Si allinea per prima all'AI Act: in Gazzetta Ufficiale del 25 settembre la Legge 132/2025, con visione antropocentrica.
Dall’Atto del Senato 1146-B alla Legge dello Stato n. 132 sono trascorsi 15 giorni. A partire dal 10 ottobre 2025, l’Italia si doterà di un bottino di rigidi principi e impiego corretto, trasparente, responsabile, in una dimensione antropocentrica, dell’Intelligenza artificiale, garantendo la vigilanza sui rischi derivati. In ventotto articoli il futuro della convivenza uomo-macchina.
Il Governo italiano tutela i diritti fondamentali e le libertà garantiti dalla Costituzione. Al pari, assicura il rispetto del diritto unionale. Seguono, non secondari, i principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, protezione dei dati personali, riservatezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità.
Sarà vigile sulla correttezza, l’attendibilità, la qualità, l’appropriatezza e la trasparenza. Garante a che l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale non pregiudichi sovranità dello Stato e diritti fondamentali.
Viene prima l’uomo: visione tutta antropocentrica
Centrale sarà l’uomo. Sì, perché la visione e la missione sono antropocentriche: superiorità rispetto ai sistemi e ai modelli di Intelligenza artificiale.
Degli articoli che compongono la Legge quadro, l’11 e il 12 trattano l’uso dell’Intelligenza artificiale in materia di lavoro. Un Osservatorio, presieduto dal Ministero, viene istituito al fine di massimizzare i benefici e contenere i rischi connessi.
I successivi articoli, nel dettaglio il 13 e il 14, si riferiscono a Professioni intellettuali e Pubblico impiego. Un limite alle prime: useranno sistemi di Intelligenza artificiale per i solo esercizio delle attività strumentali e di supporto, con prevalenza del lavoro intellettuale oggetto della prestazione d’opera. Per le amministrazioni pubbliche, viceversa, lo scopo di incrementare l’efficienza dell’attività riducendo i tempi di definizione dei procedimenti, viaggia di pari passo con l’aumento atteso della qualità e quantità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese.
Seguiranno decreti attuativi dei singoli dicasteri, ed uno o più D. Lgs. per l’adeguamento delle norme nazionali al regolamento europeo 2024/1689.
dir. Alessia Lupoi
Redazione redigo.info