I numeri dell’industria della stampa editoriale italiana non lasciano spazio ad interpretazioni. Nel nostro Paese, nell’anno 2004 erano in funzione 98 centri stampa. Dieci anni dopo, il numero era sceso a 72. Nello scorso 2024 il totale dei centri stampa editoriali italiani è sceso a 40, che equivale a dire che in due decenni oltre la metà degli stabilimenti hanno chiuso i battenti.
“È stato l’intero comparto industriale a cambiare in profondità” come ha raccontato il Direttore Generale del CSQ di Erbusco (Bs) Dario De Cian al World Printers Summit di WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori di notizie, che si è svolto l’8 e 9 ottobre scorsi a Monaco di Baviera. “Un cambiamento radicale che ha posto ai centri stampa la necessità di adattare tecnologie, flussi di lavoro, organizzazione ed approccio alla clientela”.
Ed è quello che ha fatto il Centro Stampa Quotidiani, nato nel 2000 dalla felice intuizione dell’Eco di Bergamo e del Giornale di Brescia, che decisero di dare vita ad un unico polo consortile dove creare economie di scala e concentrare investimenti e competenze tecniche di altissimo livello. “Il nostro DNA, orientato al futuro fin dalla nostra nascita, ci ha molto aiutato negli ultimi vent’anni di evoluzione”. Partito come stabilimento ad alta specializzazione per la stampa di due giornali locali, dopo venticinque anni di attività CSQ è diventato un polo consortile con un portfolio stabilizzato di circa 80 clienti editoriali.
A Erbusco (Bs) si stampano in offset 13 testate quotidiane – delle quali due, Avvenire e Sole 24 Ore, a distribuzione nazionale – ed altre sei con tecnologia digitale. “Il nostro è l’unico centro stampa editoriale al mondo a proporre una doppia linea integrata offset e digitale”, e questo investimento, per il quale alcuni concorrenti avevano espresso dubbi e riserve, oggi consente di proporre agli editori di tutto il mondo una produzione su carta, per il mercato italiano, imbattibile sul piano dei costi e della flessibilità nel corso dell’anno.
Suddeutsche Zeitung e Bild am Sonntag producono al CSQ in offset o in digitale a seconda dei mesi e della diffusione relativa. Neue Zürcher Zeitung, Le Monde, Die Welt, Frankfurter Allgemeine e La Croix per ora puntano invece solo sul digitale.
Gli investimenti nella stampa permettono anche di produrre inserti tematici o da avviare alla distribuzione zonale, dove le copie stampate in digitale vengono inserite on line nei prodotti di base stampati in offset, offrendo agli editori opportunità sul fronte della pubblicità che nessun altro può vantare. Per i contenuti, una testata come Toscana Oggi può affrontare il mercato con ben 15 edizioni locali, dove le sezioni comuni e gli inserti a tiratura più elevata vengono prodotti in offset mentre le edizioni locali a più bassa tiratura escono dalla stampante ink-jet. “Un discorso a parte riguarda i formati”.
CSQ ha seguito, nel corso degli anni, l’evoluzione delle dimensioni fisiche dei prodotti editoriali, ed è oggi in grado di offrire cinque diversi formati, dal Tabloid 22,5 x 31 cm al Broadsheet 35×35 cm. Questo consente di offrire ai clienti la possibilità di realizzare molteplici prodotti diversi, ma anche ridurre i costi di stampa, semplicemente passando ad un formato di superficie inferiore.
Sul piano dei costi industriali, affrontare le sfide ha significato, fra le altre scelte, quella di introdurre ovunque sistemi ad alta automazione sui sistemi di inchiostrazione, e di aggiornare di continuo l’integrazione in sala di spedizione, per poter offrire agli editori inserimenti e memo stick ovunque diventi opportuno farlo. “A cambiare in questi venticinque anni siamo stati anche noi” ha concluso De Cian.
Soddisfare le richieste di un mercato sempre più frammentato ha voluto dire sviluppare competenze nella organizzazione dei cicli produttivi, nel controllo dei costi e nella gestione della comunicazione al cliente.
Oggi CSQ non è solo più uno stabilimento di produzione, ma è un partner strategico con il quale sviluppare nuovi prodotti, e nuove iniziative editoriali e di marketing, per soddisfare un mercato che continua a cambiare e, soprattutto, continua a credere nella carta stampata.
Recent Posts