È possibile parlare di innovazione senza ripensare, prima di tutto, a come funzionano, al loro interno, le nostre istituzioni?
A sorprendere, su questo tema, è una riflessione che arriva da lontano. Era il 1979 quando Massimo Severo Giannini – uno dei giuristi italiani più visionari – sottolineava la necessità che, all’interno delle pubbliche amministrazioni, vi fosse un ufficio di organizzazione e metodo.
Una visione strategica per rinnovare la PA
Giannini non parlava di nuove norme o di riforme: parlava, con grande anticipo sui tempi, della necessità di strumenti capaci di trasformare le amministrazioni pubbliche, rendendole più innovative. Quante amministrazioni, oggi, dispongono davvero di un ufficio che si occupi a tempo pieno di ripensare l’organizzazione e i processi? I risultati ancora non sono stati pienamente raggiunti, sebbene alcune amministrazioni abbiano già imboccato la strada dell’innovazione “inconsapevole”, grazie al lavoro di persone che hanno questa visione e pongono al centro l’organizzazione. Perché organizzazione significa anche saper valorizzare il capitale umano, innovare i contratti collettivi e introdurre strumenti di gestione delle persone.
Il punto sui contratti
Passiamo all’attualità: il tema dei rinnovi contrattuali nella Pubblica Amministrazione non è mai stato così caldo. Siamo nel pieno della conclusione dei negoziati 2022-2024, ma già si affacciano all’orizzonte quelli per il triennio 2025-2027.
Le novità? Il contratto del comparto sanità – che riguarda non solo medici e infermieri, ma tutto il personale delle aziende sanitarie – è a un passo dall’entrata in vigore, in attesa solo della certificazione della Corte dei Conti. Analoga è la situazione per il contratto dei dirigenti e dei professionisti delle funzioni centrali.
Si lavora sui contratti degli enti locali, della scuola, dell’università e della ricerca, anche se le trattative non sono prive di ostacoli, legati soprattutto alle risorse disponibili. Nonostante le difficoltà, l’obiettivo resta chiaro: chiudere rapidamente la tornata 2022-2024 e partire subito con quella successiva, garantendo quella continuità che può fare davvero la differenza.
Contributo alla Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, a cura di Antonio Naddeo, Presidente ARAN
PA: ecco perché serve un Ufficio strategico di organizzazione e metodo