VEXATIONS: silenzio, ripetizione e Pace nella musica di Satie

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Un’esecuzione collettiva per la Marcia della Pace Perugia-Assisi 2025.

In occasione della Marcia della Pace Perugia-Assisi 2025, la Pax Orchestra – con la direzione artistica di Andrea Ceccomori e la direzione creativa di Maria Cristina Lalli – propone un’esperienza unica di musica condivisa e partecipazione collettiva dedicata alla straordinaria opera Vexations di Erik Satie, nel centenario della morte del compositore.

L’appuntamento è per venerdì 10 ottobre, dalle ore 11.00 (inaugurazione ufficiale) fino alle 19.00, presso il Palazzo della Penna di Perugia.

L’esecuzione di Vexations proprio durante la Marcia della Pace Perugia-Assisi assume un significato profondo: in un mondo segnato da conflitti e divisioni, la ripetizione incessante del motivo diventa un simbolo di speranza e di impegno per la pace. Ogni nota suonata, ogni silenzio condiviso, contribuisce a costruire un ponte sonoro tra le persone, unendo le diversità in un unico respiro armonico.

Composta nel 1893, Vexations è una delle opere più enigmatiche e rivoluzionarie del Novecento musicale. Pensata per essere ripetuta 840 volte consecutivamente, questa breve composizione trascende i confini della musica per diventare un’esperienza meditativa, un rituale sonoro che invita all’ascolto profondo, al silenzio interiore e alla contemplazione. Secondo lo stesso Satie: “per suonare il motivo 840 volte di seguito, sarebbe opportuno prepararsi in anticipo, nel più profondo silenzio, attraverso immobilità serie”; una frase che, oggi ancor di più, risuona come un invito ad una riflessione profonda sul ruolo del silenzio e della ripetizione nella musica come atti di resistenza e contemplazione.

La scelta di eseguire l’opera con qualsiasi strumento, e non solo con il pianoforte, rispecchia la filosofia inclusiva della Pax Orchestra e la natura stessa dell’opera: Satie, infatti, non specificava uno strumento particolare per la sua composizione, lasciando spazio all’interpretazione e all’adattamento. Questa libertà permette a musicisti di ogni estrazione e formazione di partecipare, creando un’armonia collettiva che trascende le barriere strumentali e culturali. L’evento rappresenta un incontro tra musica, silenzio e impegno civile; un invito a riflettere sul potere della musica come strumento di pace e di unione, capace di trasformare la ripetizione in un atto di speranza e di cambiamento. Partecipare a questo evento significa essere parte di un’esperienza collettiva che celebra la forza dell’arte come linguaggio universale di pace.

Recapiti
Lorenza Somogyi Bianchi