Casa Slow Food: i lavori di ristrutturazione sono terminati - Slow Food - Buono, Pulito e Giusto.

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Cari amici dell’Arcigola, tenetevi il difficile e un po’ buffo indirizzo e se, come vi auguro, lo “Slow Food” vi crescerà tra le mani come un’idea vincente di comportamento umano, sarà bello sapere, e più tardi ricordare, che di qui è partito, da un’amabile via di una cittadina del Cuneese”

Gina Lagorio, scrittrice

Nel 2016, Slow Food Italia ha avviato una raccolta fondi che ha permesso di coprire una parte della spesa per l’acquisto e la ristrutturazione della sede storica di Slow Food, a Bra, in Via della Mendicità Istruita. Operazione per la quale Slow Food Italia, al tempo, ha acceso un mutuo di 470.000 euro (ad oggi pagato con rate mutuo per complessivi 192.717 euro).

In particolare, grazie alla mobilitazione e alla solidarietà di soci e simpatizzanti, in circa due anni sono stati raccolti 44.414,91 euro, utilizzati per diversi lavori di ristrutturazione, fra cui: il consolidamento del solaio, il rifacimento della pavimentazione, la tinteggiatura della facciata, la sostituzione degli infissi. A questi lavori, è seguito un ultimo intervento (il rifacimento del bagno al primo piano), che si è concluso il mese scorso.

Ora i lavori sono ultimati e la sede – di proprietà dell’associazione – ospita tutti gli uffici di Slow Food Italia: Network, Biodiversità, Educazione, Comunicazione, Direzione, Presidenza e negozio. Il prossimo passo sarà la ricerca di risorse, tramite bandi e fondazioni bancarie, per ristrutturare (e rendere visitabile) la piccola e magnifica stanza decorata con papier peint che raffigura una scena di genere in un paesaggio marino.

Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito e ne approfittiamo per raccontare un po’ della incredibile storia di questo edificio unico, che rappresenta e rappresenterà un grande valore per tutta la nostra associazione.

Una casa speciale, dalla storia sorprendente

Come sapete, in questa antica casa di Bra, nel 1984, un gruppo di pionieri diede il via alla nascita dell’Osteria delBoccondivino e del movimento gastronomico che allora portava il nome di Arcigola.

Ma la sorprendente storia di questo edificio – depositario di tante vicende e passioni – è ancora più antica.

La casa originaria è del secolo XVII ma la prima testimonianza scritta è del 1702. In quella data si costituisce l’Accademia degli Innominati, un sodalizio che nel tempo raggiunge duecento aderenti. Dal 1702 al 1714, l’Accademia si riunisce nella casa allora proprietà di Domenico Tommaso Operti, dottore in Medicina e Filosofia che, come usanza, portava il nome accademico l’Astratto. Con pubblicazioni, “recitamenti” e adunanze, la vita dell’Accademia acquisisce prestigio in tutta Italia. Ecco alcuni dei soci: Ludovico Antonio Muratori (l’Infervorato), Scipione Maffei (Il Risorgente), Giovan Battista Bonino (l’Incorporeo), Bartolomeo Reviglio (l’Estraneo), Paolo Saraceno (l’Oscuro), Carlo Camillo Mathis (l’Impassibile). Ed ecco alcuni titoli dei recitamenti avvenuti nella casa di via Mendicità: “Se sia maggior gloria ad un Re l’acquisto di regni oppure dei letterati”, “Se sia più nobile la prosa o la poesia”, “Se sia più fruttuoso l’insegnamento o l’esempio”.

Nella seconda metà dell’800, la casa passa alla famiglia dei Casalis, che possiede pure una cascina a Pollenzo e non pochi reperti archeologici dell’antica Pollentia arrivano nel giardino-cortile nella sede in via Mendicità. Oggi sono visibili mattoni della fornace di Pollenzo di epoca romana e una stele funeraria (in fondo al cortile) dedicata a un commerciante di vini di Pollentia.

Ma la cosa più interessante è che l’avvocato Casalis che qui risiede, è il corrispondente per il territorio di Alba, Bra e Langhe dell’inchiesta Iacini, realizzata dal Regno d’Italia tra il 1877 e il 1886 per analizzare la condizione di vita nelle campagne del regno. Da via Mendicità Istruita, Casalis descrive dunque la realtà quotidiana dei contadini di questo territorio.

È una storia particolare e unica anche quella della via in cui si trova Casa Slow Food: “mendicità” definisce la condizione di chi vive mendicando; l’aggiunta di “istruita” indica un’istituzione scolastica fondata e finanziata da una certa Vittoria Craveri per aiutare le ragazze sole, povere tanto da essere costrette a mendicare o comunque prive di mezzi per istruirsi.

Così scrisse Gina Lagorio: “Vittoria Craveri aveva capito il nocciolo della questione: non c’è emancipazione femminile, né libertà interiore, né parità civile se non passa attraverso l’istruzione. E allora, anche come donna ve lo dico, cari amici dell’Arcigola, tenetevi il difficile e un po’ buffo indirizzo e se, come vi auguro, lo “Slow Food” vi crescerà tra le mani come un’idea vincente di comportamento umano, sarà bello sapere, e più tardi ricordare, che di qui è partito, da un’amabile via di una cittadina del Cuneese”.

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