Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 1° dicembre 2025, n. 179, il decreto-legge 146/2025 sulla gestione dei flussi migratori e sull’ingresso regolare dei lavoratori stranieri diventa definitivo. Il provvedimento introduce un riassetto significativo delle procedure burocratiche, con l’obiettivo dichiarato di rendere più efficiente e controllato l’accesso al mercato del lavoro italiano da parte dei cittadini extra-UE.
Una delle novità principali riguarda l’estensione dei tempi per completare alcune fasi cruciali del procedimento. Il legislatore estende i termini per la conferma del nulla osta e per la trasmissione dei documenti da 7/8 giorni a 15 giorni, offrendo ai datori di lavoro un margine più ampio per adempiere alle procedure richieste.
Controlli e procedure per gli stranieri
La legge amplia inoltre la cerchia dei soggetti che possono occuparsi delle pratiche. Oltre ai datori di lavoro, le attività di conferma e trasmissione dei documenti potranno essere eseguite anche da consulenti del lavoro, organizzazioni datoriali rappresentative e agenzie per il lavoro autorizzate, semplificando l’iter per le imprese e riducendo i rischi di irregolarità formali.
Sul fronte dei controlli, la norma rafforza le verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni presentate, precisando in più articoli che i controlli riguardano precisamente la “veridicità delle dichiarazioni”, una formula che viene uniformata in tutta la normativa per maggiore chiarezza giuridica.
Formazione nei Paesi d’origine e nuove tutele
Un altro intervento significativo riguarda i corsi di formazione nei Paesi di origine: per favorire l’incontro tra domanda e offerta, il Ministero del Lavoro comunicherà ai dicasteri competenti le generalità dei datori di lavoro interessati all’assunzione dei partecipanti, mentre estende sperimentalmente a dodici mesi – fino al 31 dicembre 2027 – il termine entro cui il lavoratore deve entrare in Italia dopo la conclusione del corso.
La legge interviene anche sui permessi di soggiorno per casi speciali, introducendo una maggiore armonizzazione dei procedimenti e precisando gli obblighi di comunicazione degli enti coinvolti. Un’ulteriore modifica estende alcune misure di tutela anche ai bambini da 0 a 6 anni, ampliando le categorie beneficiarie di specifici interventi previsti nel testo unico sull’immigrazione.
Redazione redigo.info