di croque-monsieur e biblioteche nazionali – Chiacchiere Letterarie

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Raccontare la propria esperienza universitaria

Martedì 14 ottobre 2025

Oggi l’École des chartes ha chiesto a me e Susanna, l’altra ragazza in doppio diploma, di partecipare a un incontro pubblico per raccontare la nostra esperienza di scambio internazionale e stimolare negli studenti parigini la voglia di partire in direzione Pisa. Inutile dire che sono stata presa abbastanza dall’ansia, perché era la prima occasione “ufficiale” nel quale mi veniva chiesto di parlare in francese davanti a una platea e c’era una buona probabilità di impappinarmi con la lingua e di fare una figuraccia davanti ai nuovi colleghi.

In realtà alla fine è stato molto meno terribile di quanto la mia ansia sociale avesse suggerito: la sala era semi-vuota, cosa che ha stemperato notevolmente la mia preoccupazione, e una volta preso il ritmo il francese è venuto abbastanza fuori da solo, con solo poche vittime nel processo. È stato anzi sorprendentemente divertente, una volta lasciatami andare, vedere che le parole si mettevano ben in fila senza accavallarsi tra loro, e leggere negli sguardi dall’altra parte segnali positivi di comprensione.

Abbiamo raccontato un po’ il nostro arrivo, le rotture di scatole amministrative che accompagnano sempre gli scambi internazionali ma anche le diverse piacevoli scoperte che stiamo facendo qui a Parigi. Ed è stato molto carino quando lo speaker ci ha chiesto se ci stavamo integrando e i nostri colleghi hanno sventolato le mani per salutarci e mostrarci il loro supporto, mi sono sentita davvero ben accolta.

Spero anche di essere riuscita a far germogliare nei presenti un po’ di curiosità verso Pisa, che era poi lo scopo della nostra presenza lì. Capisco che per loro possa sembrare strana l’idea di partire da una città enorme come Parigi in direzione di una città piccola come Pisa, ma sono comunque contenta di averli visti abbastanza intrigati dalla lunga e prestigiosa storia della nostra università; chissà se qualcuno di loro poi deciderà davvero di tentare questa esperienza, sarebbe una gran bella soddisfazione.

Bonus della giornata, per festeggiare mi sono fermata da Laura Todd – fine cookies nei pressi del Jardin de Luxembourg per comprare un enorme e buonissimo biscotto al pistacchio, da assaporare passeggiando nel parco e godendo del clima tiepido di questo piacevolissimo ottobre.

I gustosissimi biscotti al pistacchio di Laura Todd nel V° arrondissement

Croque-monsieur e commedie sopra la righe

Mercoledì 15 ottobre 2025

Stamattina sono andata in facoltà all’ora di pranzo per partecipare a un momento di socializzazione tra colleghi. Un gruppo di allievi ha infatti organizzato il pranzo croque-monsieur nel foyer, la zona comunque degli studenti, un momento conviviale nel quale tostare e mangiare insieme una quantità spropositata di pane con prosciutto e formaggio (e burro, davvero un sacco di burro) e scambiare quattro chiacchiere con i colleghi degli altri indirizzi che normalmente non incrociamo a lezione.

Ho preso dunque il mio posto nella simpatica catena di montaggio per assemblare le croques e nel mentre ho fatto la conoscenza di diverse persone che seguono l’indirizzo da archivista-paleografo, ovvero l’indirizzo storico della scuola. Chartes è infatti stata fondata nel 1821 per formare gli “allievi funzionari pubblici”, pagati dallo Stato per diventare conservatori nelle biblioteche e negli archivi francesi. Con il tempo, a questo indirizzo più prestigioso e lungo quattro anni si sono affiancate delle magistrali come la mia, che hanno arricchito l’offerta didattica, ma gli archivisti sono rimasti un po’ il prestigio della scuola e sono anche gli unici a essere retribuiti per tutti gli anni di formazione.

Da quello che ho potuto percepire c’è un po’ di separazione tra i futuri funzionari (detti élèves) e gli altri studenti (étudiants), forse anche a causa di questa radicale differenza di trattamento, e non è comune incrociarsi e partecipare a momenti condivisi. A maggior ragione l’evento di oggi è stato piacevole, perché mi ha dato la possibilità di scoprire un po’ di più del loro percorso e di socializzare con loro. Molte delle ragazze con le quali ho parlato si sono dette dispiaciute della mancanza di contatti tra i diversi indirizzi, che a quanto pare è un problema noto e di lungo corso. In effetti ero l’unica persona di Humanités Numériques presente, e forse proprio grazie al mio statuto di studente internazionale sono riuscita a scavalcare un po’ le barriere tra i due gruppi e cominciare a creare connessioni.

Croque-monsieur in primo piano, torri di croques-monsieur sullo sfondo, ribattezzate Tours de Pise in mio onore

E sempre nell’ottica di creare connessioni, la sera mi sono unita al Club Cultura dell’École (vi ho già parlato dei Club della scuola? Mi sa di no, dovremo fare un excursus su di loro uno dei prossimi giorni) e sono andata a vedere la commedia Le mariage forcé di Molière al Théâtre du Vieux-Colombier. Era la prima volta che vedevo una comédie française ed è stata un’esperienza bizzarra e molto divertente: quattro pareti di legno facevano tutta la scenografia, e gli attori entravano e uscivano di scena in maniere assai spettacolari e al suono di porte sbattute che si aprivano un po’ ovunque.

La mise en scène era parecchio sopra le righe, va detto, e credo che buona parte dei costumi e delle musiche non fossero proprio in voga nel 1600 (tipo i perizomi con i quali sono entrati a un certo punto i bohémiennes che derubano il vecchio protagonista Sganarelle), ma l’effetto finale era comunque molto esilarante e ne sono uscita davvero soddisfatta. Prima e dopo lo spettacolo ho anche avuto l’occasione di scambiare un po’ di chiacchiere e impressioni con le altre persone del Club, che fanno parte di altri corsi e non incrocio facilmente a lezione. Ho preso la metro con una di loro e ci siamo salutate al primo cambio, procedendo ciascuna verso la propria direzione.

E una piccola menzione la merita la metro di Parigi alle dieci di sera, già che era la prima volta che la prendevo di notte. Devo dire che da brava provinciale mi ero immaginata molto peggio, le tre stazioni in cui sono salita e scesa erano invece ben popolate e c’erano moltissime ragazze (e anche qualche vecchina, probabilmente che veniva come me dal teatro). Insomma, nulla di pericoloso e anzi, mi sono sentita parecchio a mio agio e molto serena, chapeau Paris!

Una foto de Le mariage forcé presa dal trailer di presentazione della commedia

La Bibliothèque nationale de France

Giovedì 16 ottobre 2025

Ho atteso un po’ prima di visitare la prestigiosa BnF perché volevo dedicarle un’intera giornata e tutta la mia attenzione di appassionata lettrice. Alla fine mi ci sono recata questo pomeriggio dopo le lezioni in maniera abbastanza improvvisata, con giusto l’idea di acquistare il mio “pass da lettrice” per poter prendere in prestito un libro che mi serviva per la tesi.

È venuto fuori che come studente dell’École des chartes ho diritto a un “pass ricerca gratuito”, e dunque alla possibilità di visitare gratuitamente tutte le sale, le mostre e le esposizioni, e di prendere in prestito tutti i libri in maniera illimitata nel corso dell’anno. La lettrice appassionata, a quel punto, è esplosa di gioia e ha trascorso il resto del pomeriggio a girovagare per le immense sale, il naso un po’ all’insù verso i soffitti e un po’ incollato alle coste degli innumerevoli libri che le arredano.

Ho scoperto così che una sola visita non è decisamente sufficiente per scoprire tutti i tesori della sola sede Richelieu, figuriamoci poi per arrivare anche alle altre sedi sparse per la città. Mi sono dunque limitata alla celebre Salle Ovale, dove ho consultato un po’ di libri seduta sui gradini e immersa nell’atmosfera di fervente studio che la anima; alla Salle recherche, nella quale se possibile il silenzio era ancora più denso e profondo, e infine al museo, dove ho ammirato cammei romani del 23 d.C, pagode cinesi dell’epoca Qianlong e molti altri tesori custoditi nelle gallerie del primo piano. 

Al termine della visita mi sono spostata alla biblioteca dell’École des chartes, che si trova nello stesso stabile, e lì ho preso posto tra studenti e dottorandi per cominciare le mie ricerche, ripromettendomi di continuare la visita delle altre sedi della BnF nei successivi giorni liberi. Prossima tappa certa: la sede François-Mitterrand nel XIII° arrondissement per vistare la mostra dedicata a Colette.

La Salle Ovale della BnF, foto scattada da Jean-Pierre Dalbéra e disponibile su Wikicommons
Recapiti
Denise