tra caffè e parchi assolati – Chiacchiere Letterarie

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Facendo la parigina nei caffè

Lunedì 29 settembre 2025

La settimana comincia con una bella giornata di sole, che mi invita a passeggiare e scoprire nuovi angolini del mio quartiere. Stamattina sono risalita sulla Petite Ceinture del XV arrondissement e l’ho percorsa fino alla fine, arrivando al parco André Citroën, creato nel 1990 nel luogo in cui sorgeva la prima fabbrica di auto del celebre marchio. È meno bello, a mio avviso, del parco Georges-Brassens nel quale sono stata ieri, forse anche perché è stato concepito con uno sguardo ben più moderno e industriale. Però si legge altrettanto bene sedute al sole sull’erba calda, quindi non mi posso lamentare troppo. E c’è pure una mongolfiera sulla quale prima o poi dovrò salire, dicono che si vede tutta Parigi dall’alto e che è uno spettacolo.

Ho passato nel parco quasi tutto il pomeriggio, prima di rientrare a casa e prepararmi per la mia prima lezione: ho iniziato un corso di coreano, lingua che desideravo imparare da quando la cultura coreana con i suoi k-drama e il suo buon cibo è entrata a far parte della mia quotidianità. Ho sempre pensato che non esista modo migliore per conoscere una cultura che apprenderne la lingua, una porta diretta al suo spirito più profondo; e l’università parigina è arrivata proprio al momento giusto, già che nel mio piano di studi è previsto anche un corso di una lingua viva (e quale modo migliore per approfittare di una città così cosmopolita come Parigi, che studiare una lingua che altrimenti a Pisa non troverei tanto facilmente?).

Prima della lezione, ho fatto una passeggiata nei Quartieri Latini dove si tiene il corso e mi sono fermata a sorseggiare un pink latte molto autunnale da Loulou, un caffè in stile vintage che mi ha offerto la possibilità di fare la vera parigina seduta ai tavolini all’esterno, con un libro da un lato della tazza e una madeleine dell’altro.

Piccola nota sul corso, il coreano si è rivelato davvero intrigante come immaginavo: niente ideogrammi come il cinese ma invece un alfabeto, l’Hangul, di 24 lettere più le loro combinazioni, creato nel 1446 proprio per smarcarsi dal dominio culturale cinese. Un po’ difficile all’inizio abituarsi ai nuovi grafemi, ma penso che familiarizzerò presto con i suoni e l’espressività di una lingua che è già nelle mie orecchie da diversi anni. Sono molto curiosa di proseguire con le lezioni;  intanto, tornando a casa ho ordinato il mio primo manuale di coreano, un tomo super colorato che dovrebbe guidarmi in questa nuova avventura.

Merenda da Loulou con pink latte e madeleine (e una copia di “Changer l’eau aux fleurs” che mi sta accompagnando in questi giorni)

Troppo francese fa venire mal di testa 

Mercoledì 1 ottobre 2025

Anche all’École des chartes sono iniziate le lezioni, inaugurate dal corso di Trattamento automatico del linguaggio che è un po’ la ragione per la quale sono arrivata qui. Il corso è molto interessante, anche se forse un po’ basico per chi viene già da un percorso in questa disciplina, ma sono comunque molto contenta di aver conosciuto il professore che tiene il corso e di essermi presentata, già che è nel suo laboratorio che vorrei svolgere il mio tirocinio.

Tre ore di filato di lezione e una mezz’ora buona di discussione con prof e colleghi si sono però portati dietro un bel mal di testa, compagno di queste giornate trascorse a parlare in una lingua che studio da anni ma che resta – almeno per il momento – molto meno naturale della mia.

Il resto della giornata è stato dunque votato alla tranquillità e al riposo, con le decorazioni della mia camera con gli adesivi e i poster a tema autunnale appena arrivati dall’internet e con il cozy game che ho acquistato sulla Switch proprio in vista di queste situazioni: qualche oretta di sano farming su Stardew Valley mi ha aiutata a rilassare la mente e ad attenuare il mal di testa.

Bonus della giornata: qui a Parigi è già arrivato un bell’autunno e i negozi hanno cominciato ad esporre zucche di ogni forma e dimensione. Per cena mi sono preparata la prima butternut al forno della stagione, che con la sua dolcezza ha concluso alla perfezione questa prima giornata da étudiante.

Una vista del parco André Citroën scattata ieri

Le studenti parigine fanno lezione anche di sabato

Sabato 4 ottobre 2025

Dopo una settimana densa di corsi, chiacchiere e discussioni con colleghi e relatori della tesi, rieccomi fuori casa la mattina presto per prendere la metro e andare a lezione. Ho deciso di seguire un corso intitolato “Letteratura e cultura d’infanzia”, co-organizzato dall’associazione Afreloce (Association Française de Recherche sur les Livres et les Objets Culturels de l’Enfance, viva gli acronimi!) e dall’École normale supérieure. Il corso si tiene di sabato mattina – per fortuna una volta al mese altrimenti sarebbero davvero settimane molto dense – e promette di offrire molti spunti a chi, come la sottoscritta, ha deciso di focalizzare i suoi studi sulla letteratura per l’infanzia.

Ieri ho anche cominciato a inquadrare il lavoro di tesi con il mio relatore, e ho pensato di orientarmi su uno studio comparato tra letteratura per l’infanzia francese e italiana, unendo tecniche computazionali a lettura diretta dei testi. È ancora tutto molto fumoso, com’è normale all’inizio di un progetto, ma non vedo l’ora di raccontarvi meglio questa tesi in divenire.

Intanto, dopo la prima lezione davvero interessante del nuovo corso ho deciso di fermarmi nel Quartiere Latino per pranzare, optando per un enorme piatto di zuppa di noodles da Bian bian nouilles (eh lo so, sono in Francia e mangio davvero un sacco di cibo orientale, devo decisamente dare più chance a quello tipico). Comunque il pranzo era ottimo, e la foto qui sotto testimonia l’abbondanza della ciotola e la sua golosità. 

E ho come l’impressione che questo diario stia rapidamente virando verso una rubrica gastronomica, la prossima settimana è il caso che vi racconti anche un po’ di arte e cultura parigine, altrimenti poi finisce davvero che mi riconverto a food blogger.

I gustosissimi noodles di Bian bian nouilles

P.S

Già che diverse persone mi stanno scrivendo su Instagram in risposta a questo diario, ho deciso di riaprire anche i commenti qui sotto, per comodità. In ogni articolo rimarranno attivi per 14 giorni dalla pubblicazione, poi si disattiveranno in automatico. Capiremo au fur et à mesure, per dirlo alla francese, se questa cosa funziona o se tornerò a segnalare quotidianamente spam di prodotti per far crescere appendici che non possiedo. Vedremo.

Recapiti
Denise