I nuovi ordinativi dall’estero segnalano ulteriori cali. Per la BCE, l’impatto delle tensioni commerciali si dispiegherà appieno nei prossimi mesi, incidendo su manifattura e investimenti.

Europa più forte: riforme, investimenti e capitale comune

Nel nuovo contesto geopolitico, la BCE richiama la necessità di rafforzare la competitività europea. Accoglie con favore l’impegno espresso dai leader nel Vertice dell’Euro del 23 ottobre: riforme strutturali, investimenti strategici, sostenibilità delle finanze pubbliche e completamento dell’Unione dei capitali e dell’Unione bancaria sono considerati passaggi cruciali.

Fra le priorità anche l’euro digitale. La BCE ha annunciato il passaggio alla fase successiva del progetto, con l’obiettivo di assicurare la preparazione tecnica per una possibile futura emissione e garantire la sovranità digitale europea.

Inflazione stabile e prezzi in linea con il target

A settembre l’inflazione è risalita al 2,2% dal 2,0% di agosto, principalmente per la minore flessione dei prezzi energetici. Gli alimentari scendono leggermente, mentre l’inflazione di fondo sale al 2,4%. I prezzi dei servizi restano sostenuti (3,2%), quelli dei beni stabili allo 0,8%.

La BCE rileva che le pressioni interne sono compatibili con il target, mentre il costo del lavoro dovrebbe moderarsi nel 2026 grazie a una crescita salariale più contenuta e a un incremento della produttività. Le aspettative a lungo termine restano ancorate vicino al 2%.

Rischi in chiaroscuro: tregue geopolitiche ma scenario fragile

Gli accordi commerciali UE-USA e i progressi nei negoziati USA-Cina hanno attenuato alcuni rischi al ribasso. Anche il cessate il fuoco in Medio Oriente contribuisce a un quadro meno teso. Tuttavia, restano vulnerabilità significative: tensioni geopolitiche, potenziali interruzioni delle catene di fornitura, possibili shock di fiducia nei mercati e un clima globale ancora instabile.

Per l’inflazione, i rischi sono bidirezionali: un euro più forte oppure una domanda estera più debole potrebbero frenare i prezzi; al contrario, nuove tensioni sulle filiere globali, crisi climatiche o una spesa pubblica superiore alle attese potrebbero mantenerli elevati.

Condizioni finanziarie stabili, credito in lieve rallentamento

I mercati restano stabili e i tassi non mostrano grandi variazioni. I prestiti alle imprese registrano un tasso medio del 3,5%, mentre i nuovi mutui si collocano al 3,3%. La crescita del credito alle aziende rallenta al 2,9% e quella dei mutui sale lievemente al 2,6%. L’indagine sul credito mostra criteri leggermente più rigidi ma una domanda aziendale in aumento.

L’aggregato monetario M3 rallenta al 2,8%, segnalando condizioni monetarie complessivamente misurate.

Conclusione: prudenza, flessibilità e piena attenzione ai dati

La BCE conferma dunque uno scenario di stabilità: tassi fermi, inflazione vicino al target, economia resiliente ma esposta a rischi globali. Francoforte ribadisce la volontà di intervenire con tutti gli strumenti necessari per mantenere ancorate le aspettative e garantire che l’inflazione si stabilizzi durevolmente al 2% a medio termine.

Economia resiliente scenario incerto (Immagine particolare di copertina)
Recapiti
redazione