Pellegrini autentici, giovani di Speranza - Azione Cattolica Italiana giovani e

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A chi non è mai capitato di vivere un momento buio, una crisi di pianto, un dolore improvviso? Magari quando è successo siamo arrivati a pensare dentro di noi che non ce l’avremmo fatta, che sarebbe stato difficile rimettere insieme i pezzi. Che sfortuna, capita sempre tutto a me, ci siamo detti. E magari, proprio in quella occasione, c’è stato qualcuno che ci ha preso per mano, e con un sorriso, ci ha rassicurato dicendo “Dai che passa, una soluzione si trova. Andiamo a fare due passi”.

In quel camminare, abbiamo ripreso a respirare, a uscire pian piano dalle nostre paure, a sentirci nuovamente liberi e libere di immaginare di poter vivere nuove emozioni, a pensare che la nostra vita potesse essere fecondata da qualcosa che sapeva di bene. E ce l’abbiamo fatta! Ce lo immaginiamo così Dio, mentre ci accoglie con le nostre domande. Ci prende per mano, ci sorride e, dicendo parole di speranza al nostro cuore, ci rimette in sesto.

“La soluzione alla stanchezza, paradossalmente, non è restare fermi per riposare. È piuttosto mettersi in cammino e diventare pellegrini di speranza.” Queste le parole del Papa, nel suo Messaggio per la XXXIX Giornata Mondiale della Gioventù (domenica 24 novembre 2024), dal tema Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi. Il paradosso del riposare camminando racconta anche del percorso della fede, quel cammino indefesso che ci fa rialzare proprio nei momenti in cui tutto attorno a noi ci direbbe di fermarci e di chiuderci.

Desideriamo quindi metterci in cammino, abbracciare il nostro tempo e accogliere la chiamata che Dio fa alla nostra vita. Anche quando non ci sembra chiara e avremmo risposte più facili da darci. I recenti dati dimostrano che siamo la generazione che forse più di altre subisce il peso del cambio d’epoca che stiamo attraversando: il tasso di incertezza verso il futuro basta per farci riflettere sulle tante dimensioni che spesso ci impediscono di sperare davvero.

Papa Francesco ci esorta a metterci in viaggio “non da meri turisti, ma da pellegrini”. E ci sembra che in questo pellegrinaggio ci sia tutta la sfida del trovare il nostro modo di stare al mondo, e di rispondere alle più profonde domande della nostra vita. Di fronte all’overtourism delle esperienze simil-spirituali e un po’ new age che ci sbatte in faccia il nostro tempo, abbiamo sete di un incontro autentico con il Signore.

L’anno giubilare che ci apprestiamo a vivere sarà occasione propizia per metterci in cammino – anche fisicamente – ripercorrendo le ragioni della nostra fede. Il Giubileo del 2025 rappresenta anche per noi giovanissimi e giovani un invito a guardare con fede al tempo presente e a quello che verrà. Sperare, in questo senso, è una questione di esercizio. Scovare il bello dentro di noi anche quando sembra sepolto da coltri pesanti, immaginare una vita a colori oltre la nebbia dell’incertezza del domani.

Questo viaggio nella fede, per noi giovanissimi e giovani, si configura come un cammino da vivere nella comunione con le nostre comunità. Intese come reti di relazioni che vivificano, rendendo fertile, la nostra vita. Per questo, ancora una volta, celebreremo la Giornata mondiale della Gioventù nelle Chiese locali. Lì dove la stanchezza dell’anima prende i nomi del disagio giovanile, della povertà, dell’ansia, della paura di immaginare un futuro di bellezza. È nella concretezza e nella storia delle comunità che abitiamo che vogliamo radicare la nostra speranza.

Come giovani, vorremmo vivere questa Giornata guardando alla nostra vita, che Papa Francesco ci ricorda essere essa stessa “un pellegrinaggio, un viaggio che ci spinge oltre noi stessi, un cammino alla ricerca della felicità”.

Ci mettiamo davvero in cammino verso questa felicità, la nostra felicità, una felicità piena. Abbiamo preparato zaino e scarponi e recuperato i nostri amici sulla strada. Abbiamo ritrovato il coraggio in quella speranza che non delude. Non siamo più soli adesso: ce la possiamo fare!

Emanuela Gitto e Lorenzo Zardi sono Vicepresidenti nazionali dell’Azione cattolica italiana per il Settore giovani

Recapiti
Emanuela Gitto