Viaggiare con rispetto: come evitare la crudeltà nascosta

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a cura della dott.ssa Francesca Lavarini, Biologa specializzata in Antropologia ed Etologia

L’estate è generalmente percepita come la stagione della spensieratezza e della leggerezza, un periodo di relax, vacanze e divertimento, lontano dalle preoccupazioni quotidiane. Purtroppo però, anche dietro ad attività turistiche comuni può nascondersi, per gli animali, più sofferenza di quanto immaginiamo.

Vedere un animale da vicino è una delle cose più affascinanti che possano capitare in viaggio, ma il vero spettacolo è osservarlo in libertà: parchi acquatici e acquari, anche molto grandi, non sono in grado di riprodurre l’habitat naturale dei vari animali che vi si trovano. Visitare queste strutture significa sostenere chi trae profitto dalla sofferenza animale in nome dell’intrattenimento.

Lontani da acquari e delfinari

Gli animali che vediamo nei delfinari vivono in condizioni drammatiche e vengono costretti a comportamenti contrari alla loro etologia. Oltre ad esibirsi di fronte ad un pubblico vociante, subiscono anche un forte stress da contatto visivo e fisico. Dietro gli esercizi dello spettacolo si nascondono mesi di privazioni, maltrattamenti e sofferenze. I metodi di addestramento comportano frequentemente l’assenza di cibo. Nel caso dei delfini, agli individui che non si lasciano domare vengono somministrati tranquillanti che ne compromettono il fegato, fino a causarne la morte. Orche, otarie e delfini vengono sottoposti a ore di massacrante addestramento e a spettacoli a rotazione. Non è raro che i delfini rifiutino il cibo, costringendo gli addestratori a nutrirli forzatamente.

Nei parchi acquatici (così come succede negli zoo e nei circhi) gli animali diventano delle caricature snaturate che non hanno più niente in comune con gli animali selvatici. La deprivazione sensoriale, sociale e affettiva riduce drasticamente la loro qualità e aspettativa di vita.

L’alternativa c’è

Si può partecipare a gite in barca organizzate da associazioni marine nelle quali è possibile osservare i cetacei nel loro ambiente naturale. Incontrare un branco di delfini che corre sul filo dell’acqua evoca un’emozione che nessun delfinario e acquario sarà mai in grado di eguagliare. Diverse sono le opzioni in Italia, principalmente nel Mar Ligure, nell’Arcipelago Toscano, in Sicilia, in Sardegna e nel golfo di Taranto, ma negli ultimi anni anche nel Lazio e nelle Marche. All’estero possiamo trovare gite nel Parco Nazionale di Brioni in Croazia, o in molte zone del Mediterraneo come Tenerife, Madeira e Fuerteventura.

No ai selfie con animali esotici e con le carrozze

Spesso, poi, ai turisti vengono spesso proposti scatti in compagnia di animali esotici, o visite guidate a bordo di carrozze trainate da cavalli. Gli animali vengono costretti a veri e propri turni di lavoro interminabili, spesso privati di acqua e cibo, immersi nella confusione del traffico cittadino e con qualsiasi condizione climatica.

Per esempio, a Roma, invece di andare sulle “botticelle”, è meglio una bella passeggiata a piedi o sul risciò a Villa Borghese. Oltre che godere delle bellezze artistiche della Villa e della città intera.

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