Analytics & Artificial Intelligence
La valorizzazione e l’uso strategico dei dati testuali disponibili nelle organizzazioni per misurare e incrementare la coesione delle risorse umane verso obiettivi comuni. Questo l’obiettivo di un progetto realizzato da Cefriel insieme a DialogicaLab, un’azienda che supporta enti pubblici, aziende, reti multi-attore e cittadini che vogliono affrontare la sfida dell’impatto e della sostenibilità, attraverso consulenza, strumenti di assessment, formazione, coaching e ricerca. Il progetto nasce alla fine di un percorso precedentemente avviato, che aveva portato allo sviluppo del Network Cohesion Index (NCI), uno strumento di ricerca sviluppato in collaborazione con l’Università di Padova, pensato sia per reti multi-attore che per organizzazioni con l’obiettivo di misurare la coesione interna rispetto a un obiettivo di lavoro comune.
A quale esigenza risponde il progetto?
DialogicaLab, attraverso questo strumento, offre alle aziende un dato osservativo scientifico sulle interazioni tra persone, integrando alla survey anche i dati testuali già disponibili, provenienti dagli scambi interni e da varie fonti aziendali. La principale peculiarità è l’analisi delle interazioni umane applicando la Scienza Dialogica: a differenza delle tradizionali survey, delle opinioni o delle sentiment analysis, questo approccio si concentra su “come” le persone collaborano e interagiscono tra loro per raggiungere uno scopo condiviso.
Change e People Management: come abilitare interoperabilità e integrabilità?
Al fine di progettare strategie di change management e people management dell’impresa, è stato avviato uno studio di fattibilità circa l’interoperabilità e integrabilità della versione NCI 1.0 con altri sistemi di raccolta dei dati testuali, per poter mettere a disposizione alle imprese dati scientifici sulle modalità interattive impiegate dai diversi ruoli che compongono un’organizzazione.
Il valore del NCI risiede nella capacità di misurare il mindset delle risorse dell’organizzazione e quanto questo è orientato al cambiamento e alla coesione, garantendo interventi data-driven, invece che basati su percezioni soggettive. La Scienza Dialogica, sviluppata dal team di ricerca del prof. Gian Piero Turchi, consente di avere un metodo per l’osservazione e per la produzione di dati testuali, anche trasversale e confrontabile tra diverse organizzazioni, tra diversi contesti o tra diversi tempi di osservazione.
Misurare la qualità delle interazioni: dal framework alla soluzione integrata
La fase di analisi ha generato un framework estremamente utile per progettare strategie di utilizzo dei dati testuali.
“Uno degli aspetti centrali che il framework si propone di affrontare – spiega Roberto Roncone, Senior Business Innovation Consultant di Cefriel – riguarda la capacità di guidare il team di Dialogica nell’individuazione delle sorgenti informative aziendali che possono apportare il massimo valore nell’analisi di un processo strategico di trasformazione”. In un contesto organizzativo in cui la quantità di dati disponibili cresce costantemente, grazie alla presenza di numerosi applicativi e canali di raccolta, la vera sfida diventa sapersi orientare efficacemente all’interno di questa vastità informativa.
La selezione accurata delle sorgenti informative più adatte agli obiettivi dell’analisi rappresenta un passaggio cruciale: solo così è possibile evitare sprechi di risorse – sia informatiche sia umane – e lavorare in modo più efficiente e mirato. Il framework, pertanto, parte da una valutazione dell’impatto che la trasformazione aziendale ha sulle funzioni e sui processi interni, elemento che consente di effettuare una mappatura precisa delle sorgenti informative maggiormente rilevanti. Una volta ottenuta una mappa delle sorgenti informative di reale valore, il framework accompagna il team nella valutazione degli aspetti tecnici più delicati, come l’integrazione dei dati e la loro sensibilità. Questo passaggio è fondamentale per garantire non solo la conformità normativa, ma anche la fattibilità tecnica delle soluzioni adottate e la protezione delle informazioni trattate.
Questo cambiamento non è solo tecnologico ma anche culturale: l’osservazione prescinde dal giudizio dei contenuti e si focalizza, invece, sui modi di interagire, su come queste dinamiche possono incidere positivamente sulla crescita aziendale e sul lavoro di squadra.
DialogicaLab e Cefriel: il valore della collaborazione
“La collaborazione con Cefriel – commenta Bacioccola – è iniziata quasi per caso, durante un matching day del bando Evoluzioni di Fondazione Cariplo. Siamo rimasti molto colpiti dal know-how di Cefriel sull’intelligenza artificiale: da quel momento, ci siamo fidati, senza fare scouting di altri partner. La precisione, competenza, la chiarezza e la capacità di guidarci di Cefriel sono stati decisivi per noi”.
A rendere possibile il progetto anche la disponibilità di un finanziamento: “InnovAction – afferma Gallone – ha sicuramente rappresentato un acceleratore di un percorso di innovazione che DialogicaLab era già decisa a continuare. E’ stata una leva abilitante fondamentale per avviare il nuovo progetto nel momento giusto, nel passaggio tra la conclusione di un’attività e l’inizio di un’altra. Oggi, grazie a questo percorso, ci sentiamo pronti non solo a continuare a innovare, ma anche a scegliere consapevolmente le strade migliori da intraprendere”.